ABORTO: SUMMIT GINECOLOGI NON OBIETTORI A MILANO, EUROPARLAMENTO E' CON NOI =
Specialisti a convegno Laiga, bene documento con cui si invita a
non bloccare diritti donne
Milano, 20 mar. (AdnKronos Salute) - L'eccesso di obiezione di
coscienza in tema di interruzione volontaria di gravidanza torna sotto
i riflettori dell'Europa. E l'eco del monito che arriva
dall'Europarlamento rimbalza anche a Milano dove oggi si apre il
summit dei ginecologi non obiettori della Laiga (Associazione italiana
ginecologi per l'applicazione della 194/78). Gli specialisti italiani
partono proprio dal documento europeo per fare il punto della
situazione nel Belpaese. L'Europarlamento ha approvato una risoluzione
fondata sul tema della parità uomo-donna, invitando gli Stati membri a
garantire che l'obiezione di coscienza "non impedisca ai pazienti di
accedere alle cure mediche legittime".
A partire dall'iniziativa nel 2014 dell'eurodeputato spagnolo dei
Verdi Ernest Urtasun, il 14 marzo 2017 è stata approvata dalla
plenaria di Strasburgo la risoluzione non legislativa che denuncia
l'eccesso di ricorso all'obiezione di coscienza, con 369 voti a
favore, 188 contrari e 133 astenuti, ricorda l'associazione italiana.
Nel documento, spiegano i ginecologi non obiettori, si legge che il
Parlamento europeo vuole "evidenziare la crescente tendenza del
ricorso eccessivo all'obiezione di coscienza" sull'accesso all'aborto:
l'obiezione di coscienza non deve essere un modo per aggirare e
bloccare i diritti delle donne e pertanto deve essere soggetta a
limitazioni, riassume la Laiga che "approva pienamente" questa
risoluzione, "un'ottima notizia per la salute delle donne", e auspica
anche che questo aiuti a risolvere il problema della crescente
obiezione di coscienza nell'ambito dell'aborto.
La Laiga ricorda anche i reclami fatti al Governo italiano per
l'applicazione della legge 194, presentati al Tribunale dei diritti
sociali di Strasburgo. Il primo, condotto nel 2012 con l'International
Planned Parenthood Federation European Network, ha dato "come esito la
condanna del Governo italiano" con una sentenza resa pubblica l'8
marzo 2014. Stesso esito anche per il secondo reclamo collettivo del
2013, condotto con la Cgil, che ha dato esito a una sentenza l'11
aprile 2016 e che ha "nuovamente condannato il Governo italiano". (segue)
(Red-Lus/AdnKronos Salute)
ISSN 2465 - 1222
20-MAR-17 13:00
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ABORTO: SUMMIT GINECOLOGI NON OBIETTORI A MILANO, EUROPARLAMENTO E' CON NOI (2) =
'In alcune aree del Paese obiezione primo passo per fare
carriera'
(AdnKronos Salute) - Per il quarto Convegno nazionale dei ginecologi
non obiettori che si tiene oggi e domani nella città meneghina, non a
caso - spiega la Laiga - è stata scelta la Lombardia. "Molto coccolata
da Comunione e Liberazione, questa Regione ha più volte tentato e
tuttora tenta di osteggiare l'attuazione della legge 194/78
sull'aborto", sottolinea l'associazione. A rincarare la dose è Chiara
Cremonesi, capogruppo di Sel in Consiglio regionale lombardo, che
parla di "un sistema sanitario che agevola gli obiettori tra i
ginecologi, gli anestesisti, le ostetriche, persino nei consultori. Il
risultato è un dato dell'obiezione pari a circa il 70%, con ospedali
incapaci di garantire un servizio previsto dalla legge. E con le donne
che, in un percorso già drammatico, si vedono limitate nell'esercizio
di un loro diritto".
In Lombardia "occorre tenere alta l'attenzione", incalza Cremonesi che
annuncia la sua partecipazione al convegno della Laiga "per
testimoniare la mia vicinanza a tutti quei medici e operatori presenti
ogni giorno, con il proprio difficile lavoro sul campo, a fianco delle
donne che decidono di interrompere una gravidanza". I ginecologi non
obiettori si riuniranno per approfondire la rete tra loro e per
elaborare strategie di interventi per l'attuazione della legge 194
che, da quando è stata approvata nel 1978, "ha permesso di azzerare
mortalità e morbilità legate alle pratiche clandestine. Eppure gli
attacchi a questa legge non si contano e una delle armi più efficaci
per impedirne l'applicazione è l'obiezione di coscienza", osservano
gli specialisti.
"Questo - incalzano - è uno strumento che in molte parti del nostro
Paese è diventato il primo passo per fare carriera negli ospedali,
anche se si è anestesisti, ostetriche, infermieri, ausiliari. Vi sono
ginecologi obiettori perfino nei consultori. Siamo arrivati
all'assurdità di proporre di ammetterne la liceità anche per i
farmacisti". (segue)
(Red-Lus/AdnKronos Salute)
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ABORTO: SUMMIT GINECOLOGI NON OBIETTORI A MILANO, EUROPARLAMENTO E' CON NOI (3) =
'Non ci occupiamo solo di Ivg'
(AdnKronos Salute) - I ginecologi non obiettori, ribadisce la Laiga,
sono preparati per seguire le donne in tutte le fasi - adolescenza,
maternità e menopausa - e non lasciano sole le donne che decidono di
interrompere una gravidanza indesiderata o segnata da malformazioni o
malattie del feto. Non ci occupiamo solo di aborto, è il messaggio
degli esperti che rivendicano "una grande assunzione di responsabilità
del proprio dovere di cura". Difficilmente, fanno notare, le donne
protestano, perché "confinate in quella zona grigia segnata dai sensi
di colpa indotti da una società e da una medicina che si ergono a
giudici anziché farsi carico del loro diritto alla salute fisica e
psichica".
Oltre a fare il punto sulle conseguenze dei due reclami collettivi, al
convegno si parlerà di aggiornamenti in tema di contraccezione,
sterilizzazione volontaria, diagnostiche ecografiche di alcune
malformazioni. Sotto i riflettori anche le buone pratiche di un centro
universitario sloveno per quanto concerne gli aborti per
malformazioni, le novità in tema di diagnostica prenatale, l'andamento
dei consultori e "la crescente creazione di consultori religiosi",
l'approccio psicologico alle donne che abortiscono, la terapia in
utero di alcune malformazioni fetali.
Due giorni di confronto e dibattito scientifico, occasione anche per
"discutere delle difficili condizioni di lavoro per tutti coloro che,
pur essendo professionisti di altissima specializzazione, devono fare
i conti ogni giorno con ostilità ideologiche, professionali e
burocratiche".
(Red-Lus/AdnKronos Salute)
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