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giovedì 29 novembre 2018

Difesa:Trenta,domanda supporto psicologico non penalizzi militari =


GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2018 17.38.13

Difesa:Trenta,domanda supporto psicologico non penalizzi militari =

(AGI) - Roma, 29 nov. - "Nessuno meglio di uno psicologo e di uno psichiatra militare sa trattare i problemi legati allo stress operativo". Lo ha detto il ministro della Difesa Elisabetta Trenta in occasione dell'intervento di questa mattina alla 4^ Giornata Epidemiologica della Difesa, incontro che, oltre a tracciare il punto sulla situazione epidemiologica del personale militare. "Troviamo prima le risorse dentro di noi - ha detto Trenta - e solo dopo collaboriamo con gli esperti del mondo civile, pubblici e privati, costituendo una rete all'interno della quale sia la Difesa il nodo principale e abilitante". E sebbene ci siano "associazioni che parlano di vuoto normativo e assistenziale della Difesa" e sebbene la normativa vada migliorata - "e questo e' un mio compito" -, il ministro si e' detta certa che la Difesa, le forze armate "hanno tutte le competenze e l'expertise per cogliere i sintomi, trattarli nell'immediato per evitare che si cronicizzino e degenerino in disturbi veri e propri e per consentire a uomini e donne che hanno subito un trauma legato al servizio prestato con onore e orgoglio di guarire, nella maggior parte dei casi, e proseguire la loro carriera militare". Trenta ritiene sia necessario "rassicurare i soldati che hanno bisogno di assistenza sul fatto che chiedere assistenza psicologica non creera' loro in automatico problemi di carriera e che un percorso di recupero ben fatto puo' renderli anche piu' resilienti e piu' forti a vantaggio dell'esigenza operativa". E per questo propone che sia un "polo" non collegato alle valutazioni sulle idoneita' al servizio militare incondizionato, come il Centro Veterani, a ricevere almeno inizialmente i soggetti che chiedono aiuto per poi indirizzarli al trattamento, "e propongo anche che venga istituito un servizio costante di monitoraggio dei casi possibili, cioe' di tutti i militari che possono essere stati coinvolti in incidenti, attentati, terremoti ed eventi di pubblica calamita'". (AGI) Vic (Segue) 291737 NOV 18 NNNN
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Difesa:Trenta,domanda supporto psicologico non penalizzi militari (2)=

(AGI) - Roma, 29 nov. - E' essenziale inoltre l'attivita' di deployment degli psicologi per prevenire il Ptsd (Post traumatic stress disorder, il disturbo post traumatico da stress che colpisce coloro che hanno vissuto un trauma che ha implicato gravi lesioni, morte, minaccia di morte o integrita' fisica, ndr). Il ministro ha citato l'esempio dell'invio di un team in Somalia disposto dopo l'attentato dell'1 ottobre scorso (quando un blindato Lince del contingente italiano nella forza multinazionale a Mogadiscio e' stato coinvolto in un attentato e quattro militari sono rimasti feriti, ndr), "perche' e' importante intervenire tempestivamente, subito dopo il grave evento". Inoltre "deve essere approfondita la formazione di tutti i comandanti, fino al livello piu' basso, e la sensibilizzazione di tutto il personale perche' sappia cogliere eventuali avvisaglie manifestate da un collega. E non deve succedere mai piu' - ha detto Trenta - che un militare chieda aiuto e gli si risponda....'smetta di lamentarsi, lei e' un pazzo, impari ad accettare il suo disturbo, lei vuole solo soldi'". Per il ministro, quindi, "deve cambiare approccio culturale, normativa e cultura". La titolare della Difesa ha anche rilevato che oggi, ad esempio, le evenienze psichiatriche a seguito di traumi connessi alle mansioni operative fuori area "sono sempre piu' oggetto di attenzione mediatica e di quanti mettono in diretta relazione l'attivita' militare con l'emergere di malattie sulla base di una facile e talvolta comoda intuitiva associazione causa-effetto". Ed ha citato come ultimo caso in ordine di tempo che ha avuto una forte risonanza mediatica quello di un soldato, "un vero combattente della Folgore" che, dopo aver subito un attentato terroristico, torna in Patria, subisce otto interventi chirurgici alla mano e vuole tornare a fare presto il suo lavoro, il combattente, e finge di stare bene. "Finge cosi' bene che viene fatto idoneo (da un otorino...dice la moglie, e non da un ortopedico) e continua a nascondere cosi' bene il suo disagio e a dissimularlo, che un giorno viene richiamato per la Libia. Partenza entro 7 giorni! Nessuno si e' accorto dei dolori che continua ad avere alla mano, ne' degli improvvisi malori che lui nasconde con un 'ho mangiato troppo, ho mal di stomaco'. E intanto - ha continuato Trenta nel suo intervento - vive attacchi di panico, flashback, incubi che lo attanagliano appena deve salire in esercitazione su un Lince, e che sono espressione di un disagio psichico, perche' le lesioni psichiche non si vedono ma fanno piu' male, a volte, di quelle fisiche. Ma quando arriva quella chiamata per la Libia, c'e' un click nella sua testa, si rompe qualcosa e Tommaso, si chiama cosi' questo nostro soldato, entra definitivamente nel baratro/tunnel che lo porta a tentare tre volte il suicidio". (AGI) Vic (Segue) 291737 NOV 18 NNNN   

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