Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-00618
presentato daInterrogazione a risposta orale 3-00618
OTTOBRE Mauro
testo di
Mercoledì 5 febbraio 2014, seduta n. 167
da articoli apparsi sulla stampa nei giorni scorsi (la Notizia e Il Sole 24 ore del 22 gennaio) si apprende di una «rivolta» in atto all'interno della Guardia di finanza;
il Cocer – il sindacato delle Fiamme Gialle – ha diffuso un comunicato dai toni durissimi, senza precedenti, in cui denuncia che se gli stipendi verranno mantenuti a livelli così bassi saranno a rischio tutti i servizi;
il Cocer chiede che venga superato il blocco degli stipendi cominciato il primo gennaio 2011, analogamente a come è avvenuto per gli insegnanti, in base a quanto è stato deciso nel Consiglio dei ministri dello scorso venerdì;
«tutti gli altri dipendenti pubblici hanno potuto utilizzare la contrattazione integrativa – si legge nel testo del Cocer Gdf – per ottenere, sotto forma di premi, incrementi stipendiali molto superiori ai nostri e poi per attenuare gli effetti dei tagli stipendiali, girando gli oneri sul turn-over e sulla funzionalità delle proprie amministrazioni»;
per la Guardia di finanza, invece, il taglio degli stipendi è stato più pesante rispetto agli altri pubblici dipendenti (proprio a causa della specificità delle carriere e della dinamica salariale), a causa di interpretazioni più restrittive di alcune norme contrattuali e per la riduzione delle spese per missioni, vitto e sicurezza sul lavoro;
la Guardia di finanza – denuncia il Cocer – non riceve nemmeno un euro di tutti i risparmi derivati dal blocco del turn-over (migliaia di unità in meno) o dalla razionalizzazione delle amministrazioni;
l'indice è puntato anche contro la norma sulla «specificità» del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, che avrebbe dovuto essere una garanzia di retribuzioni migliori rispetto al resto del pubblico impiego e che si è rivelato, invece, secondo il Cocer «una favola»;
al Ministero dell'interno, tra l'altro, si sta discutendo di un disegno di legge delega sul riordino delle carriere «ma su quel provvedimento non c’è un euro in più» denuncia il generale Bruno Bartoloni, presidente del Cocer Gdf;
inoltre, il Cocer avverte che se la situazione non migliorerà non sarà possibile continuare a garantire gli stessi servizi con risorse minori, scaricando costi e sacrifici sul personale;
il comandante generale della Guardia di finanza, Saverio Capoluogo, ha incontrato i sindacati di polizia e i rappresentanti delle forze armate, ma «è indispensabile, anzi imprescindibile – secondo il Cocer – trovare subito le risorse per superare il blocco stipendiale almeno per il 2015» –:
se non ritenga il Governo di dover intervenire con urgenza, anche in considerazione dell'enorme evasione fiscale che proprio la Guardia di finanza dovrebbe contrastare per il bene del Paese e delle sue finanze, per porre fine a questo trattamento economico ingiusto con provvedimenti analoghi a quelli adottati per altri comparti della pubblica amministrazione. (3-00618)
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