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giovedì 29 novembre 2018

Messaggero - Pensioni, tagli a sorpresa alle rivalutazioni nel 2019 - Pensioni, confermato nel 2019 il giro di vite sulla rivalutazione



GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2018 00.43.16

Messaggero - Pensioni, tagli a sorpresa alle rivalutazioni nel 2019 - Pensioni, confermato nel 2019 il giro di vite sulla rivalutazione


Pensioni, tagli a sorpresa alle rivalutazioni nel 2019 ?Ok al dl fiscale. Mattarella senza finanze solide, rischi per i deboli Luca Cifoni La rivalutazione delle Pensioni sarà tagliata anche nel 2019, a partire dagli assegni che valgono 1.500-2.000 euro lordi mensili. È un'ipotesi ormai molto concreta. Il governo quindi torna a intervenire dopo 5 anni di applicazione del cosiddetto "schema Letta", introdotto nel 2014 e poi prorogato per un biennio fino a tutto il 2018. Dal prossimo anno era previsto che si tornasse alla "normalità". A pag. 7 Bassi e Di Branco alle pag. 6 e 7 Pensioni, confermato nel 2019 il giro di vite sulla rivalutazione >L'esecutivo è orientato a mantenere >Recupero pieno dell'inflazione garantito lo schema introdotto dal governo Letta agli assegni fino a 1.500-2000 euro mensili La rivalutazione delle Pensioni .ludi ¦ Trattamento minimo Inps (507,42 euro mensili) COME È STATA APPLICATA NEL 2018 ... 100% 95% • % tasso inflazione ... E COME AVREBBE DOVUTO FUNZIONARE NEL 2019 IL PROSSIMO ANNO SAREBBE DOVUTO SCATTARE IL PIÙ VANTAGGIOSO MECCANISMO PER SCAGLIONI LA MISURA 75% ROMA La rivalutazione delle Pensioni sarà tagliata anche nel 2019, a partire dagli assegni che valgono 1.500-2.000 euro lordi mensili. 50% 45% 100% 90% 75% ???• È un'ipotesi ormai molto concreta, che dovrebbe trovare posto nel pacchetto Pensioni destinato a prendere forma come emendamento alla legge di bilancio oppure come autonomo provvedimento di legge, eventualmente un decreto (la decisione politica su questo aspetto non è stata ancora presa). Il governo quindi torna a intervenire sulla materia dopo 5 anni di applicazione del cosiddetto "schema Letta", introdotto dall'omonimo governo nel 2014 e poi prorogato per un biennio fino a tutto il 2018. Dal prossimo anno era invece previsto che si tornasse alla "normalità" ovvero ad una rivalutazione quasi (ma non del tut *** to) piena secondo in base ad una formula definita da una legge del 2000. IL"RAFFREDDAMENTO" Il meccanismo a cui si lavora in queste settimane (nei dossier tecnici viene descritto come "raffreddamento" degli aumenti) risulterà invece con tutta probabilità meno vantaggioso, anche se il governo punta a limitare i danni per coloro che hanno una pensione di importo medio-basso. Da questa voce arriveranno alle rasse dello Stato diverse centinaia di milioni, comunque contabilmente distinte dal fondo di 6,7 miliardi destinato ad allentare i vincoli della riforma Fornero. In ogni caso, e questa è una differenza importante, lo "schema Letta" viene confermato per quanto riguarda le modalità di applicazione: la riduzione percentuale del recupero di inflazione si applica su tutto l'importo della pensione e non solo sulla quota eccedente una certa soglia. Così è avvenuto quest'anno, con un tasso di inflazione registrato a111,1 per cento: chi aveva una pensione fino a tre volte il trattamento minimo Inps (che vale poco più di 500 euro al mese) se l'è visto riconoscere per intero, chi si collocava tra 3 e 4 volte al 95 per cento e così via con percentuali che scendevano pro- gressivamente al 75, al 50 e al 45 per chi percepiva più di 6 volte il trattamento minimo. Quindi colo- ro che ricevevano un assegno di poco superiore ai 3 mila euro lordi mensili hanno avuto un aumento dello 0,495 per cento invece che dell'1,1. LA SCALETTA Lo stesso meccanismo dovrebbe essere più o meno confermato dal 2019 con una rivalutazione piena garantita fino a 3-4 volte il minimo (circa 1.500-2000 euro lordi mensili) e decurtazioni crescenti al di sopra di questo livello. Sul tavolo ci sono ancora un paio di opzioni diverse per l'esatta "scaletta" delle percentuali. Opzioni che si connettono con quelle in campo per il tema dei tagli alle Pensioni alte. Il Movimento Cinque Stelle ha ormai rinunciato all'originario progetto di un ricalcolo di questi trattamenti, pur se effettuato non sui contributi versati individualmente ma sugli anni di anticipo rispetto all'età di riferimento per la pensione. Ha preso invece forma l'idea di un "contributo di solidarietà" che dovrebbe essere applicato per 5 anni, sulla falsariga di quelli già in vigore negli anni scorsi. Anche in questo raso il testo messo a punto prevedeva 2 diverse possibilità. IL CALCOLO CONTRIBUTIVO La prima, più drastica e cara al M5S, prevedeva a partire dai 90 mila euro all'anno lordi una decurtazione sull'intero importo dell'assegno, variabile tra l'8 e il 20 per cento: questa ultima percentuale scatterebbe per gli assegni superiori a 500 mila euro lordi annui. La seconda ipotesi, caldeggiata dalla Lega, conteneva percentuali più alte (tra il 14 e il 20 per cento) ma applicate solo alla quo- ta di pensione superiore ai 90 mila euro lordi. In ogni raso il contributo non riguarderebbe le Pensioni interamente calcolate con il sistema contributivo, ritenute di per sé eque in quanto parametrati ai versamenti del lavoratore nel corso della sua carriera. Luca Cifoni t RIPRODUZ10'E PoSERVATA I numeri 1,2% È la crescita del Pil nel 2018 secondo le stime del Governo 1,5% È la crescita del Pil prevista dalla manovra per il prossimo anno 0,9% È la crescita del Pil dell'Italia stimata dall'Ocse per il prossimo anno 130% È il rapporto debito/Pil per il prossimo anno 131% È il rapporto debito/Pil dell'Italia per il prossimo anno stimato dalla Ue *** #s#47 #t#0 #c#nazionale#c# Pensioni, tagli a sorpresa alle rivalutazioni nel 2019 - Pensioni, confermato nel 2019 il giro di vite sulla rivalutazione Messaggero Cifoni Luca 33

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