SALUTE. IPERTENSIONE, A MILANO INNOVATIVA PROCEDURA MININVASIVA
SI COMBATTE TAGLIANDO FILI DI UN "CORTOCIRCUITO" NERVOSO
(DIRE) Roma, 14 nov. - Incontro a Milano su un'innovativa
procedura mininvasiva che attraverso l'introduzione di un piccolo
elettrodo nell'arteria femorale interviene sulle fibre nervose
dei reni e riduce l'ipertensione, patologia che interessa 1
miliardo di persone nel mondo e che ha un impatto sui costi
sanitari globali pari al 10%.
Combattere l'ipertensione semplicemente 'bruciando' alcune
fibre nervose che corrono intorno alle arterie dei reni e
conducono stimoli che provocano una pressione sanguigna troppo
alta: questa l'idea alla base della denervazione simpatica renale
endovascolare, innovativa procedura mininvasiva, di cui si
parlera' domani al Centro diagnostico italiano di Milano nel
corso del convegno 'Denervazione renale endovascolare: modalita'
di controllo dell'ipertensione resistente e delle patologie
associate'.
"Questa tecnica- sottolinea Sergio Papa, direttore della
Diagnostica per immagini del Centro diagnostico italiano di
Milano- e' stata classificata nel corso della conferenza annuale
sulle innovazioni in medicina alla Cleveland clinic, al primo
posto tra le piu' importanti scoperte del 2012, e si e'
dimostrata efficace in oltre l'84% dei pazienti con ipertensione
resistente ai farmaci".
Bruno Damascelli, direttore scientifico del convegno,
commenta: "Ad oggi la denervazione renale e' risultata
sufficientemente sicura e i potenziali inconvenienti sono
paragonabili a quelli di una convenzionale angiografia. È vero
che si tratta di una procedura a senso unico e per la quale non
esiste un criterio predittivo per la risposta, ma quando
propriamente prescritta e applicata, l'effetto della denervazione
renale puo' compensare la non efficacia dei farmaci quando questa
si verifica. Sono gli stessi internisti e nefrologi a prescrivere
questo trattamento che viene poi eseguito da cardiologi
emodinamisti o radiologi interventisti".(SEGUE)
(Com/Wel/ Dire)
11:25 14-11-13
SALUTE. IPERTENSIONE, A MILANO INNOVATIVA PROCEDURA MININVASIVA -2-
(DIRE) Roma, 14 nov. - La denervazione simpatica renale si pone
l'obiettivo, come emerge dalle 584 pubblicazioni scientifiche sul
tema (dato aggiornato ad agosto 2013), di intervenire sul cattivo
funzionamento del sistema simpatico: quando i centri nervosi
superiori ricevono infatti una serie troppo ampia di stimoli da
reni, cuore e vasi sanguigni, rispondono con impulsi che causano,
tra gli altri, il restringimento delle arterie renali con
conseguente aumento della pressione in tutto l'organismo. Questa
ipertensione puo' essere compensata solo entro certi limiti
grazie alla somministrazione di farmaci.
Sono a oggi piu' di 107 gli studi clinici in corso che
evidenziano come la denervazione abbia effetti positivi anche su
altre patologie quali scompenso di cuore, insulino resistenza,
fibrillazione atriale, insufficienza renale cronica, sindrome
dell'apnea del sonno, malattie coronariche e tachicardia
ventricolare.
La denervazione per l'ablazione delle fibre renali prevede
l'introduzione nell'arteria femorale, sino a fargli raggiungere i
vasi renali, di un elettrodo (o trasduttore nel caso vengano
impiegati gli ultrasuoni) che agisce mediante il calore: le fibre
simpatiche vanno infatti incontro a processi degenerativi
permanenti quando trattate con una temperatura di circa 70 gradi.
Grazie all'implementazione di numerosi sistemi per la
denervazione, le procedure di intervento hanno subito importanti
sviluppi: fino a due anni fa infatti un'operazione di ablazione
delle fibre simpatiche renali richiedeva 24 minuti. Oggi la
stessa procedura puo' essere eseguita in 2 minuti. Ad agosto 2013
risultano effettuate in Europa piu' di 10.000 procedure di
denervazione renale.
L'ipertensione arteriosa e' una patologia che interessa ben
1/7 della popolazione mondiale e che si stima che entro il 2025
portera' le malattie cardiovascolari a essere la principale causa
di morte in tutto il mondo. Recenti studi dimostrano che una
riduzione di 20 mmHg della pressione sistolica, comunemente
chiamata 'massima', e di 10 mmHg di quella diastolica e'
sufficiente per dimezzare il rischio di patologie del cuore e dei
vasi.(SEGUE)
(Com/Wel/ Dire)
11:25 14-11-13
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