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giovedì 11 aprile 2019
PSICHIATRIA, STUDIO UE: DISTURBI UMORE PRIMO PROBLEMA TRA GIOVANI ITALIANI
GIOVEDÌ 11 APRILE 2019 09.51.46
SALUTE
PSICHIATRIA, STUDIO UE: DISTURBI UMORE PRIMO PROBLEMA TRA GIOVANI ITALIANI (1)
PSICHIATRIA, STUDIO UE: DISTURBI UMORE PRIMO PROBLEMA TRA GIOVANI ITALIANI (1) (9Colonne) Brescia, 11 apr - Molti, troppi adolescenti con problemi psichici o comportamentali non sono più seguiti durante l'adolescenza, e quando ritrovano una possibilità assistenziale è troppo tardi. E' un problema con cui i servizi di salute mentale devono fare i conti in tutti i paesi europei: otto Paesi hanno investito nel progetto europeo Milestone, in fase di conclusione, per colmare questo vuoto e sviluppare nuovi modelli assistenziali per i giovani pazienti che transitano dai servizi di salute mentale per l'infanzia e l'adolescenza (Uonpia) a quelli per l'età adulta (Dsm) e dal quale è emerso che tra l'1,5% ed il 3% della popolazione in età infantile ed adolescenziale è in contatto, nei 28 paesi europei, è in contatto con un servizio di psichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza. Le conclusioni del progetto saranno discusse per la prima volta nel corso del convegno "Continuità delle cure dall'adolescenza all'età adulta nei servizi di salute mentale" che si tiene oggi e domani a Brescia, presso il Centro Paolo VI. L'evento è promosso dall'Irccs Fatebenefratelli di Brescia in collaborazione con la Regione Lombardia. Al progetto europeo partecipano, oltre all'Italia, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Regno Unito, che puntano a risolvere la discontinuità tra Uonpia e Dsm. Il cuore del progetto è rappresentato da uno studio sperimentale, appunto lo studio Milestone, coordinato in Italia da Giovanni de Girolamo (Irrcs Fatebenefratelli Brescia), che ha coinvolto circa mille giovani di 17 anni e mezzo circa, insieme ai loro genitori e clinici di riferimento, seguiti ad intervalli regolari per oltre due anni dal team di ricerca. Il centro italiano, coordinato dall'Irccs Fatebenefratelli di Brescia, ha reclutato il maggior numero di partecipanti allo studio sperimentale: 223. (SEGUE) 110953 APR 19
GIOVEDÌ 11 APRILE 2019 09.52.25
SALUTE
PSICHIATRIA, STUDIO UE: DISTURBI UMORE PRIMO PROBLEMA TRA GIOVANI ITALIANI (2)
PSICHIATRIA, STUDIO UE: DISTURBI UMORE PRIMO PROBLEMA TRA GIOVANI ITALIANI (2) (9Colonne) Brescia, 11 apr - Il campione è rappresentato per la stragrande maggioranza da pazienti seguiti presso ambulatori delle Uonpia. I giovani erano in carico ai servizi prevalentemente per disturbi d'ansia (24%) o dell'umore (31%), disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività - Adhd (21%) e disturbi dello spettro autistico - Asd (15%). Nel caso del campione italiano i disturbi d'ansia prevalgono (23%) rispetto quelli dell'umore (17%) e più numerosi, rispetto ai casi di Adhd e Asd riscontrati nel campione internazionale, sono anche i disturbi del comportamento alimentare (11%) ed i disturbi psicotici (8%). Un dato interessante emerge osservando i tassi relativi ai tentativi di suicidio nel corso della vita: se nel Regno Unito la percentuale di giovani in trattamento che hanno tentato il suicidio almeno una volta raggiunge ben il 44% del campione, seguita da Olanda, Irlanda, Germania e Belgio (tra il 35 e 25 %), nel caso dei paesi mediterranei (Francia, Croazia e Italia) i tassi scendono sotto il 20%, con l'Italia che registra il tasso più basso tra tutti gli 8 paesi partecipanti (12.5%). Osservando invece i dati relativi al sottocampione dei pazienti con una diagnosi clinica di depressione, emerge che il 57% ha un genitore che nella vita ha sofferto o tuttora soffre di un disturbo mentale, contro il 15% dei giovani che non hanno un disturbo depressivo. Condotta dai ricercatori italiani, per la prima volta in assoluto, una 'mappatura' delle Uonpia nei 28 paesi europei, pubblicata su Lancet Psychiatry ed European Child and AdolescentPsychiatry. Il team di ricerca ha evidenziato delle criticità (ad esempio, solo 2 Paesi tra i 28 coinvolti hanno dichiarato si possedere protocolli d'intesa tra differenti tipi di servizi di salute mentale per regolamentare e garantire la continuità delle cure) e mettendo in luce le differenze tra i diversi Paesi in termini di attività, accessi dell'utenza, distribuzione e risorse che impongono una attenta riorganizzazione dei servizi di salute mentale in tutta Europa, al fine di pianificare e realizzare modelli di cura più centrati sulla persona. (red) 110953 APR 19
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