VENERDÌ 26 LUGLIO 2019 18.36.02
= Brexit: Ue,accordo non si tocca; BoJo tra voto, no-deal e rinvio =
(AGI) - Bruxelles, 26 lug. - Jean Claude Juncker e Boris Johnson si sono parlati ieri, "si sono scambiati i numeri di cellulare" e probabilmente si sentiranno nel corso dell'estate. Ma il dialogo tra Bruxelles e Londra su Brexit resta difficilissimo. E le distanze enormi. La posizione della Ue non cambia: l'accordo di ritiro del Regno Unito dall'Unione, faticosamente negoziato nei mesi scorsi e che ha visto i 27 compattarsi come non accadeva da tempo immemorabile, non sara' rimesso in discussione a nessun costo. A cominciare dal 'backstop' sull'Irlanda, il vero nodo che ha diviso la Manica nel corso delle trattative e che ha fatto fallire il tentativo di Theresa May di far passare l'intesa a Westminster, facendole perdere set, gioco e partita e costringendola alla fine alle dimissioni. Il 'backstop' e' intoccabile, l'accordo di ritiro e' "il migliore e l'unico possibile", ripete Juncker. Gli fa eco il capo negoziatore della Ue Michel Barnier che in una lettera inviata agli ambasciatori dei 27 che suona come una vera e propria chiamata alle armi in vista della battaglia d'autunno, ripete che sara' certamente possibile rivedere la dichiarazione politica che accompagna il testo dell'accordo, ma l'intesa in se' non sara' cambiata di una virgola. Lavoriamo per una uscita ordinata del Regno Unito dall'Unione e restiamo convinti che il 'no-deal' sarebbe un danno - ripete Bruxelles replicando alle "combattive" parole di Johnson ai Comuni - ma siamo pronti a ogni scenario. E dunque anche a una uscita di Londra senza intesa. Nel Regno Unito e' gia' aria di vacanza. Westminster chiude oggi i battenti fino al 3 settembre, e sara' proprio durante la prima settimana dopo la pausa estiva che si capira' quali saranno le mosse di BoJo. Prima di tutto si capira' se intende far tornare il Paese alle urne per rafforzare la sua posizione negoziale presentandosi come l'uomo della Brexit, cancellando le ambizioni di Nigel Farage e neutralizzando l'opposizione, divisa tra i convinti Remainers Liberal democratici e i tiepidi laburisti di Jeremy Corbyn. Non e' sfuggito agli osservatori britannici che Boris abbia nominato capo dello staff quel Dominic Cummings che ha guidato la comunicazione del 'Leave' nella campagna referendaria, cosa che farebbe pensare alla volonta' di BoJo di andare alle elezioni anticipate. (AGI) Mgm (Segue) 261835 LUG 19 NNNN
= Brexit: Ue,accordo non si tocca; BoJo tra voto, no-deal e rinvio =
(AGI) - Bruxelles, 26 lug. - Jean Claude Juncker e Boris Johnson si sono parlati ieri, "si sono scambiati i numeri di cellulare" e probabilmente si sentiranno nel corso dell'estate. Ma il dialogo tra Bruxelles e Londra su Brexit resta difficilissimo. E le distanze enormi. La posizione della Ue non cambia: l'accordo di ritiro del Regno Unito dall'Unione, faticosamente negoziato nei mesi scorsi e che ha visto i 27 compattarsi come non accadeva da tempo immemorabile, non sara' rimesso in discussione a nessun costo. A cominciare dal 'backstop' sull'Irlanda, il vero nodo che ha diviso la Manica nel corso delle trattative e che ha fatto fallire il tentativo di Theresa May di far passare l'intesa a Westminster, facendole perdere set, gioco e partita e costringendola alla fine alle dimissioni. Il 'backstop' e' intoccabile, l'accordo di ritiro e' "il migliore e l'unico possibile", ripete Juncker. Gli fa eco il capo negoziatore della Ue Michel Barnier che in una lettera inviata agli ambasciatori dei 27 che suona come una vera e propria chiamata alle armi in vista della battaglia d'autunno, ripete che sara' certamente possibile rivedere la dichiarazione politica che accompagna il testo dell'accordo, ma l'intesa in se' non sara' cambiata di una virgola. Lavoriamo per una uscita ordinata del Regno Unito dall'Unione e restiamo convinti che il 'no-deal' sarebbe un danno - ripete Bruxelles replicando alle "combattive" parole di Johnson ai Comuni - ma siamo pronti a ogni scenario. E dunque anche a una uscita di Londra senza intesa. Nel Regno Unito e' gia' aria di vacanza. Westminster chiude oggi i battenti fino al 3 settembre, e sara' proprio durante la prima settimana dopo la pausa estiva che si capira' quali saranno le mosse di BoJo. Prima di tutto si capira' se intende far tornare il Paese alle urne per rafforzare la sua posizione negoziale presentandosi come l'uomo della Brexit, cancellando le ambizioni di Nigel Farage e neutralizzando l'opposizione, divisa tra i convinti Remainers Liberal democratici e i tiepidi laburisti di Jeremy Corbyn. Non e' sfuggito agli osservatori britannici che Boris abbia nominato capo dello staff quel Dominic Cummings che ha guidato la comunicazione del 'Leave' nella campagna referendaria, cosa che farebbe pensare alla volonta' di BoJo di andare alle elezioni anticipate. (AGI) Mgm (Segue) 261835 LUG 19 NNNN
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