GIOVEDÌ 15 AGOSTO 2019 20.03.30
= SCHEDA = Recessione: cosa puo' fare Trump per evitarla =
(AGI) - Roma, 15 ago. - Wall Street tenta una timida ripresa
dopo la seduta peggiore del 2019, che ha fatto riesplodere
l'ostilita' di Donald Trump nei confronti del presidente della
Federal Reserve, Jerome Powell, definito un "incapace". Ieri la
curva dei rendimenti si e' invertita, con il tasso del titolo
biennale che ha superato quello del decennale. Le ultime nove
volte che e' accaduto, in Usa si e' verificata una recessione.
Ed e' proprio sulla sua capacita' di contrastare un
arretramento dell'economia che Trump si gioca la rielezione. Il
presidente degli Stati Uniti ha avuto le sue buone ragioni
nello strigliare Powell. Nelle altre economie sviluppate la
politica monetaria rimane molto accomodante e la Banca Centrale
Europea, presto guidata da quella Christine Lagarde che - al
timone del Fmi - fu tra i primi a fare autocritica
sull'austerita', sembra pronta a lanciare un nuovo
'quantitative easing'.
Sicuramente la Fed dovra' tagliare i tassi in maniera piu'
aggressiva per evitare le ripercussioni sul commercio che
deriverebbero da un ulteriore apprezzamento del dollaro nei
confronti dell'euro. Ma non e' solo la banca centrale americana
ad avere in mano la partita, anche la Casa Bianca deve agire.
Secondo una nota ai clienti di Morgan Stanley, Trump deve
fare una cosa sola: porre fine alla guerra commerciale con la
Cina, che sta minando la fiducia degli investitori, alla radice
dell'inversione della curva dei rendimenti. E, se Pechino fosse
disposta a evitare misure drastiche nei confronti di Hong Kong,
Washington avrebbe l'occasione giusta di impugnare un
ramoscello d'ulivo nella guerra dei dazi.
Secondo il gruppo finanziario Usa, lo scenario che
provocherebbe una recessione e' l'imposizione di dazi del 25%
su quei 300 miliardi di dollari di beni Usa sui quali non sono
ancora in vigore tariffe. Trump per ora ha minacciato dazi del
10% ma, in caso di rappresaglia cinese, potrebbe essere
costretto ad alzare il livello dello scontro. Anche dei dazi
del 10%, sostiene Morgan Stanley, avrebbero l'effetto di
indebolire la crescita globale anche in presenza di un
allentamento monetario.
I rischi, per la banca d'affari, sono orientati al ribasso,
uno scenario condiviso anche da Bank of America Merrill Lynch,
secondo la quale dazi al 10% innescherebbero inevitabilmente
una risposta cinese che porterebbe Washington ad alzarli al
25%, innescando una recessione. (AGI)
Rus (Segue)
152003 AGO 19
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GIOVEDÌ 15 AGOSTO 2019 20.03.36
= SCHEDA = Recessione: cosa puo' fare Trump per evitarla (2)=
(AGI) - Roma, 15 ago. - Jeff Cox di Cnbc suggerisce inoltre una
ricetta 'keynesiana', ovvero un rilancio degli investimenti
infrastrutturali. Ricetta che era stata adottata, con un certo
successo, dall'amministrazione Obama. Se Trump rilanciasse gli
investimenti pubblici, strapperebbe a Joe Biden, ex vice di
Obama e suo probabile sfidante nel 2020, una proposta che i
Democratici potrebbero cavalcare in campagna elettorale. Ma
come conciliare una politica 'keynesiana' con i radicali tagli
delle tasse che hanno fatto decollare l'economia americana
nella prima fase del mandato di Trump? Desmond Lachman di 'The
Hill' lo ritiene improbabile, per via degli ingenti effetti sul
deficit che avrebbe un'aumento della spesa pubblica
accompagnato da una politica fiscale 'trumpista'.
Si tratta pero' di discussioni molto aperte, giacche' gli
Stati Uniti non hanno nessun parametro di Maastricht da
rispettare e i loro titoli di Stato continuano sempre a essere
un ingrediente essenziale di ogni portafoglio proposto ai
piccoli investitori. Ne' sembra troppo solido l'argomento
secondo il quale l'aumento della spesa e una politica
accomodante da parte della Fed farebbero schizzare l'inflazione
a livelli incontrollabili. Negli ultimi dieci anni l'America
(come del resto l'Europa) ha avuto il problema contrario: non
importa quanto le banche centrali allentassero i cordoni, la
dinamica dell'inflazione e' sempre rimasta debole.
Quel che e' sicuro e' che Trump e Powell (la strada di un
suo licenziamento sembra molto in salita da un punto di vista
legale) dovranno trovare un modo per convivere. Se gli Usa
uscirono cosi' in fretta e cosi' in salute dalla crisi dei
mutui fu per la perfetta sinergia tra il lavoro dell'allora
presidente della Fed Ben Bernanke e l'amministrazione di Bush
Jr. prima e di Obama poi. (AGI)
Rus
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