CARCERI: DIRETTRICE UCCIARDONE, SPORTELLO PER AGENTI CON ASSISTENZA PSICOLOGI =
VICE DIRETTRICE SAN VITTORE, PROGETTI DI SUPPORTO A POLIZIOTTI
PENITENZIARI
Palermo, 18 ago. - (Adnkronos) - E' ''apprezzabile''
l'attenzione del Dap verso il fenomeno dei suicidi da parte di
poliziotti penitenziari, concretizzatosi nell'emanazione di recenti
misure come un servizio di helpline. Il Dipartimento si dimostra cosi'
''sensibile ai problemi del personale'', dice all'Adnkronos Rita
Barbera, direttrice del carcere palermitano dell'Ucciardone.
''Da tempo -sottolinea Barbera- puntiamo sul benessere del
personale. All'Ucciardone abbiamo realizzato uno sportello per gli
agenti, con l'assistenza di uno psicologo del lavoro e di uno
psicologo della Asl, un esperimento che si e' rievato utile, perche'
potrebbe segnalare eventuali disagi''. Iniziative anche nei
penitenziari lombardi: ''a San Vittore e' attivo un programma avviato
con il provveditorato che riguarda strumenti di prevenzione per tutti
i tipi di rischio in carcere. Il personale puo' parlare in maniera
riservata delle proprie problematiche'', spiega Teresa Mazzotta, vice
direttrice del penitenziario lombardo.
''Entro settembre -aggiunge- avvieremo un progetto che prevede
incontri con la Asl e con l'azienda ospedaliera S. Paolo per
consentire un contatto riservato tra il gli agenti, l'Asl e le aziende
ospedaliere. Uno strumento attraverso il quale il personale potra'
confidare i propri problemi e ricevere un supporto''. ''E' stato anche
attivato un programma di aiuto al personale -sottolinea ancora
Mazzotta- per dare ai poliziotti penitenziari ulteriori strumenti per
affrontare situazioni di disagio. Attraverso corsi organizzati per
gruppi, si e' potuto parlare di problematiche specifiche come ha
fatto, ad esempio, chi lavora a contatto con detenuti affetti da
problemi psichiatrici''. (segue)
(Gkd/Col/Adnkronos)
18-AGO-13 15:00
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CARCERI: DIRETTRICE UCCIARDONE, SPORTELLO PER AGENTI CON ASSISTENZA PSICOLOGI (2) =
HELPLINE CONTRO RISCHIO SUICIDI, LA CIRCOLARE DEL 22 LUGLIO
(Adnkronos) - In una Circolare del 22 luglio scorso,
'Prevenzione rischio suicidio negli operatori penitenziari-Linea
telefonica di Help-Line', firmata dal vice capo vicario del Dap,
Simonetta Matone, si spiega che la collaborazione con l'Azienda
ospedaliera Sant'Andrea di Roma, Facolta' di Medicina e Psicologia,
Universita' degli Studi di Roma 'La Sapienza', stabilita nell'ambito
dei lavori della Commissione per lo studio del fenomeno dei suicidi
del personale penitenziario, ''ha consentito di avviare una proficua
collaborazione con gli esperti del Servizio per la Prevenzione del
Suicidio che opera all'interno dell'Ospedale Sant'Andrea''.
''Grazie alla disponibilita' di Paolo Girardi, direttore della
Scuola di specializzazione in Psichiatria e U.O.C. Psichiatria
dell'Azienda Ospedaliera Sant'Andrea -prosegue la Circolare- e di
Maurizio Pompili, Responsabile del Servizio di Prevenzione del
Suicidio, il Dipartimento ha ottenuto che il Servizio fosse rivolto a
tutto il personale dell'Amministrazione Penitenziaria che, da ogni
parte d'Italia, potra' chiamare il numero 06.33777740 e parlare con
esperti della prevenzione del burnout e del rischio suicidio''.Il
Servizio, si rimarca, ''assicura il rispetto totale della privacy ed
e' gratuito''.
''Grande attenzione -e' ancora scritto nella circolare- e' stata
dedicata alla capacita' di ascolto che ognuno di noi dovrebbe porre
nei confronti di chi esprime un profondo disagio esistenziale. Ritengo
sia importante insistere sull'aspetto della prevenzione, intesa non
solo come una competenza specialistica, quanto piuttosto come un
richiamo alla sensibilita' di ognuno nel percepire, accogliere e
sostenere una persona, che sia un collega, un collaboratore, un
familiare, un amico, che, anche indirettamente, lancia segnali di
forte malessere psicologico''. Le informazioni sulla help line e il
testo della brochure sono disponibili sulla home page del sito
istituzionale www.polizia-penitenziaria.it.
(Gkd/Col/Adnkronos)
18-AGO-13 15:12
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CARCERI: PAGANO (DAP), IMPEGNO CONTRO DRAMMA SUICIDI =
SAPPE, QUATTRO POLIZIOTTI PENITENZIARI DA INIZIO ANNO, STOP ALLA
MATTANZA
Roma, 18 ago. (Adnkronos) - ''Quattro suicidi di poliziotti
penitenziari in due mesi, sette dall'inizio dell'anno. Dal 2.000 a
oggi sono 100 i baschi azzurri che si sono tolti la vita. E' una
mattanza, basta cosi'''. E' netta la denuncia di Donato Capece,
segretario generale del Sappe, che all'Adnkronos spiega: ''Sono stanco
di telefonate che mi annunciano continue aggressioni a poliziotti.
Quando poi uno dei nostri colleghi si toglie la vita, e' un inferno.
Non si puo' continuare con questi numeri di morte: abbiamo invitato il
Dap ad attivare un punto di ascolto per gli agenti in difficolta' ma
la risposta dei vertici e' stata rimandare a un numero verde presso
l'Asl esterna. Se questo e' il loro impegno...''.
Nei giorni scorsi, in seguito al suicidio dell'assistente capo
della polizia penitenziaria, Marcello Pesiri, in servizio nella casa
circondariale di Ariano Irpino, il capo del Dap, Giovanni Tamburino ha
ribadito l'impegno dell'Amministrazione ''per offrire risposte a
condizioni di disagio della Polizia e di tutto il personale
penitenziario'', anche con iniziative di supporto e ascolto, come il
servizio di 'help-line', recentemente attivato dal Dap in
collaborazione con l'Azienda ospedaliera Sant'Andrea di Roma,
''nonche' con soluzioni lavorative idonee a ridurre lo stress degli
operatori''.
''Quello di evitare i suicidi e' un obiettivo che ci siamo posti
come primario -spiega all'Adnkronos il vice capo del Dap, Luigi
Pagano- ma nessuno di noi e' esperto in suicidi e temo che nessuno, in
assoluto, abbia la capacita' di saperli pronosticare. Ecco perche'
-taglia corto- non abbiamo bisogno di critiche generiche, gratuite
quanto sterili, ma di soluzioni. Se qualcuno ne ha da proporre, sappia
che siamo aperti a qualsiasi contributo ci venga offerto. Da qualsiasi
parte provenga''. (segue)
(Gkd/Col/Adnkronos)
18-AGO-13 14:08
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CARCERI: PAGANO (DAP), IMPEGNO CONTRO DRAMMA SUICIDI (2) =
NIENTE POLEMICHE STRUMENTALI, DAP IN CAMPO PER PREVENIRE RISCHI
(Adnkronos) - Le soluzioni messe a punto dal Dap per ora
incontrano il pollice verso del sindacato. ''E' scandaloso -attacca il
Sappe- che il Guardasigilli, Annamaria Cancellieri, alla luce di
quanto avviene nelle carceri e con lo sfascio in cui versa la polizia
penitenziaria, non prenda provvedimenti per commissariare il
Dipartimento, inviando un prefetto a coordinare il Corpo dei baschi
azzurri. I vertici del Dap fanno della filosofia sulla sicurezza del
carcere, giocando sulla pelle dei poliziotti. Devono rassegnare le
dimissioni''.
''Il lavoro dei poliziotti penitenziari non e' solo aprire e
chiudere le celle. E' un'attivita' molto piu' complessa e difficile'',
fa notare Pagano. Le polemiche sui suicidi? ''Eufemisticamente le
definirei strumentali -spiega il vice capo del Dap- solo una volonta'
pervicacemente prevenuta puo' pensare che il Dipartimento non metta in
campo tutti gli strumenti conosciuti e a sua disposizione per
prevenire i rischi di suicidi degli agenti di Polizia Penitenziaria.
L'ottica di intervento -rimarca- e' stata globale''.
''Il suicidio, qualsiasi suicidio -fa notare ancora Pagano- ha
dinamiche sottostanti molto complesse e non facilmente intellegibili,
neppure agli esperti e neppure in una analisi a posteriori. L'esame
delle motivazioni dei diversi suicidi posti in essere da nostri
agenti, ad esempio, non ha mai posto in luce che questa decisione
fosse da porsi in relazione a difficolta' insorte sul lavoro. Ma non
per questo -assicura- abbiamo mai smesso di chiederci cosa noi, come
amministrazione, avremmo potuto fare, quale strategia intraprendere
per prevenire questi atti drammatici''. (segue)
(Gkd/Col/Adnkronos)
18-AGO-13 14:17
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CARCERI: PAGANO (DAP), IMPEGNO CONTRO DRAMMA SUICIDI (3) =
'UN LAVORO USURANTE, CARCERE TERRA DI FRONTIERA E DI
CONTRADDIZIONI'
(Adnkronos) - ''Abbiamo cosi pensato ad azioni dirette
-sottolinea ancora il vice capo del Dap- vorrei ricordare il grande
lavoro fatto dalla commissione presieduta dalla presidente Simonetta
Matone, ma anche a interventi indiretti, cercando di migliorare il
lavoro degli agenti, elevandone la professionalita', valorizzando
ancor piu' il loro ruolo. Un percorso fondamentale non solo nel
mantenimento della sicurezza interna agli istituti ma anche nel
processo trattamentale del detenuto''.
''Il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria -fa notare
Pagano- e' un lavoro usurante come pochi, perche' il carcere e' terra
di frontiera e di contraddizioni. Accanto a un'esposizione diretta al
rischio c'e' la percezione del dolore altrui, che non puo' non colpire
la sensibilita' individuale''. ''Queste contraddizioni devono trovare
conciliazione, sbocchi credibili e percorribili: occore dare un senso
al proprio lavoro, al proprio ruolo e impegno. E ancor piu e'
necessario che questo venga riconosciuto non solo dagli addetti ai
lavori, ma soprattutto dalla societa' esterna''. ''Nessuno -incalza il
vice capo del Dap- si e' mai domandato come faccia ad esempio un
agente a controllare centinaia di persone presunte pericolose? Si puo'
fare in un solo modo: guadagnando autorevolezza nei loro confronti,
mostrando che quella divisa che indossa e' simbolo e affermazione di
legalita'. Il riconoscerlo, da parte dei detenuti, e' il primo
fondamentale passo su cui poi si puo' costruire un valido percorso di
reinserimento sociale''.
'Il recupero di una persona -rimarca Pagano- non deve soddisfare
il buonismo, ma farci sentire piu' sicuri perche' ogni persona
recuperata e' un pericolo in meno per la societa' e di questo i nostri
agenti devono poter essere fieri. Abbiamo affrontato a tutto campo il
problema dei suicidi degli agenti, cercando di trovare le soluzioni
piu' congeniali da offrire, in condizioni di anonimato, a chi si
trovasse a dover affrontare un proprio disagio lavorativo o
esistenziale''. ''Va dato atto all'impegno, anche personale della
presidente Matone -fa notare ancora Pagano- di aver messo intorno a un
tavolo esperti della materia che hanno partecipato senza alcun
compenso. L'help-line e' la traduzione di loro suggerimenti, come
quelli riguardanti l'ambiente lavorativo, i rapporti con i colleghi e
con i superiori i quali devono abbandonare le logiche verticistiche,
conoscere meglio i propri uomini, che sono collaboratori e non meri
esecutori di ordini''.
(Gkd/Col/Adnkronos)
18-AGO-13 14:34
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