Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-02011
presentata da Interrogazione a risposta orale 3-02011
VINCENZO SANTANGELO
mercoledì 24 giugno 2015, seduta n.472
mercoledì 24 giugno 2015, seduta n.472
l'Ente editoriale per l'Arma dei Carabinieri, con sede a Roma, in piazza S. Bernardo n. 109, è un soggetto di diritto privato, iscritto nel registro prefettizio di Roma delle fondazioni private a far data del 30 dicembre 1978, e, come riscontrabile sul sito web dell'Arma, è impegnato nella produzione e pubblicazione della rivista ufficiale "Il Carabiniere", del calendario storico, della rassegna stampa dell'Arma, dei canali video per la divulgazione delle informazioni relative all'attività e, infine, di una serie di prodotti commemorativi come ad esempio francobolli, monete, schede telefoniche e altro;
ad oggi il direttore editoriale della rivista risulta essere il generale di divisione Ilio Ciceri, mentre il direttore responsabile è il colonnello t.SFP (titolo scuola di perfezionamento per le forze di polizia) Carlo Bellotti;
per la propria attività l'Ente editoriale si avvale di contratti commerciali, al pari di qualsiasi altra realtà editoriale privata, come ad esempio quelli con concessionarie pubblicitarie; nella fattispecie si tratta della Publimedia Srl con sede a Milano, in via Mecenate n. 76, il cui titolare è il signor Massimo Nizzola;
considerato che, per quanto risulta agli interroganti:
il neo costituito sindacato autonomo Carabinieri UNAC (Unione nazionale dell'Arma dei Carabinieri), già a conoscenza del Ministero della difesa, ha ritenuto di informare l'Autorità nazionale anticorruzione di una serie di circostanze commerciali che vedono interessati direttamente alti ufficiali dell'Arma tutti gravitanti presso il comando generale in Roma, inprimis, lo stesso comandante generale, il capo di Stato maggiore ed altri ufficiali tutti facenti parte del consiglio di amministrazione della fondazione privata Ente editoriale per l'Arma;
come accertato dalla Guardia di finanza di Cuneo su ordine della Procura, l'Ente editoriale per l'Arma sarebbe una fondazione privata, non censita dalla Camera di commercio, e avrebbe conseguito nel 2013 un volume d'affari pari a 1.194.67 euro nonché un reddito imponibile pari a 665.746 euro;
nella fondazione confluiscono fondi, sotto forma di pubblicità e sponsorizzazioni varie, da parte di importanti aziende nazionali che, in qualche caso, sarebbero state coinvolte in inchieste e sottoposte a procedimenti penali per presunte tangenti o illeciti nelle gare d'appalto;
considerato inoltre che:
lo Stato maggiore della difesa, con la circolare n. M_DE23458/2515 del 18 aprile 2014, ha stabilito le incompatibilità degli "alti vertici militari", in ottemperanza alla legge anticorruzione n. 190 del 2012;
detta circolare, nella fattispecie elusa, vedrebbe quindi coinvolti "alti ufficiali", ma anche ufficiali dell'ufficio informatica dello stesso comando generale che hanno permesso la "commercializzazione privata" di spazi pubblicitari, con l'utilizzo della propria carica istituzionale attraverso un sito istituzionale;
non si conosce l'atto costitutivo dell'Ente editoriale per l'Arma dei Carabinieri né tantomeno la destinazione dei fondi confluiti nelle varie forme dei contratti commerciali;
considerato altresì che a parere degli interroganti si potrebbe evidenziare, nella modalità di affidamento dei contratti editoriali, un palese conflitto di interessi da parte degli ufficiali del comando generale di Roma, dovuto all'assegnazione dei contratti con semplici "licitazioni private",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
se nella gestione di affidamento dei contratti da parte dell'Ente editoriale per l'Arma dei Carabinieri si configurino manifeste incompatibilità con la circolare n. M_DE23458/2515 del 18 aprile 2014 dello Stato maggiore della difesa;
se all'interno della fondazione siano attivi e impegnati durante l'orario di servizio, in maniera saltuaria o continuativa, militari di qualsiasi grado e, in tal caso, se la loro attività sia svolta per diretto ordine superiore;
se sia possibile che alti ufficiali di un Corpo militare e di polizia siano stati direttamente coinvolti in attività commerciali private con aziende, poi sottoposte anche al controllo della Polizia giudiziaria e quindi dei carabinieri in termini di anticorruzione;
se non intenda attivare una commissione d'inchiesta interna urgente volta all'accertamento dei fatti descritti ovvero chiarire lo stato patrimoniale attualmente disponibile e la consistenza dello stesso costituito in beni mobili ed immobili, nonché l'utilizzo sistematico per tali attività commerciali, private e di lucro, di uomini e mezzi dell'Arma regolarmente pagati dallo Stato, atteso che i Carabinieri costituiscono un Corpo armato dello Stato;
se intenda rendere pubblico l'atto costitutivo o lo statuto dell'Ente editoriale, nonché i bilanci relativi agli ultimi 20 anni;
se intenda intervenire affinché i militari distolti dall'attività di esclusiva utilità per la sicurezza e la tutela dei cittadini e delle istituzioni dello Stato nonché di vigilanza per il rispetto delle leggi vigenti tornino all'originaria attività a cui sono chiamati non solo ai sensi della normativa vigente, ma soprattutto alla luce della preoccupante inadeguatezza in termini numerici di forze dell'ordine da impegnare sul territorio.
(3-02011)
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