PENSIONI: SPI-CGIL, CON PENALIZZAZIONI TAGLI FINO A 115 EURO
(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Con le penalizzazioni alle quali
pensa il Governo un lavoratore che andasse in pensione a 62 anni
invece che a 66 potrebbe perdere in media circa 115 euro al mese
per un totale annuo di 1.495 euro. Il calcolo arriva dallo Spi
Cgil sulla base dell'ipotesi, in caso di anticipo di 4 anni
rispetto all'eta' di vecchiaia, di un taglio dell'8% di una
pensione di 1.532 euro. Questo si aggiungerebbe - dice lo Spi -
a quello gia' operativo con la riduzione dei coefficienti (circa
93 euro al mese per chi va in pensione con il calcolo misto).
TL
25-MAG-13 12:00 NNNN
PENSIONI:SPI CGIL,CON PENALIZZAZIONI TAGLI FINO A 115 EURO (2)
(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Secondo lo Spi-Cgil le nuove
penalizzazioni si sommerebbero a quelle previste con la
revisione dei coefficienti con la decurtazione dell'assegno per
chi va in pensione prima dei 66 anni. ''Se dovesse essere
confermato lo schema allo studio da parte del governo -
sottolinea il sindacato - la perdita piu' consistente
riguarderebbe chi sceglie di andare in pensione a 62 anni, che
si vedrebbe alleggerire l'assegno previdenziale con una perdita
di 208 euro al mese (115 delle nuove penalizzazioni oltre ai 93
gia' persi con la revisione dei coefficienti)''.
La pensione di base utilizzata per il calcolo 1.532 euro e',
spiega lo Spi, quella di un operaio con 35 anni di contributi
che va in pensione a 66 anni. Per chi decidesse di andare in
pensione a 65 anni la perdita mensile sarebbe di 30 euro ali
quali si sommerebbero i 29,50 gia' persi con la revisione dei
coefficienti (i nuovi sono scattati a inizio 2013) mentre chi
andasse in pensione a 64 anni perderebbe circa 60 euro oltre ai
56 gia' persi con la previsione dei coefficienti. Chi decidesse
di uscire dal lavoro a 63 anni perderebbe 87 euro al mese oltre
agli 80 gia' persi con la riduzione dei coefficienti.
''Non siamo contrari alla flessibilita' - afferma il
segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone - purche' non
si parli di penalizzazioni ma di incentivi per favorire
l'entrata in pensione, perche' se si punta esclusivamente su un
modello penalizzante ancora una volta si finisce per scaricare
tutto sui pensionati. Il problema degli esodati - ha concluso -
va risolto cosi' come bisognera' intervenire per favorire
l'ingresso dei giovani in un mercato del lavoro oggi pieno di
lavoratori anziani. Ma non si possono sommare errori ad altri
errori perche' sarebbe davvero insostenibile''. (ANSA).
TL
25-MAG-13 12:21 NNNN
(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Con le penalizzazioni alle quali
pensa il Governo un lavoratore che andasse in pensione a 62 anni
invece che a 66 potrebbe perdere in media circa 115 euro al mese
per un totale annuo di 1.495 euro. Il calcolo arriva dallo Spi
Cgil sulla base dell'ipotesi, in caso di anticipo di 4 anni
rispetto all'eta' di vecchiaia, di un taglio dell'8% di una
pensione di 1.532 euro. Questo si aggiungerebbe - dice lo Spi -
a quello gia' operativo con la riduzione dei coefficienti (circa
93 euro al mese per chi va in pensione con il calcolo misto).
TL
25-MAG-13 12:00 NNNN
PENSIONI:SPI CGIL,CON PENALIZZAZIONI TAGLI FINO A 115 EURO (2)
(ANSA) - ROMA, 25 MAG - Secondo lo Spi-Cgil le nuove
penalizzazioni si sommerebbero a quelle previste con la
revisione dei coefficienti con la decurtazione dell'assegno per
chi va in pensione prima dei 66 anni. ''Se dovesse essere
confermato lo schema allo studio da parte del governo -
sottolinea il sindacato - la perdita piu' consistente
riguarderebbe chi sceglie di andare in pensione a 62 anni, che
si vedrebbe alleggerire l'assegno previdenziale con una perdita
di 208 euro al mese (115 delle nuove penalizzazioni oltre ai 93
gia' persi con la revisione dei coefficienti)''.
La pensione di base utilizzata per il calcolo 1.532 euro e',
spiega lo Spi, quella di un operaio con 35 anni di contributi
che va in pensione a 66 anni. Per chi decidesse di andare in
pensione a 65 anni la perdita mensile sarebbe di 30 euro ali
quali si sommerebbero i 29,50 gia' persi con la revisione dei
coefficienti (i nuovi sono scattati a inizio 2013) mentre chi
andasse in pensione a 64 anni perderebbe circa 60 euro oltre ai
56 gia' persi con la previsione dei coefficienti. Chi decidesse
di uscire dal lavoro a 63 anni perderebbe 87 euro al mese oltre
agli 80 gia' persi con la riduzione dei coefficienti.
''Non siamo contrari alla flessibilita' - afferma il
segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone - purche' non
si parli di penalizzazioni ma di incentivi per favorire
l'entrata in pensione, perche' se si punta esclusivamente su un
modello penalizzante ancora una volta si finisce per scaricare
tutto sui pensionati. Il problema degli esodati - ha concluso -
va risolto cosi' come bisognera' intervenire per favorire
l'ingresso dei giovani in un mercato del lavoro oggi pieno di
lavoratori anziani. Ma non si possono sommare errori ad altri
errori perche' sarebbe davvero insostenibile''. (ANSA).
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