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domenica 6 dicembre 2015

BASSOLINO REAL ESTATE: 2 CASE IN SALDO AI FIGLI


DA IL FATTO QUOTIDIANO
BASSOLINO REAL ESTATE: 2 CASE IN SALDO AI FIGLI
PROPRIETÀ Vicine al Colosseo, l`ex sindaco di Napoli le pagò 243 milioni di lire nel `92 BassoIinoReal Estate: 2 case in saldo ai fìgU prima del fallimento dell`Unità • La Corte dei Conii, che a più riprese ha condannato per danno erariale l`esponente politico di Afragola, non potrà entrare in possesso del patrimonio immobiliare acquisito dalla fa miglia negli anni perché è stato di volta in volta intestato agli eredi. A lui e alla moglie solo l`u.sufrutiosu un appartamento di 140 mq OUUOAPAC.S L`exgovernatore Li acquistò negli anni 90 dal giornale in crisi, sono inattaccabili dalla Corte dei conti che gli contesta danni erariali L`INCHIESTA Quegli appartamenti dell`Unità sono finiti ai figli di Bassolino La sentenza L`ex sindaco, nel 2015 condannato a pagare 3,2 milioni di euro, ha una terza casa a Roma Prezzi di mercato Comprati in lire oltre vent`anni fa, oggi valgono fino a cinque volte tanto » MARCO DUO Peccato davvero per le casse dello Stato italiano. Antonio Bassolino, 68 anni, ha comprato tré case molto belle nel cuore di Roma ma nessuna potrà essere utilizzata perpagare eventuali danni erariali della sua azione amministrativa in Campania. L`ultimo acquisto è del 2010. La famiglia di Antonio Bassolino ha acquistato un appartamento di 140 metri quadrati al quarto piano di un bei palazzo vicino a Piazza Fiume. L`appartamento romano potrebbe interessare i giudici contabili che hanno condannato l`ex governatore della Campania a pagare danni milionari e potrebbero illudersi di rivalersi sugli immobili. Bassolino sta per candidarsi a rifare il sindaco di Napoli dopo il mandato fortunato del 1993-1998 nonostante per i giudici contabili non abbia dato una gran prova nella stagione 2000-2010 da presidente della Regione Campania. Il 10 marzo del 2015 la Sezione di Appello della Corte dei Conti della Campania Io ha condannato nell`ultimo grado di merito a pagare 3,2 milioni di euro perché nel 2001 quando era Commissario per l`emergenza rifiuti aveva creato un cali center sostanzialmente inutile. NELLA SENTENZA si legge che Bassolino "ha sborsato oltre 3 milioni e 900 mila euro di cui oltre 3 milioni e 600 mila per coprire le spese sostenute da una società rimasta sostanzialmente inattiva. E`, quindi, evidente che tale esborso integra un dannoerariale".Eancora "la società P.A.N. a prevalente partecipazione pubblica è stata costituita pressoché all`unico scopodistabilizzare il personale Lsu". Bassolino è stato poi condannato a pagare altri 8 milioni di euro in primo grado, dalla Corte dei Conti in qualità di commissario straordinario per le bonifiche mancate del 2002 nel litorale domizio-flegreo e nell`agro aversano che dovevano essere eseguite dalla società Jacorossi.Poinel2013amvaun`altra condanna in primo grado a pagare 560 mila euro perché l`alierà sindaco di Napoli e gli altri condannati "avrebbero lasciato e favorito una situazione di sostanziale inoperatività dell`Ente di Bacino Napoli 5, con conseguente inuti- lizzazione digran parte dei lavoratori adesso assegnati (212 rispetto ai 362 totali)". Anche se le condanne fossero confermate i giudici non potrebbero mettere le mani sull`appartamento di 140 metri quadrati di Roma. Il quarto piano in zona Piazza Fiume è intestato infatti solo perlametà dell`usufrutto all`ex sindaco. Per l`altra metà dell`usufrutto è della compagna Anna Maria Carloni, ex parlamentare delPd. Mentre la nuda proprietàèdeifigli: Gaetano Bassolino, 39 anni, (il manager della Ubs noto per essere stato condannato in primo grado e poi assolto in appello nel 2014 per lo scandalo dei contratti derivati stipulati con la suabanca dal Comune di Milano che comunque nel 2012 ha siglato un accordo con gli istituti coinvolti per ottenere 450 milioni di euro indietro) e la sorella Chiara, 33 anni. I due fratelli sono intestatari di altri due appartamenti nel cuore di Roma comprati dalpapà23annifamaintestati a loro e quindi al riparo da eventuali pretese erariali. I due appartamenti sono usciti molto tempo fa dal patrimonio della società L`Unità Spa e non potranno tornare utili neanche per pagare i debiti del quotidiano. La storica società editoriale, L`Unità Spa, è stata messa in liquidazione dal Partito Democratico della Sinistra nel 1994, per poi lasciare il posto alla Arca, sempre partecipata dal Pds, che fallirà nel 1998. L`epilogo della storia è noto ai contribuenti italiani: nonostante avessero foraggiato il giornale rosso con contributi per l`editoria pari a 152 milioni dal 1991 a oggi, i debiti dell`Unità sono alla fine ricaduti sulla collettività. Grazie a una leggina approvata nel 1998 dal governo Prodi, che ha introdotto lagaranzia statale sui debiti dei giornali di partito, i contribuenti si sono visti accollare pochi mesi fa i 107 milioni di debiti dell`Unità, come in passato era accaduto per i 9,5 milioni dell`Avanti dei socialisti. Due anni prima di essere messa in liquidazione L`Unità Spa, incurante della sua crisi, decide di vendere a un prezzo inferiore a quelli di mercato dell`epoca due appartamenti in una strada nel rione Monti all`alierà parlamentare e dirigente del Pds Antonio Bassolino. Il palazzetto implora una rinfrescata. Sulla facciata c`è un bell`affresco con la data in cui è stata rifatta la facciata: 1882. Però la posizione è incantevole: cento metri dalla piazzetta preferita per gli aperitivi dei trentenni romani. Madonna dei Monti, a 700 metri dal Colosseo. AntonioBassolinoil2 luglio del 1992 compra due appartamenti di quattro vani catastali ciascuno. Il primo piano lo intesta subito ai figli, allora minorenni, Chiara e Gaetano. Mentre il secondo piano lo intesta a suo nome. Il prezzo è di 243 milioni di vecchie lire per ciascun appartamento, pagate anche grazie a un mutuo ipotecario da 150 milioni di lire contratto con la Banca Popolare dell`Etruria e del Lazio. Nel 2004 Bassolino poi dona ai figli anche la sua casa al piano superiore e quindi oggi entrambi gli appartamenti sono cointestati ametà traChiara e Gaetano. Il prezzo della vendita (parliamo di 23 anni fa nell`era della lira) si è rivelato un ottimo affare. Oggi i due appartamenti di 4 vani catastali ciascuno in quella zona possono valere almeno cinque volte di più. Va detto che in quel periodo Bassolino non è stato l`unico parlamentare ex comunista inquilino delpalazzo afareun ottimo affare con le dismissioni dell`Unità. Nonostante avesse nel 1992 debiti per 212 miliardi di lire, l`Unita Spa vende quell`anno il palazzetto intero: il quarto piano ava aVasco Giannotti e il terzo piano a Gloria Buffo. "IO ERO INQUILINO del Pci a viaPiave poimi diedero questi due appartamenti di 60-70 metri quadrati ciascuno che insieme erano pari alla metratura del precedente. Nessun lusso. Mi intervistò lì il giornalista Francesco Merlo nel 1992 e scrisse che abitavo inuna casabuia. L`Unitàhamesso in vendita tutto il palazzo. Io non c`entro nulla con la scelta di vendere. Ho comprato con un mutuo. FuVasco Giannotti, di Arezzo, ad indicarmi la Banca Popolare dell`Etruria". Perché poi ha deciso di intestare tutto ai figli? "Perché la compagna di mio figlio stava già nell`altra mentre lui era a Londra e mia figlia era venuta a Roma a studiare alla Luiss". Non c`entrano nulla le indagini e le eventuali condanne a risarcimenti - mette le mani avanti Bassolino - perché sono successive". Però la scelta di Bassolino di tenere solo mezzousufrutto sullacasavicinoa via Piave, intestandola ai figli, è successivaalle indagini della C orte dei C onti. "Non c`entra. Io ho fatto appello - replica Bassolino - e le condanne sono successive all`acquisto. Le ho detto quello che le dovevo dire. Buonasera". ©RIPRODUZIONE RISERVATA La scheda •IERI Bassolino negli anni 90 ha comprato dall`Unità due appartamenti nei pressi del Colosseo. Un altro lo ha comprato nel 2010 in zona piazza Fiume •OGGI Sono intestati aitigli Gaetano e Chiara. E così di fatto sottratti alla Corte dei conti che ha condannato Bassolino per danno erariale

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