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domenica 15 febbraio 2015

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-03393 presentata da ANDREA AUGELLO martedì 10 febbraio 2015, seduta n.387 AUGELLO - Al Ministro dell'interno - Premesso che: il quotidiano "Il Messaggero" di Roma ha pubblicato un'inchiesta nei giorni 8 e 9 febbraio 2015, incentrata sull'utilizzo della tecnologia "street control" nella città di Roma da un nucleo della Polizia municipale per elevare 50.000 contravvenzioni per divieto di sosta ad altrettanti cittadini;



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-03393
presentata da
ANDREA AUGELLO
martedì 10 febbraio 2015, seduta n.387
AUGELLO - Al Ministro dell'interno - Premesso che:
il quotidiano "Il Messaggero" di Roma ha pubblicato un'inchiesta nei giorni 8 e 9 febbraio 2015, incentrata sull'utilizzo della tecnologia "street control" nella città di Roma da un nucleo della Polizia municipale per elevare 50.000 contravvenzioni per divieto di sosta ad altrettanti cittadini;
è motivo di allarme, per l'interrogante e per la città, che il nucleo sia coordinato dal vicecomandante della Polizia municipale di Roma capitale, Raffaella Modafferi, che in passato sarebbe stata sorpresa dai cronisti cittadini mentre utilizzava in modo tutt'altro che irreprensibile l'auto di servizio e persino mentre parcheggiava in uno spazio riservato alla fermata dell'Atac la propria autovettura privata, tanto da essere costretta dalla stampa a scusarsi con la città e a pagare "spontaneamente" la relativa contravvenzione;
il vicecomandante sarebbe anche la responsabile del caos organizzativo che ha fatto da sfondo al supposto caso di assenteismo di massa del 31 dicembre 2014, nonché la firmataria della relazione consegnata al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione su quei fatti, nella quale si descrive dettagliatamente per 7 pagine un complotto delle organizzazioni sindacali per favorire la diserzione di massa di centinaia di vigili, spiegando poi, nell'ottava, che purtroppo della cospirazione non sussiste alcuna prova, né logica né positiva;
secondo l'inchiesta giornalistica i mezzi della Polizia municipale dotati di street control avrebbero erroneamente contravvenzionato un intero corteo funebre mentre si stava allineando di fronte ad una chiesa, scambiandolo per un assembramento di auto in doppia fila;
le contravvenzioni sarebbero inoltre state tutte notificate senza precisare che la rilevazione fotografica veniva effettuata mediante questa tecnologia, pertanto il cittadino contravvenzionato non è in grado di distinguere il verbale dai normali verbali redatti dai vigili;
ne consegue che, a meno che, come nel caso del funerale, il destinatario della contravvenzione non sia in grado di collegare l'orario della presunta infrazione ad una circostanza precisa, e viene meno la possibilità di far valere il diritto dell'accesso agli atti per acquisire l'immagine registrata dallo street control e, nel caso in cui la rilevazione non giustifichi la sanzione, presentare il ricorso;
nella stessa inchiesta si fa riferimento all'utilizzo nei dintorni dello stadio Olimpico in occasione della partita di calcio di Champions league tra Roma e Manchester city, e la circostanza non è stata smentita;
in occasione delle partite di calcio, il servizio di turno della Polizia locale ammette un margine di tolleranza per la sosta delle automobili in spazi in cui di norma non sarebbe certo consentito il parcheggio, limitando tale flessibilità alla mezz'ora precedente e a quella successiva alla partita in calendario;
ovviamente lo street control non è in grado di interpretare i margini di tolleranza di questa prassi ed è pertanto chiaro che il suo utilizzo in occasione della partita citata avrebbe determinato centinaia di contravvenzioni ai danni di spettatori convinti di aver sostato in un'area di norma "tollerata";
è certo diritto dell'amministrazione comunale decidere di multare senza misericordia tutte le autovetture in sosta vietata durante le partite, pretendendo che lo stadio venga raggiunto con i mezzi pubblici, vista l'assenza di parcheggi sufficienti per auto e ciclomotori, ma pare ragionevole che di tale intenzione si debba dare la dovuta informazione preventiva ai cittadini, specificando che si agirà con la stessa inflessibilità in caso di concerti e grandi manifestazioni;
i limiti dell'applicazione dello street control sono già emersi nel comune di Torino e non parrebbe compatibile con le vigenti disposizioni del codice della strada di cui al decreto legislativo n. 285 del 1992 che nei verbali di Roma capitale venga occultato l'utilizzo di una tecnologia elettronica per determinare un'infrazione. Il fatto che si tenti di giustificare tale procedura, sostenendo che comunque sia un vigile a scrivere materialmente il verbale, sulla scorta del supporto del dispositivo, rappresenta a giudizio dell'interrogante un grossolano escamotage che ha il solo fine di impedire una legittima richiesta di accesso agli atti, per verificare l'effettivo valore probatorio dell'immagine che documenta l'infrazione;
la fallibilità del sistema e della sua gestione troverebbe una singolare conferma, non priva di un retrogusto comico, fin dalla sua sperimentazione. Pare infatti che il vicecomandante Modafferi abbia ordinato che venissero realizzate delle "prove in bianco" nel cortile dell'ex manifattura tabacchi, dove ha sede il Gruppo pronto intervento traffico, il giorno 20 novembre 2014, facendo disporre alcune vetture del personale in doppia fila. Incredibilmente le infrazioni furono realmente trasformate in contravvenzioni, avviate al sistema Unisys e regolarmente notificate a parte del personale. Lo stesso sarebbe accaduto durante le "prove in bianco" esterne;
secondo informazioni raccolte dall'interrogante, non risulta che lo street control disponga dell'omologazione presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
il prefetto di Roma rischia di vedersi sommerso da migliaia di ricorsi e di dover assumere le proprie decisioni in un quadro amministrativo e normativo confuso dall'evidente imperizia con cui è stato avviato e gestito il servizio;
allo stato le contravvenzioni elevate tramite street control determinerebbero per il Comune di Roma un'aspettativa di incassi superiore ai 3 milioni di euro,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo possa valutare l'opportunità di sollecitare l'attenzione del prefetto di Roma sulle circostanze descritte, affinché assuma le opportune iniziative per richiamare il Comune di Roma al rispetto del codice della strada e del diritto di ogni cittadino ad essere informato, al momento della notifica, rispetto all'utilizzo di strumenti tecnologici per rilevare l'infrazione contestata;
se inoltre risulti che l'amministrazione capitolina preveda l'utilizzo stabile di questa tecnologia in occasione di partite di calcio, concerti, manifestazioni e grandi eventi nella capitale.

(4-03393)

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