SALUTE. SIMIT: EBOLA NON PREOCCUPANTE, ATTENZIONE A SARS
CON ESTATE AUMENTA RISCHIO MALATTIE INFETTIVE DALL'ESTERO.
(DIRE) Roma, 28 lug. - Con l'avvicinarsi del periodo estivo
aumentano non soltanto le probabilita' di incorrere in rischi
sanitari durante vacanze fuori dall'Italia, ma anche quelle
causate dal turismo in entrata. Gli specialisti della Simit,
Societa' italiana malattie infettive e tropicali, consigliano di
prestare maggiore attenzione a zanzare, acque, animali selvatici
e rapporti sessuali, i principali canali di trasmissione per
malattie infettive durante le prossime settimane.
Nell'anno corrente sembrano accertati in Italia casi di
influenza aviaria proveniente dalla Cina. Gli spostamenti aerei
della durata di poche ore possono rappresentare un rischio di
importazione di malattie respiratorie responsabili di crisi acute
e caratterizzate da diffusione a breve termine, quali Sars e
nuova Sars (Mers). Inoltre, bisogna aggiungere il rischio di
incremento dei casi di infezione da Hiv, a causa di rapporti
promiscui e non protetti con persone provenienti da aree
endemiche, in particolare nella stagione estiva, nonche' di altre
malattie infettive sessualmente trasmissibili quali la sifilide e
la gonorrea.
"Sono da sottolineare- spiega il professor Massimo Andreoni,
presidente Simit- i rischi, anche gravi, connessi alla ingestione
di acqua o alimenti contaminati che possono causare anche
patologie gravi quali la amebiasi e la epatite virale A e che
richiedono il rigoroso rispetto di norme alimentari che evitino
il rischio di contaminazione".
EBOLA. L'Italia, a differenza di altri paesi europei, non ha
collegamenti aerei diretti con i paesi africani colpiti
dall'epidemia. Nonostante il rischio di importazione della
malattia sia remoto, il ministero della Salute ha rafforzato le
misure di sorveglianza presso porti ed aeroporti. Inoltre gli
Uffici di sanita' marittima, aerea e di frontiera (Usmaf) sono
tenuti al controllo delle navi che nei 21 giorni precedenti
all'arrivo in Italia hanno toccato i paesi africani nei quali il
virus Ebola si sta diffondendo.
Eventuali casi sospetti a bordo degli aeromobili, su
indicazione del ministero della Salute, devono essere segnalati,
affinche' l'aereo venga dirottato su aeroporti italiani
provvisti di laboratori e di attrezzature deputate al controllo.
"Il rischio di infezione per i turisti, i viaggiatori in genere e
i residenti nelle zone colpite, e' considerato molto basso-
spiega il professor Antonio Chirianni- se si seguono alcune
precauzioni elementari, quali: evitare il contatto con malati
e/o i loro fluidi corporei e con i corpi e/o fluidi corporei di
pazienti deceduti oltre alle altre semplici e generiche
precauzioni sempre consigliate in caso di viaggi in Africa
Sub-sahariana quali ad esempio, evitare contatti stretti con
animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di
animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del
consumo, lavarsi frequentemente le mani".
L'epidemia si trasmette attraverso contatto diretto con
fluidi corporei e la diffusione e', in genere, facilitata da usi
e abitudini culturali locali, legate ad esempio alla sepoltura
dei cadaveri, o a paure diffuse all'interno di alcune comunita',
che spesso non informano le autorita' sanitarie dei nuovi casi
per timore degli ospedali, percepiti a volte come luoghi di morte
anziche' di guarigione. L'esistenza di guerre tribali tra i
diversi Paesi rende, inoltre, difficile per motivi logistici
controllare la diffusione dell'epidemia tra due o tre frontiere
differenti.
"I migranti clandestini che giungono sulle coste siciliane-
aggiunge Chirianni- non rappresentano un rischio di importazione
della malattia da virus Ebola: il viaggio che tali individui
affrontano per raggiungere il nostro paese e' lungo mesi, via
terra e via mare e la malattia, che presenta un periodo di
incubazione di circa 10 giorni e che da subito e' altamente
debilitante, impedirebbe loro di arrivare in Italia. E'
improbabile che un soggetto malato e che presenta febbre elevata,
diarrea, vomito e manifestazioni emorragiche, possa andare in
giro a diffondere l'infezione.
RISCHIO SARS DALLA CINA. Il turismo 2014 in Italia e'
caratterizzato, al momento, prevalentemente dal boom turistico
proveniente dalla Cina. Se da un punto di vista economico ci
conforta, da un punto di vista sanitario non deve lasciarci
indifferenti. "La Cina ha negli ultimi anni promosso una campagna
vaccinale per il contenimento di malattie gravi quali
l'encefalite giapponese- spiega Chirianni- La malaria, invece,
resta confinata in alcune aree rurali del sud. Tali patologie non
sembrano essere a elevato rischio di importazione da parte dei
paesi europei che accolgono individui provenienti dalla Cina. Di
maggior rilevanza e' il rischio di diffusione della Sars e della
nuova Sars (Mers), che hanno colpito e colpiscono Asia e Medio
Oriente, con l'arrivo di individui che si spostano per turismo o
per lavoro". L' Oms gia' da tempo ha comunque rafforzato il
filtro aeroportuale che prevede controlli clinici dei passeggeri
in arrivo da aree infette e sorveglianza sanitaria dei soggetti
che hanno viaggiato o avuto contatti con individui malati o
sospetti.
CON L'ESTATE AUMENTA LA PROBABILITA' DI DIFFUSIONE. I
microrganismi patogeni, anche grazie alla loro velocita' di
riproduzione, presentano un elevato potenziale evolutivo. Molti
fattori possono favorire l'insorgenza di malattie infettive e la
loro diffusione: uno di questi fattori e' rappresentato dalle
modificazioni ecologiche ed in particolare dai cambiamenti
climatici. "Il caldo- allertano gli specialisti Simit- favorisce
la presenza di zanzare e zecche, potenziali vettori di infezioni.
L'innalzamento delle temperature, inoltre, favorisce
l'inquinamento delle risorse idriche a causa della proliferazione
di organismi infestanti. In molti paesi, dove ancora le
difficolta' relative allo smaltimento dei rifiuti rappresentano
una triste realta', c'e' un rischio di diffusione di infezioni
derivanti dalla proliferazione di germi conseguente la
fermentazione dei rifiuti esposti. Il caldo modifica anche la
suscettibilita' individuale alle infezioni, provocando
disidratazione ed alterazioni della flora batterica intestinale.
non bisogna dimenticare, pero', che molte patologie infettive,
possono essere favorite dai climi freddi, quali la tubercolosi e
le meningiti".
TUBERCOLOSI. Nei primi 6 mesi del 2014 sono stati registrati
60mila arrivi di clandestini in Italia. Se e' vero che i
movimenti di popolazione, per motivi di turismo, per lavoro o per
necessita' di sopravvivenza come nel caso dei migranti da paesi
poveri, e' pur vero che gli individui che lasciano la loro terra
d'origine e affrontano viaggi lunghi settimane o mesi sono per lo
piu' giovani sani. "Oggi non e' possibile arrestare- afferma
Chirianni- la circolazione di uomini e di conseguenza di germi,
ma non bisogna creare inutili allarmismi. Le malattie che
prevalentemente vengono importate dai paesi riceventi i
clandestini, che provengono principalmente dall'Asia e
dall'Africa sono rappresentate da malaria, tubercolosi, Hiv e
patologie respiratorie infettive quali la Sars. Se e' vero che la
Sars e' una patologia responsabile di crisi acute, e' pur vero
che l'immigrato che affronta un lungo viaggio non ne manifesta i
sintomi al suo arrivo, essendo una affezione altamente
debilitante. Altre malattie, quali la Tbc, la malaria e l'Hiv,
endemiche in molti paesi asiatici e africani, hanno una
diffusione piu' lenta. Il solo modo di contenere le patologie
infettive da importazione non e' 'preoccuparsi' e scatenare
'panico' attraverso la diffusione di false informazioni, ma
offrire assistenza medica, favorire l'accesso di chi arriva
presso le strutture di diagnosi e cura, al fine di consentire una
diagnosi precoce ed un eventuale trattamento, garantire le
coperture vaccinali nella popolazione ospite. L'Oms gia' da tempo
collabora con le istituzioni italiane per gestire lo stato
sanitario dei migranti e tutelare le comunita' che li accolgono".
(Com/Wel/ Dire)
14:30 28-07-14
NNNN
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