SANITA': ANAAO SAN CAMILLO, REGIONE LAZIO TIMIDA CONTRO CAOS PRONTO SOCCORSO
Roma, 15 gen. (AdnKronos Salute) - Dopo "otto anni di politiche basate
principalmente sui tagli", per l' ospedale San Camillo di Roma "si
registrano segnali di un cambio di rotta, che però è ancora troppo
timido". La sezione aziendale dell' Anaao Assomed giudica così
l' annuncio di ieri del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti,
sull' apertura dei 18 posti letto in medicina interna e l' assunzione di
120 operatori per far fronte ai problemi dell' ospedale.
"Problemi che in questi giorni sono drammaticamente tornati all' onore
delle cronache con il caos al pronto soccorso, ma che rappresentano
solo un sintomo dei disagi dell' ospedale", ha spiegato il segretario
aziendale dell' Anaao Sandro Petrolati, in una conferenza stampa
indetta oggi dal sindacato per chiarire la situazione della struttura
a cui ha partecipato anche il direttore generale Antonio D' Urso.
"Finalmente - dice il sindacato - un provvedimento che timidamente e
con spaventoso ritardo, riconoscendo nella carenza delle risorse la
causa prima del grave sovraffollamento del pronto soccorso, va in
controtendenza ai tagli lineari che hanno messo in ginocchio l' offerta
assistenziale dell' ospedale San Camillo e dei grandi ospedali
regionali". l' Anaao spera che il cambio di rotta sia definitivo "e
rappresenti un primo passo per ridare ai cittadini l' accesso a cure
efficaci nel rispetto della dignità della persona". (segue)
(Ram/AdnKronos)
15-GEN-16 15: 56
(AdnKronos Salute) - L' Anaao ricorda come l' affollamento del pronto
soccorso segnalato dai media sia "un fenomeno purtroppo quotidiano dei
grandi ospedali laziali": un dato su tutti nel 2014 al San Camillo il
tempo di attesa in barella ha superato le 72 ore per 1.345 pazienti. E
ancora oggi al pronto soccorso dell' ospedale romano, nonostante la
drastica riduzione delle attese riferita dal dg D' Urso, ben 4 persone
intubate si trovavano in attesa al pronto soccorso.
Il sindacato ha sottolineato che i problemi restano legati alla
mancanza di posti letto e di personale, ritenendo infondata l' ipotesi,
più volte sostenuta da esponenti ministeriali e regionali, che la
causa del sovrannumero di persone in pronto soccorso siano le carenze
del territorio.
"I dati del ministero della Salute, quelli dei rapporti Sdo - hanno
detto i sindacalisti - contraddicono ogni anno questa ipotesi. Il
Lazio, infatti, è ai primi posti in Italia per quanto riguarda
l' accessibilità e la funzionalità dei servizi territoriali e ha tassi
di ospedalizzazione al di sotto della media nazionale per tutte le
patologie ad alto rischio di ricovero inappropriato. I tassi di
ospedalizzazione per l' influenza, poi, sono in assoluto i più bassi
d' Italia". (segue)
(Ram/AdnKronos)
15-GEN-16 15: 56
SANITA': ANAAO SAN CAMILLO, REGIONE LAZIO TIMIDA CONTRO CAOS PRONTO SOCCORSO (3) (AdnKronos Salute) - Per i sindacalisti, la congestione del pronto
soccorso è la prova visibile di un ospedale in crisi, ma il fatto
più grave, sottolinea Bruno Schiavo della segreteria aziendale
dell' Anaao Assomed, è il blocco delle attività programmate. "Si tratta
di un fenomeno sommerso perché va avanti da anni. Ci sono persone -
spiega - che attendono a casa di essere ricoverati perché non c'è
posto in ospedale. Un numero di pazienti difficile da quantificare, ma
che rappresenta un vero e proprio dramma di mancata assistenza. Dal 1
gennaio i ricoveri elettivi sono ufficialmente bloccati, ma la verità
è che questo blocco è ormai permanente".
I sindacati chiedono per il rilancio del San Camillo "100 posti letto
intensivi e non, necessari al ruolo di centro di riferimento che la
Regione riconosce al nostro ospedale. Non riteniamo sufficienti i 18
posti di medicina assegnati nelle ultime ore né l' aumento dei 29 posti
letto previsto da un decreto del 2014".
L' Anaao chiede inoltre che nei reparti siano garantite la qualità e la
sicurezza dell' assistenza messe in pericolo dall' esiguità del
personale, con l' assunzione di almeno 200 operatori. Urgente, inoltre,
l' assunzione di medici per il dipartimento materno infantile, 2
pediatri e 4 ginecologi, "senza i quali saremo costretti a chiedere la
chiusura del pronto soccorso pediatrico e ginecologico a tutela della
sicurezza degli assistiti e degli operatori".
(Ram/AdnKronos)
15-GEN-16 15: 56
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