DA IL FATTO QUOTIDIANO
BASSOLINO REAL ESTATE: 2 CASE IN SALDO AI FIGLI
PROPRIETÀ Vicine al Colosseo, l`ex sindaco di Napoli le
pagò
243 milioni di lire nel `92 BassoIinoReal Estate: 2
case in
saldo ai fìgU prima del fallimento dell`Unità • La
Corte dei
Conii, che a più riprese ha condannato per danno
erariale l`esponente
politico di Afragola, non potrà entrare
in possesso del patrimonio
immobiliare acquisito dalla fa
miglia negli anni perché è stato
di volta in volta intestato
agli eredi. A lui e alla moglie
solo l`u.sufrutiosu un appartamento
di 140 mq OUUOAPAC.S L`exgovernatore
Li acquistò negli anni
90 dal giornale in crisi, sono inattaccabili
dalla Corte
dei conti che gli contesta danni erariali L`INCHIESTA
Quegli
appartamenti dell`Unità sono finiti ai figli di Bassolino
La
sentenza L`ex sindaco, nel 2015 condannato a pagare 3,2
milioni
di euro, ha una terza casa a Roma Prezzi di mercato
Comprati
in lire oltre vent`anni fa, oggi valgono fino a cinque
volte
tanto » MARCO DUO Peccato davvero per le casse dello
Stato
italiano. Antonio Bassolino, 68 anni, ha comprato tré
case
molto belle nel cuore di Roma ma nessuna potrà essere
utilizzata
perpagare eventuali danni erariali della sua azione
amministrativa
in Campania. L`ultimo acquisto è del 2010. La
famiglia di
Antonio Bassolino ha acquistato un appartamento
di 140 metri
quadrati al quarto piano di un bei palazzo vicino
a Piazza
Fiume. L`appartamento romano potrebbe interessare
i giudici
contabili che hanno condannato l`ex governatore della
Campania
a pagare danni milionari e potrebbero illudersi di
rivalersi
sugli immobili. Bassolino sta per candidarsi a rifare
il
sindaco di Napoli dopo il mandato fortunato del 1993-1998
nonostante
per i giudici contabili non abbia dato una gran
prova nella
stagione 2000-2010 da presidente della Regione
Campania.
Il 10 marzo del 2015 la Sezione di Appello della
Corte dei
Conti della Campania Io ha condannato nell`ultimo
grado di
merito a pagare 3,2 milioni di euro perché nel 2001
quando
era Commissario per l`emergenza rifiuti aveva creato
un cali
center sostanzialmente inutile. NELLA SENTENZA si legge
che
Bassolino "ha sborsato oltre 3 milioni e 900 mila euro
di
cui oltre 3 milioni e 600 mila per coprire le spese sostenute
da una società rimasta sostanzialmente inattiva. E`, quindi,
evidente che tale esborso integra un dannoerariale".Eancora
"la società P.A.N. a prevalente partecipazione pubblica è
stata
costituita pressoché all`unico scopodistabilizzare
il personale
Lsu". Bassolino è stato poi condannato a pagare
altri 8 milioni
di euro in primo grado, dalla Corte dei Conti
in qualità di
commissario straordinario per le bonifiche
mancate del 2002
nel litorale domizio-flegreo e nell`agro
aversano che dovevano
essere eseguite dalla società Jacorossi.Poinel2013amvaun`altra
condanna in primo grado a pagare 560 mila euro perché l`alierà
sindaco di Napoli e gli altri condannati "avrebbero lasciato
e favorito una situazione di sostanziale inoperatività dell`Ente
di Bacino Napoli 5, con conseguente inuti-
lizzazione
digran parte dei lavoratori adesso assegnati (212
rispetto
ai 362 totali)". Anche se le condanne fossero confermate
i
giudici non potrebbero mettere le mani sull`appartamento
di
140 metri quadrati di Roma. Il quarto piano in zona Piazza
Fiume è intestato infatti solo perlametà dell`usufrutto all`ex
sindaco. Per l`altra metà dell`usufrutto è della compagna
Anna
Maria Carloni, ex parlamentare delPd. Mentre la nuda
proprietàèdeifigli:
Gaetano Bassolino, 39 anni, (il manager
della Ubs noto per
essere stato condannato in primo grado
e poi assolto in appello
nel 2014 per lo scandalo dei contratti
derivati stipulati con
la suabanca dal Comune di Milano che
comunque nel 2012 ha siglato
un accordo con gli istituti
coinvolti per ottenere 450 milioni
di euro indietro) e la
sorella Chiara, 33 anni. I due fratelli
sono intestatari
di altri due appartamenti nel cuore di Roma
comprati dalpapà23annifamaintestati
a loro e quindi al riparo
da eventuali pretese erariali.
I due appartamenti sono usciti
molto tempo fa dal patrimonio
della società L`Unità Spa e non
potranno tornare utili neanche
per pagare i debiti del quotidiano.
La storica società editoriale,
L`Unità Spa, è stata messa in
liquidazione dal Partito Democratico
della Sinistra nel 1994,
per poi lasciare il posto alla Arca,
sempre partecipata dal
Pds, che fallirà nel 1998. L`epilogo
della storia è noto ai
contribuenti italiani: nonostante
avessero foraggiato il giornale
rosso con contributi per
l`editoria pari a 152 milioni dal
1991 a oggi, i debiti dell`Unità
sono alla fine ricaduti sulla
collettività. Grazie a una
leggina approvata nel 1998 dal governo
Prodi, che ha introdotto
lagaranzia statale sui debiti dei
giornali di partito, i
contribuenti si sono visti accollare
pochi mesi fa i 107
milioni di debiti dell`Unità, come in passato
era accaduto
per i 9,5 milioni dell`Avanti dei socialisti.
Due anni prima
di essere messa in liquidazione L`Unità Spa,
incurante della
sua crisi, decide di vendere a un prezzo inferiore
a quelli
di mercato dell`epoca due appartamenti in una strada
nel
rione Monti all`alierà parlamentare e dirigente del Pds
Antonio
Bassolino. Il palazzetto implora una rinfrescata. Sulla
facciata
c`è un bell`affresco con la data in cui è stata rifatta
la
facciata: 1882. Però la posizione è incantevole: cento metri
dalla piazzetta preferita per gli aperitivi dei trentenni
romani.
Madonna dei Monti, a 700 metri dal Colosseo. AntonioBassolinoil2
luglio del 1992 compra due appartamenti di quattro vani catastali
ciascuno. Il primo piano lo intesta subito ai figli, allora
minorenni, Chiara e Gaetano. Mentre il secondo piano lo intesta
a suo nome. Il prezzo è di 243 milioni di vecchie lire per
ciascun appartamento, pagate anche grazie a un mutuo ipotecario
da 150 milioni di lire contratto con la Banca Popolare dell`Etruria
e del Lazio. Nel 2004 Bassolino poi dona ai figli anche la
sua casa al piano superiore e quindi oggi entrambi gli appartamenti
sono cointestati ametà traChiara e Gaetano. Il prezzo della
vendita (parliamo di 23 anni fa nell`era della lira) si è
rivelato
un ottimo affare. Oggi i due appartamenti di 4 vani
catastali
ciascuno in quella zona possono valere almeno cinque
volte
di più. Va detto che in quel periodo Bassolino non
è stato
l`unico parlamentare ex comunista inquilino delpalazzo
afareun
ottimo affare con le dismissioni dell`Unità. Nonostante
avesse
nel 1992 debiti per 212 miliardi di lire, l`Unita
Spa vende
quell`anno il palazzetto intero: il quarto piano
ava aVasco
Giannotti e il terzo piano a Gloria Buffo. "IO
ERO INQUILINO
del Pci a viaPiave poimi diedero questi due
appartamenti di
60-70 metri quadrati ciascuno che insieme
erano pari alla metratura
del precedente. Nessun lusso. Mi
intervistò lì il giornalista
Francesco Merlo nel 1992 e scrisse
che abitavo inuna casabuia.
L`Unitàhamesso in vendita tutto
il palazzo. Io non c`entro
nulla con la scelta di vendere.
Ho comprato con un mutuo. FuVasco
Giannotti, di Arezzo, ad
indicarmi la Banca Popolare dell`Etruria".
Perché poi ha
deciso di intestare tutto ai figli? "Perché la
compagna di
mio figlio stava già nell`altra mentre lui era
a Londra e
mia figlia era venuta a Roma a studiare alla Luiss".
Non
c`entrano nulla le indagini e le eventuali condanne a risarcimenti
- mette le mani avanti Bassolino - perché sono successive".
Però la scelta di Bassolino di tenere solo mezzousufrutto
sullacasavicinoa
via Piave, intestandola ai figli, è successivaalle
indagini
della C orte dei C onti. "Non c`entra. Io ho fatto
appello
- replica Bassolino - e le condanne sono successive
all`acquisto.
Le ho detto quello che le dovevo dire. Buonasera".
©RIPRODUZIONE
RISERVATA La scheda •IERI Bassolino negli anni
90 ha comprato
dall`Unità due appartamenti nei pressi del
Colosseo. Un altro
lo ha comprato nel 2010 in zona piazza
Fiume •OGGI Sono intestati
aitigli Gaetano e Chiara. E così
di fatto sottratti alla Corte
dei conti che ha condannato
Bassolino per danno erariale
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