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domenica 9 giugno 2013

Atto Camera Interpellanza 2-00077 presentato da BONAFEDE Alfonso testo di Giovedì 6 giugno 2013, seduta n. 30.. a seguito della condanna del senatore Berlusconi a quattro anni di detenzione e cinque di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale nell'ambito del processo sui «diritti tv Mediaset», ...a tale manifestazione ha aderito il segretario del Popolo della Libertà, Ministro dell'interno nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri, preannunciando, altresì, la propria partecipazione attraverso il tweet «Oggi pomeriggio a Brescia, Tutti a fianco al Presidente Berlusconi»;....




Atto Camera

Interpellanza 2-00077
presentato da
BONAFEDE Alfonso
testo di
Giovedì 6 giugno 2013, seduta n. 30
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   a seguito della condanna del senatore Berlusconi a quattro anni di detenzione e cinque di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale nell'ambito del processo sui «diritti tv Mediaset», confermata in data 8 maggio 2013 dalla corte di appello di Milano, nonché della successiva richiesta, da parte della procura di Napoli, di rinvio a giudizio per corruzione e finanziamento illecito ai partiti per la cosiddetta «compravendita di senatori», sabato 11 maggio 2013, a Brescia, si è svolta una manifestazione nazionale organizzata dal Popolo della Libertà – abbinata ai comizi elettorali per la tornata elettorale amministrativa del 26 e 27 maggio 2013 – recante il titolo «Tutti con Silvio – vieni anche tu!» la quale, secondo una nota ufficiale dello stesso Popolo della Libertà, invitava il partito a «scendere in piazza in difesa di Silvio Berlusconi»;
   durante il corso di tale manifestazione, il senatore Berlusconi, dicendosi amareggiato per «l'assedio e la violenza dell'ultima settimana» contro la propria persona, ha espressamente accusato lo «stato della giustizia» di calpestare «il diritto alla libertà dei cittadini», nonché di intervenire nella vita democratica del Paese per eliminare politicamente lo stesso senatore Berlusconi: conseguentemente, l'Italia sarebbe ormai «un Paese malato, una democrazia malata»;
   a tale manifestazione ha aderito il segretario del Popolo della Libertà, Ministro dell'interno nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri, preannunciando, altresì, la propria partecipazione attraverso il tweet «Oggi pomeriggio a Brescia, Tutti a fianco al Presidente Berlusconi»;
   in data 28 aprile 2013, il Ministro interpellato nonché vicepresidente del Consiglio dei ministri ha prestato giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, ricoprente anche la carica di Presidente del Consiglio superiore della magistratura, pronunciando la seguente formula rituale indicata all'articolo 1, comma 3, della legge n. 400 del 1988: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione»;
   in base al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 330, tra le principali funzioni attribuite al Ministero dell'interno vi è quella di assicurare la tutela dell'ordine e della sicurezza e il coordinamento delle forze di polizia;
   in virtù degli articoli 101 e 104 della Costituzione, «La giustizia è amministrata in nome del popolo», «I giudici sono soggetti soltanto alla legge» e «La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere»;
   la spontanea presenza di una personalità investita di così rilevanti e delicati incarichi istituzionali sul palco di una manifestazione impropriamente (ma esplicitamente) finalizzata a difendere il singolo imputato senatore Berlusconi è ad avviso degli interpellanti già di per sé chiaramente inopportuna;
   tale inopportunità si palesa con incontrovertibile evidenza se si considera, in particolare, che sul palco in questione si assisteva alla paradossale enunciazione di slogan tipici di un comizio di partito, indirizzati contro l'attività – costituzionalmente regolata e garantita – di magistrati impegnati nello svolgimento delle proprie funzioni pubbliche;
   in virtù di quanto poc'anzi esposto, nascono fondati dubbi in capo alla capacità del vicepresidente del Consiglio e Ministro dell'interno di poter ricoprire, in ossequio al ricordato giuramento, i propri incarichi istituzionali in seno all'Esecutivo, nell'esclusivo interesse della nazione;
   la precipua funzione del Ministero dell'interno, relativa alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, non può prescindere da un indispensabile, leale ed efficiente coordinamento con l'autorità giudiziaria, quest'ultima, tuttavia, a giudizio degli interpellanti sostanzialmente delegittimata dallo stesso vicepresidente del Consiglio e Ministro dell'interno che, in qualità di segretario del Popolo della Libertà, non può che considerarsi il principale ideatore e responsabile politico della citata manifestazione a difesa dell'imputato senatore Berlusconi nei confronti del sistema giudiziario italiano;
   la presente interpellanza urgente fa seguito ad una tempestiva richiesta del gruppo parlamentare alla Camera del MoVimento 5 Stelle di ricevere un'informativa urgente del vicepresidente del Consiglio e Ministro dell'interno su quanto accaduto a Brescia, informativa mai avvenuta per la sostanziale indisponibilità sin qui manifestata del Governo a riferire, sul punto, al Parlamento –:
   se il Ministro interpellato condivida le valutazioni espresse dal senatore Berlusconi durante la ricordata manifestazione, alla quale ha convintamente aderito, secondo le quali lo stato della giustizia «calpesta il diritto alla libertà dei cittadini», dando pertanto luogo ad un «un Paese malato, una democrazia malata»;
   se non ritenga che la propria spontanea adesione e partecipazione ad una manifestazione organizzata in contrasto con un potere dello Stato costituzionalmente garantito sia incompatibile con l'obbligo di terzietà, propedeutico ed inscindibilmente connaturato al giuramento di fedeltà alla Repubblica, di leale osservanza della Costituzione e delle leggi e di esercizio delle proprie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione.
(2-00077) «Bonafede, Paolo Bernini, Brescia, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti, Colonnese, Dadone, Del Grosso, Di Battista, Di Benedetto, Manlio Di Stefano, Di Vita, Dieni, D'Uva, Ferraresi, Fico, Frusone, Silvia Giordano, Grillo, Lorefice, Mantero, Micillo, Nesci, Pesco, Rizzo, Ruocco, Sorial, Spadoni, Toninelli».
(4 giugno 2013)

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