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martedì 11 giugno 2013

MARRAZZO: EX CAPO SEGRETERIA, IN REGIONE CHIAMO' IL TRANS BLENDA =


MARRAZZO: EX CAPO SEGRETERIA, IN REGIONE CHIAMO' IL TRANS BLENDA =
(AGI) - Roma, 11 giu. - Su due utenze riservate della Regione
Lazio, nel luglio 2009, a pochi giorni dal blitz compiuto da
due carabinieri infedeli che sorpresero Piero Marrazzo
nell'appartamento del trans Natali in via Gradoli, arrivarono
due telefonate che allarmarono non poco lo staff della
segreteria del Governatore: "Uno chiamo' qualificandosi come
Giorgio il carabiniere, un altro disse di essere Blenda il
transessuale (morto in circostanze misteriose nel novembre di
quell'anno, ndr). Volevano parlare direttamente con il
Presidente ma spiegai che non era possibile". Lo ha raccontato
in tribunale Andrea Cocco, all'epoca capo della segreteria di
Marrazzo. (AGI)
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MARRAZZO: EX CAPO SEGRETERIA, IN REGIONE CHIAMO' IL TRANS BLENDA (2)=
(AGI) - Roma, 11 giu. - "I due - ha proseguito Cocco, sentito
come testimone nel processo ai carabinieri che tentarono di
ricattare Marrazzo con un video girato in quella casa - mi
lasciarono alcuni numeri di cellulari. Io, come prassi,
avvertii il presidente che disse di lasciar correre". Il
tribunale ha raccolto anche la deposizione di Adolfo Luciani,
nel 2009 responsabile del controllo strategico in Regione
nonche' uomo di fiducia di Marrazzo. A Luciani, la cui
posizione e' stata archiviata dopo essere stata iscritta per
false informazioni al pm e favoreggiamento, l'allora
Governatore affido' una delega ad operare su un conto corrente
per effettuare alcuni pagamenti di tipo personale.
"Ricordo che in quel periodo effettuai due prelievi da
5mila euro dal conto, soldi che diedi a Marrazzo", ha detto
Luciani, cui era stata affidata anche la gestione di un
blocchetto degli assegni, sempre legato al conto del
Governatore: "Lo conservavo in ufficio ma il 12 luglio 2009 mi
accorsi che era sparito. Non lo trovai piu' e quando lo dissi a
Marrazzo lui mi invito' a sporgere immediata denuncia. Di quel
libretto fu staccato un solo assegno che Marrazzo utilizzo' per
pagare un meccanico che aveva effettuato delle riparazioni alla
sua auto". In una precedente udienza, Marrazzo racconto' di
aver consegnato il 3 luglio 2009 tre assegni per complessivi
20mila euro ai due carabinieri che lo avevano sorpreso nella
casa del trans e di non aver piu' saputo nulla: "Quando il mio
segretario mi disse che non trovava un blocchetto, sfruttai la
casualita' del fatto, dicendogli di andare a fare subito una
denuncia". (AGI)
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