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mercoledì 2 marzo 2016

Mafia: padre agente Agostino riconosce "faccia da mostro"


Mafia: padre agente Agostino riconosce "faccia da mostro"

(ANSA) - PALERMO, 26 FEB - "E' lui, é quello che mi sta 
guardando": sconvolto, Vincenzo Agostino, padre di Nino, 
l' agente di polizia ucciso a Palermo insieme alla moglie ad 
Agosto dell' 89, ha riconosciuto, durante un confronto 
all' americana, nello 007 Giovanni Aiello, soprannominato Faccia 
da Mostro, l' uomo che un mese prima del delitto del figlio vide 
vicino casa. 
Il riconoscimento si é svolto nel' aula bunker 
dell' Ucciardone, davanti al gip Maria Pino, nel corso di un 
incidete probatorio. 
Aiello é indagato per l' omicidio, ancora irrisolto insieme ai 
boss Gaetano scotto e Salvino Madonia. Per i capi mafia la 
procura aveva chiesto l' archiviazione, ma il giudice ha respinto 
l' istanza ordinando nuove indagini tra le quali il confronto fra 
il padre della vittima e Aiello. L' ex agente di polizia, che 
gravitava nei Servizi, é stato indagato successivamente e ora i 
due fascicoli sono stati riuniti. 
Secondo il pentito Vito Lo Forte, Aiello, che deve il 
soprannome ad una profonda cicatrice al volto causata 
dall' esplosione di un' arma da fuoco, avrebbe portato via in auto 
dal luogo del delitto i due boss dopo l' omicidio. Scotto e 
Madonia si erano recati nella villetta di Agostino in moto. 
(SEGUE). 

SR/GIM 
26-FEB-16 14: 27 NNN
Mafia: padre agente Agostino riconosce "faccia da mostro" (2)

(ANSA) - PALERMO, 26 FEB - Agostino ha prima descritto
Aiello, "era alto, biondo, butterato e con una profonda
cicatrice sulla guancia sinistra" (in realtà la cicatrice é a
destra ndr), poi é stato messo davanti all' ex 007 e ad altre due
persone a lui molto somiglianti, quelli che nel gergo si
chiamano "distrattori". Il padre della vittima non avrebbe avuto
esitazioni e, dopo il riconoscimento, é stato colto da malore.
A parlare di "faccia da mostro" come un personaggio coinvolto
nel delitto é il pentito Vito Lo Forte che ne ha descritto il
ruolo sostenendo di avere saputo della sua partecipazione all'
omicidio da un uomo d' onore della famiglia Galatolo. Vito e
Giovanna Galatolo, figli di Vincenzo, boss dell' Acquasanta,
entrambi collaboratori di giustizia, hanno negato di sapere del
coinvolgimento di Aiello nell' agguato, ma hanno detto di averlo
più volte visto a casa del padre, insieme all' ex numero due del
Sisde Bruno Contrada, poi condannato per mafia.
Il delitto Agostino, secondo quanto ipotizzato dai pm Roberto
Tartaglia, Nino Di Matteo e Francesco Del Bene, sarebbe
strettamente collegato al fallito attentato dell' Addaura a
Giovanni Falcone. Agostino e un altro agente dei Servizi,
Emanuele Piazza, anche lui assassinato, avrebbero visto Angelo
Galatolo mettere sugli scogli l' esplosivo che avrebbe dovuto
eliminare Falcone. Il mafioso vendendoli si sarebbe buttato in
acqua. Ma sulla scena dell' agguato sarebbero stati presenti
anche altri 007. Il timore degli uomini dei Servizi e di
Galatolo di essere stati riconosciuti da Piazza e Agostino
sarebbe stato il movente dell' omicidio.
In quel periodo - tesi sostenuta da diversi collaboratori di
giustizia - ci sarebbe stata una vera e propria "guerra" nei
Servizi che avrebbe visto contrapporsi due "anime". Agostino e
Piazza ne sarebbero stati in qualche modo le vittime.
(ANSA).

SR
26-FEB-16 16: 20 NNN 

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