Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00694
presentato da
Interrogazione a risposta scritta 4-00694
ROSATO Ettore
testo di
Martedì 4 giugno 2013, seduta n. 28
il 20 maggio 2012 le comunità dell'Emilia, della Lombardia e del Veneto sono state tragicamente colpite dal dramma del sisma che, nella notte, si è propagato con epicentro nel territorio comunale di Finale Emilia (Modena). Il 29 maggio dello stesso anno, una nuova scossa di terremoto è stata avvertita in tutta l'Italia settentrionale ed in particolare in molti centri dell'Emilia, della bassa Lombardia e del basso Veneto, con epicentro nei territori comunali di Medolla e Cavezzo (Modena);
ad un anno di distanza da quell'avvenimento, l'Italia tutta rinnova la sua vicinanza e il suo cordoglio alle 27 vittime accertate e ai connazionali che hanno patito le sofferenze di questa catastrofe naturale. In pochi attimi, molti hanno perso la propria abitazione, i propri stabilimenti industriali, il frutto del loro lavoro;
secondo la relazione inviata alla Commissione europea la stima dei danni si è aggirata attorno ai 13,3 miliardi di euro tra le risorse stanziate per i provvedimenti d'emergenza e i danni all'edilizia residenziale e alle attività produttive;
ancora una volta l'Italia ha dato prova di grande unità e solidarietà, e molte sono state le iniziative di aiuto anche a distanza alle popolazioni colpite dal sisma. Dalla notte del 20 maggio, centinaia di vigili del fuoco e volontari della protezione civile si sono alternati senza sosta per soccorrere i cittadini in difficoltà e per gestire al meglio l'organizzazione dell'assistenza alla popolazione nei giorni successivi all'emergenza;
è pregevole il lavoro svolto dagli uomini e donne del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della protezione civile che si sono impegnati anche nel recupero dei beni di prima necessità dalle case colpite dal terremoto e nell'abbattimento e messa in sicurezza di edifici pubblici e delle abitazioni private. Si tratta di lavoro costante che prosegue ancora oggi a distanza di 12 mesi dai quei tragici giorni;
i numeri di questo impegno rendono evidente come il Corpo nazionale dei vigili del fuoco sia stato determinante nel garantire i primi soccorsi e come oggi stia proseguendo con abnegazione in questo suo compito di ricostruzione post terremoto: sono state 1.285 le unità impiegate nell'emergenza sisma in Emilia, nelle settimane immediatamente successive; sono state 65.000 le verifiche ispettive sulla stabilità degli edifici portate a termine in un anno; sono stati 55.200 gli interventi di soccorso e di demolizioni o di messa in sicurezza degli edifici pericolanti;
si tratta di un lavoro straordinario che ha permesso una rapida esecuzione delle opere provvisionali urgenti e la conseguente riapertura di 16 «zone rosse» su 22. Nelle restanti 6 è stata, comunque, ripristinata la viabilità principale;
a tutt'oggi, al fine di proseguire con continuità l'assistenza specialistica per l'accesso alle «zone rosse» e agli edifici inagibili e al fine di proseguire il recupero dei beni, in Emilia sono al lavoro 70 vigili del fuoco del Corpo nazionale, come disposto da alcune ordinanze del commissario delegato per l'emergenza in Emilia, Lombardia e Veneto, e presidente di giunta della regione Emilia Romagna, Vasco Errani;
con cinque ordinanze tra l'agosto 2012 e il marzo 2013, infatti, il commissario delegato ha approvato la prosecuzione delle operazioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco per le province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, per una spesa complessiva di 10.661.760 euro;
l'8 aprile 2013, con decreto n. 239, il commissario delegato ha approvato le procedure economiche-finanziarie per l'erogazione delle somme per gli oneri relativi all'intervento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e, in attesa della rendicontazione sulle attività svolte, ha disposto una liquidazione pari al 50 per cento della spesa autorizzata, ovvero 5,3 milioni di euro;
la liquidazione dell'acconto pari al 50 per cento della spesa autorizzata è avvenuta attraverso l'adozione da parte della regione Emilia Romagna, di misure volte a velocizzare i tempi di liquidazione, in modo da addivenire nel più breve tempo possibile all'erogazione delle spettanze per le ore straordinarie svolte dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco e per le indennità di trasferta;
alla prima tranche di pagamenti seguirà, quindi, il saldo calcolato a fine marzo 2013 sulla base della rendicontazione delle ore di straordinario prestate;
all'interrogante risulta che l'Agenzia regionale di protezione civile dell'Emilia Romagna ha già versato la somma relativa alla prima tranche, pari a 5,3 milioni di euro, in favore del Ministero dell'economia e delle finanze e risulta anche che il dipartimento nazionale di Protezione civile ha provveduto a trasferire al Ministero dell'economia e delle finanze la somma relativa ai primi due mesi di emergenza;
nonostante, quindi, non siano imputabili ritardi nel trasferimento delle risorse da parte di regione Emilia Romagna e dipartimento nazionale di protezione civile, il Ministero dell'economia e delle finanze non ha ancora provveduto al pagamento di quanto dovuto agli operatori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
si fa presente che, a quanto risulta all'interrogante, è alla firma del commissario delegato una nuova ordinanza per l'impiego dei vigili del fuoco fino al 31 agosto 2013, al fine di portare a compimento il lavoro avviato in questi primi 12 mesi dal sisma –:
quali siano le ragioni per le quali il Ministero dell'economia e delle finanze non ha provveduto al pagamento di quanto dovuto al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che ha prestato la propria opera durante le attività di soccorso e di ricostruzione nell'emergenza sisma in Emilia, relativamente alle spettanze per le ore di straordinario lavorate e per le indennità di trasferta;
quale tempistica il Governo preveda per lo sblocco dei pagamenti delle spettanze relative alle ore di straordinario lavorate e per le indennità di trasferta, di cui alla prima tranche da 5,3 milioni di euro già versata in favore del Ministero dell'economia e delle finanze e di cui al versamento del dipartimento nazionale di protezione civile relativamente ai primi due mesi di emergenza;
posto che successivamente alla prima tranche verrà effettuato il saldo per le ore lavorate a fine marzo 2013 e vi sarà una successiva autorizzazione di spesa per il periodo che si concluderà il 31 agosto, quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare al fine di evitare ulteriori ritardi nell'erogazione di quanto dovuto al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco relativamente al saldo e al periodo eventualmente ancora previsto con ordinanza del commissario delegato di cui in premessa;
se, per evitare il ripetersi di simili episodi (che sono analoghi a quelli relativi a tutte le emergenze o a tutte le campagne estive dell'antincendio boschivo) il Ministero dell'economia e delle finanze, trattandosi di somme spettanti al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (e spesso anche ad operatori delle forze di polizia) per ore straordinarie regolarmente rese, non ritenga di provvedere al pagamento di quanto dovuto direttamente nella busta paga nel mese successivo a quello nel quale le ore di lavoro straordinario sono state svolte, regolando poi partite finanziare con altri enti pubblici in maniera indipendente. (4-00694)
Nessun commento:
Posta un commento