VENERDÌ 03 MAGGIO 2019 13.50.24
SALUTE
RICERCA: CREATA PELLE 'SOSTITUTA' DEI TESSUTI MOLLI =
Roma, 3 mag. (AdnKronos Salute) - Un team di chirurghi plastici e
scienziati dei materiali ha compiuto un importante passo avanti nel
trattamento del problema della perdita dei tessuti molli. Gli esperti
ne hanno infatti inventato un sostituto sintetico, che è risultato ben
tollerato e in grado di facilitare la crescita delle cellule e dei
vasi sanguigni. Questo nuovo materiale mantiene la sua forma senza
essere eccessivamente denso, superando gli attuali filler tissutali,
che tendono a essere troppo morbidi o non abbastanza porosi per
consentire alle cellule di muoversi e iniziare a ricrescere i tessuti.
Se ne parla oggi sulla rivista 'Science Translational Medicine'.
"Come chirurgo plastico, vedo ogni giorno pazienti che perdono tessuti
molli come pelle, grasso e muscoli, a causa della chirurgia del
cancro, per traumi o altri problemi. Attualmente le nostre opzioni
sono limitate agli impianti, che sono però a rischio di fibrosi e
altri problemi, o al prendere in prestito tessuti provenienti da altre
parti del corpo, che possono causare deformità", dice Sashank Reddy,
docente di Chirurgia plastica e ricostruttiva presso la Johns Hopkins
University School of Medicine e direttore medico di Johns Hopkins
Tecnologie Ventures.
"La natura - dice Justin Sacks, professore associato di Chirurgia
plastica e ricostruttiva presso lo stesso ateneo di Baltimora - aborre
il vuoto e i difetti dei tessuti molli possono contrarsi, deformarsi e
riempirsi di cicatrici: per ricostruire questi difetti, spesso
trasferiamo il grasso da una parte all'altra del corpo, attraverso un
processo chiamato 'innesto di grasso'. Ma è difficile predirne il
successo, in quanto di solito metà del grasso trapiantato morirà dopo
il trapianto". (segue)
(Bdc/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
03-MAG-19 13:50
NNNN
VENERDÌ 03 MAGGIO 2019 13.50.24
SALUTE
RICERCA: CREATA PELLE 'SOSTITUTA' DEI TESSUTI MOLLI (2) =
(AdnKronos Salute) - Diversi anni fa, Reddy and Sacks si sono rivolti
a Hai-Quan Mao, professore di scienze dei materiali e ingegneria
presso la Whiting School of Engineering e di ingegneria biomedica
presso la Johns Hopkins University School of Medicine. Il gruppo di
ricerca si è dedicato allo studio delle fibre di poliprotolone, lo
stesso materiale utilizzato per i punti riassorbibili.
"Queste fibre misurano circa un centesimo del diametro di un capello
umano, ma anche a quelle dimensioni, sapevamo che dovevamo limitarne
il numero, per renderle iniettabili attraverso un ago sottile", dice
Russell Martin, borsista postdottorato in scienze dei materiali e
ingegneria presso la Johns Hopkins, che ha guidato questo progetto.
Così gli esperti hanno unito le fibre in pezzi corti, le hanno
mischiate con un idrogel e, attraverso una reazione chimica, hanno
fatto sì che li legassero per formare un composto. Le hanno testate
sui conigli con ottimi risultati e il team spera ora di sperimentare
il composto in pazienti con deficit di tessuto molle entro un anno.
(Bdc/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
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