(AGI) - Berlino, 22 mag. - Un giallo letterario di prima grandezza, di cui oggi e' stato scritto, forse, l'epilogo. Protagonisti: uno dei piu' grandi scrittori di tutti i tempi - ossia Franz Kafka - e Max Brod, suo amico ed editore. In sostanza, l'Ufficio criminale federale tedesco (Bka) ha consegnato oggi all'ambasciatore israeliano Jeremy Issacharoff l'archivio rubato di Brod. In buona parte documenti di oltre cent'anni fa - si tratta di migliaia e migliaia di pagine, oramai ingiallite dal tempo - trafugati tra il 2009 e il 2012 a Tel Aviv dall'appartamento della figlia dell'ex segretaria dell'uomo a cui lo scrittore di Praga deve la sua fama mondiale. La polizia tedesca li ritrovo' per caso il 2013 indagando su un giro di falsari d'arte. Gli esperti chiamati a valutare il materiale non hanno dubbi: i documenti sono autentici. Le carte di Brod rappresentano un vero e proprio tesoro per quello che riguarda la storia della letteratura del Novecento: "Stavano dentro delle vecchie valigie buttate a caso in mezzo a mille cianfrusaglie", ha spiegato il vicepresidente del Bka, Peter Henzler. Tra questi, manoscritti, libri, lettere, annotazioni, fotografie, nonche' una cartolina firmata dal medesimo Kafka. Fu Brod a pubblicare la maggior parte dell'opera di Kafka - tra cui titoli capitali come "Il processo" e "Il castello" - dopo la morte dello scrittore nel 1924, con cio' mutando in profondita' i destini della letteratura universale. Autore a sua volte, ma anche giornalista, editore e compositore, Brod fuggi' dalla Germania nazista nel 1939 alla volta di Tel Aviv, portandosi in una grossa valigia tutto il lascito di Kafka, di cui era l'esecutore testamentario. Lo fece contro la volonta' dello scrittore: Kafka aveva preteso che tutti i suoi scritti venissero distrutti dopo la sua morte. Molte di queste carte rimangono tuttora inedite. (AGI)Rbr (Segue) 12:54 22-05-19
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