MEDICINA: MINI 'SCOSSA' RIATTIVA MANO DOPO ICTUS, STUDIO ITALIANO =
Ricerca in copertina su 'Brain', stimolazione elettrica soft al
cervello migliora gesti volontari
Milano, 12 feb. (AdnKronos Salute) - Una mini 'scossa' elettrica al
cervello aiuta le persone sopravvissute a un ictus a compiere semplici
gesti con la mano, come salutare o fare segno di 'Ok' con le dita. Lo
dimostra un esperimento di riabilitazione ideato e condotto da un
gruppo di ricercatori italiani, che si è guadagnato la copertina della
rivista 'Brain'. Per ottenere il risultato - una riduzione pari al 19%
del deficit motorio su 6 pazienti campione - sono bastati 10 minuti di
leggera stimolazione elettrica della parte posteriore dell'emisfero
cerebrale sinistro, quella che controlla i movimenti volontari.
Lo studio è stato effettuato da Nadia Bolognini e Giuseppe Vallar del
Dipartimento di Psicologia dell'università di Milano-Bicocca e del
Centro do neuroscienze 'NeuroMi', con la collaborazione di Silvia
Convento del Dipartimento di Psicologia della Bicocca, Elisabetta
Banco e Luigi Tesio dell'Irccs Istituto auxologico italiano di Milano,
e Flavia Mattioli degli Spedali Civili di Brescia.
Oggetto della ricerca, durata 2 anni, è l'aprassia ideomotoria: un
deficit nella programmazione di gesti volontari che colpisce pazienti
affetti da lesioni cerebrali dell'emisfero sinistro. Gli studiosi
hanno scoperto che, grazie a una breve stimolazione elettrica a bassa
intensità della corteccia parietale posteriore sinistra, si verifica
un temporaneo, ma effettivo miglioramento della capacità di
programmare ed eseguire movimenti volontari. (segue)
(Red-Opa/AdnKronos)
12-FEB-15 16:21
NNNN
MEDICINA: MINI 'SCOSSA' RIATTIVA MANO DOPO ICTUS, STUDIO ITALIANO (2) =
(AdnKronos Salute) - Attraverso l'applicazione di elettrodi - spiega
la Bicocca in una nota - gli scienziati hanno sottoposto un gruppo di
persone a una stimolazione elettrica transcranica non invasiva della
durata di 10 minuti a una intensità di 2 milliampere alla corteccia
parietale posteriore sinistra. Due i gruppi analizzati: 6 soggetti
sani e 6 pazienti (4 maschi e 2 femmine, età media 72 anni, scolarità
media 11 anni) colpiti da lesione all'emisfero sinistro da pochi mesi
e in un caso da 4 anni. Prima e dopo la 'scossa' sono stati eseguiti
vari test per verificare il grado di abilità motoria con la mano
sinistra. Il più significativo è il test di aprassia ideomotoria, cioè
l'imitazione di 24 gesti specifici eseguiti da un operatore: 12
simbolici (per esempio il segnale Ok, o le corna) e 12 non simbolici
(mano sotto il mento).
La stimolazione non solo ha ridotto i tempi di esecuzione
nell'imitazione dei gesti, ma soprattutto ne ha aumentato
l'accuratezza, con una riduzione media di circa un quinto del deficit
aprassico dei 6 pazienti (19% in un range che va dal 4% all'80%).
Inoltre, nei pazienti si è registrato che la maggiore o minore
riduzione dei tempi di esecuzione del gesto indotta dalla stimolazione
dipende dalla dimensione del danno al lobo parietale: a un grande
danno corrisponde una modesta riduzione.
"Questo risultato - commenta Vallar, ordinario di Psicobiologia e
Psicologia fisiologica della Bicocca - dimostra che capacità
fondamentali dell'uomo, come fare un movimento per decisione
volontaria e cosciente, possono essere rese più efficienti dalla
stimolazione delle aree cerebrali che svolgono questa funzione.
Inoltre, dimostrare la plasticità del cervello migliorandone la
prestazione apre la strada ad applicazioni della stimolazione
elettrica transcranica nel campo della riabilitazione di deficit
neuropsicologici come l'aprassia".
(Red-Opa/AdnKronos)
12-FEB-15 16:21
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