ANSA/ ROMA: IL PRIMO 'REGALO' DI MARINO, FORI SENZA AUTO
GIOVEDI' IN CAMPIDOGLIO.SU PDL DICE,'MELONI ERA CANDIDATO SERIO'
(ANSA) - ROMA, 11 GIU - Il giorno dopo Ignazio Marino,
neoletto sindaco di Roma, e' un fiume in piena. Parla da radio e
tv, non nella rituale conferenza stampa, e offre stralci del suo
irregolare pensiero piu' civico che politico. Quel pensiero,
visionario ma concreto, che lo ha fatto vincere totalizzando un
en plein mai visto a Roma. Al netto dell'astensionismo.
Il primo 'regalo' che Marino sindaco promette ai romani e' un
sogno che affonda le radici in Ernesto Nathan, Antonio Cederna e
Luigi Petroselli: ''dal 15 agosto i Fori imperiali saranno
pedonalizzati'', annuncia. Perche' ''Roma deve tornare a sognare
e sperare''. ''Il 14 agosto faro' l'ultimo giro con la mia Panda
rossa su via dei Fori poi ci tornero' con la mia bici'', dice
restituendo un'immagine che finora era rimasta solo nella
velleita' di Cederna e di quel grande progetto quasi utopico di
un parco archeologico nel cuore di Roma.
Non ha paura di cambiare Roma Ignazio Marino da sindaco. Sa
che forse rischia e infatti scherza, ''sicuramente poi direte
che i Fori pedonalizzati saranno il mio primo errore'', ma
siccome ''Roma deve tornare a sperare'' azzarda progetti mai
sperati, appunto. O sepolti nel passato. Cosi' se Rutelli era il
sindaco in motorino lui sara' il primo cittadino in bici, ''ci
andro' anche in Campidoglio''. Se Rutelli invento' i tour nei
luoghi piu' lontani dal centro una volta al mese Marino andra'
nelle periferie ''una volta alla settimana: quel giorno voglio
passarlo fuori dal Palazzo per incontrare le persone,
raccogliere criticita', problemi e insieme cercare di individuare
le soluzioni''. Perche' ''Roma ha la necessita' di ritrovare
un'anima, uno spirito di comunita'''. Promette cosi' trasparenza
e sobrieta' (''limitero' all'essenziale i consulenti esterni''),
promette ''una politica di servizio per riavvicinare i
disillusi'' causa dell'astensionismo, non trascura ne'
l'elettorato cattolico auspicando ''di incontrare il Papa nelle
prossime settimane'' ma neanche gli M5S ''dai quali mi aspetto
sostegno sui temi condivisi''.
Parla da sindaco Ignazio Marino e piu' che un marziano sembra
un politico a suo modo, dialogante, ecumenico ma che non
risparmia il vetriolo. ''Ho rispetto per Alemanno, il sindaco
uscente va trattato con rispetto ma un candidato molto serio
poteva essere Giorgia Meloni, con lei ci sarebbe stata una
campagna elettorale diversa, senza risentimento e astio'' dice
accusando lo staff del competitor di avere portato avanti ''una
campagna aggressiva''. E anche sul Pd lascia piu' che intendere.
Ieri aveva precisato che ''i partiti sono fatti di persone e le
persone mi sono state vicine''. Oggi fa i nomi di ''Guglielmo
Epifani e Matteo Renzi'' e poi sottolinea ''la vicinanza del
presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti presente in
ogni momento''. Insomma, fa capire, che la sua ''irregolarita''
e indipendenza se la terra' cara anche da sindaco, anche nella
composizione di una giunta rosa e competente.
Intanto giovedi' salira' in Campidoglio ''con la mia bici
rossa''. ''C'e' una salita lo so ma sono allenato'', chiosa. E
forse non si riferisce solo alla strada verso il colle
capitolino. (ANSA).
TZ
11-GIU-13 19:41 NNNN
GIOVEDI' IN CAMPIDOGLIO.SU PDL DICE,'MELONI ERA CANDIDATO SERIO'
(ANSA) - ROMA, 11 GIU - Il giorno dopo Ignazio Marino,
neoletto sindaco di Roma, e' un fiume in piena. Parla da radio e
tv, non nella rituale conferenza stampa, e offre stralci del suo
irregolare pensiero piu' civico che politico. Quel pensiero,
visionario ma concreto, che lo ha fatto vincere totalizzando un
en plein mai visto a Roma. Al netto dell'astensionismo.
Il primo 'regalo' che Marino sindaco promette ai romani e' un
sogno che affonda le radici in Ernesto Nathan, Antonio Cederna e
Luigi Petroselli: ''dal 15 agosto i Fori imperiali saranno
pedonalizzati'', annuncia. Perche' ''Roma deve tornare a sognare
e sperare''. ''Il 14 agosto faro' l'ultimo giro con la mia Panda
rossa su via dei Fori poi ci tornero' con la mia bici'', dice
restituendo un'immagine che finora era rimasta solo nella
velleita' di Cederna e di quel grande progetto quasi utopico di
un parco archeologico nel cuore di Roma.
Non ha paura di cambiare Roma Ignazio Marino da sindaco. Sa
che forse rischia e infatti scherza, ''sicuramente poi direte
che i Fori pedonalizzati saranno il mio primo errore'', ma
siccome ''Roma deve tornare a sperare'' azzarda progetti mai
sperati, appunto. O sepolti nel passato. Cosi' se Rutelli era il
sindaco in motorino lui sara' il primo cittadino in bici, ''ci
andro' anche in Campidoglio''. Se Rutelli invento' i tour nei
luoghi piu' lontani dal centro una volta al mese Marino andra'
nelle periferie ''una volta alla settimana: quel giorno voglio
passarlo fuori dal Palazzo per incontrare le persone,
raccogliere criticita', problemi e insieme cercare di individuare
le soluzioni''. Perche' ''Roma ha la necessita' di ritrovare
un'anima, uno spirito di comunita'''. Promette cosi' trasparenza
e sobrieta' (''limitero' all'essenziale i consulenti esterni''),
promette ''una politica di servizio per riavvicinare i
disillusi'' causa dell'astensionismo, non trascura ne'
l'elettorato cattolico auspicando ''di incontrare il Papa nelle
prossime settimane'' ma neanche gli M5S ''dai quali mi aspetto
sostegno sui temi condivisi''.
Parla da sindaco Ignazio Marino e piu' che un marziano sembra
un politico a suo modo, dialogante, ecumenico ma che non
risparmia il vetriolo. ''Ho rispetto per Alemanno, il sindaco
uscente va trattato con rispetto ma un candidato molto serio
poteva essere Giorgia Meloni, con lei ci sarebbe stata una
campagna elettorale diversa, senza risentimento e astio'' dice
accusando lo staff del competitor di avere portato avanti ''una
campagna aggressiva''. E anche sul Pd lascia piu' che intendere.
Ieri aveva precisato che ''i partiti sono fatti di persone e le
persone mi sono state vicine''. Oggi fa i nomi di ''Guglielmo
Epifani e Matteo Renzi'' e poi sottolinea ''la vicinanza del
presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti presente in
ogni momento''. Insomma, fa capire, che la sua ''irregolarita''
e indipendenza se la terra' cara anche da sindaco, anche nella
composizione di una giunta rosa e competente.
Intanto giovedi' salira' in Campidoglio ''con la mia bici
rossa''. ''C'e' una salita lo so ma sono allenato'', chiosa. E
forse non si riferisce solo alla strada verso il colle
capitolino. (ANSA).
TZ
11-GIU-13 19:41 NNNN
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