DOMENICA 11 AGOSTO 2019 18.54.45
= IL PUNTO = Solo e non sorvegliato, giallo su suicidio Epstein =
(AGI) - New York, 11 ago. - Jeffrey Epstein, il finanziere che
si e' impiccato nella cella del carcere federale di Manhattan,
doveva essere controllato dalle guardie ogni trenta minuti, ma
la notte del suicidio la procedura non sarebbe stata seguita.
Inoltre il compagno di cella era stato trasferito ed Epstein
era stato lasciato solo appena due settimane dopo il primo
tentativo di suicidio. Sono due rilevazioni del New York Times
aggiungendo un altro particolare che non gettano acqua sul
fuoco sulle teorie complottiste che fin da ieri hanno preso a
girare sui social e che coinvolgono il dibattito politico.
Dalle indagini parallele di Fbi, ministero della Giustizia
e la citta' di New York sono attese risposte ad una serie di
domande: perche' la notte tra venerdi' e sabato Epstein non era
sorvegliato? Perche' il suo compagno di cella era stato
trasferito, lasciando il finanziere, che il 23 luglio si era
tagliato le vene, da solo? Sui social molti sostenitori di
Trump hanno puntato il dito su Bill e Hillary Clinton, amici di
Epstein, ventilando l'ipotesi che potessero essere stati i
mandanti del "misterioso suicidio" per coprire eventuali
rivelazioni che li avrebbero messi in cattiva luce. Tra gli
amici del finanziere c'era anche lo stesso Trump che, pero',
ieri aveva rilanciato il tweet di un suo sostenitore che legava
la morte di Epstein all'amicizia con i Clinton.
Il finanziere, che era rinchiuso nel carcere federale di
Manhattan, era in attesa del processo per decine di casi di
abusi sessuali su minorenni. Tra i suoi amici c'erano politici
famosi, top manager, scienziati, accademici, dal presidente
Trump a Bill Clinton, dal principe Andrea al proprietario di
Victoria's Secret, Leslie Wexner. La morte di Epstein, il cui
corpo e' stato rinvenuto alle 6.30 di sabato mattina, e'
avvenuta il giorno dopo la divulgazione di nuovi documenti,
contenuti in una denuncia presentata alla corte federale di New
York da una donna, Virginia Giuffre, che ha raccontato di
essere stata per anni vittima di abusi sessuali, ridotta a
"schiava del sesso". Nelle oltre duemila pagine si farebbero i
nomi di personaggi molto potenti. La coincidenza e' stata fatta
notare dalla reporter del Miami Herald, Julie K. Brown, che con
la sua inchiesta ha fatto riaprire il caso di abusi sessuali
che riguardava il finanziere.
"I documenti che sono stati presentati - aveva spiegato
sabato alla Cnn - erano pesanti. Era come se i muri gli
stessero crollando addosso. Sapeva che non sarebbe tornato
libero molto presto e questo, per uno come lui abituato a un
certo tipo di vita, doveva essere insopportabile".
Dall'Australia, dove vive, Giuffre ha commentato la morte del
finanziere, esprimendo un misto di sentimenti: "Provo sollievo
perche' so che non potra' piu' fare del male a nessuno, ma allo
stesso tempo rabbia perche' dopo aver combattuto tanto, non
potro' vederlo rispondere della sua condotta". (AGI)
Nwy/Zec
111854 AGO 19
NNNN
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