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giovedì 3 ottobre 2019

= SCHEDA = Pignatone, da lotta alla mafia al tribunale del Vaticano =

GIOVEDÌ 03 OTTOBRE 2019 14.55.46


= SCHEDA = Pignatone, da lotta alla mafia al tribunale del Vaticano =

(AGI) - Roma, 3 ott. - Giuseppe Pignatone, figlio di Francesco, deputato Dc negli anni '50, e' il nuovo presidente del tribunale del Vaticano. L'8 maggio scorso, al compimento dei 70 anni, ha lasciato la procura di Roma, che guidava dal 2012, ed e' andato in pensione dopo essere entrato in magistratura nel 1974. Prima dell'esperienza capitolina, aveva guidato per 4 anni l'ufficio dei pm di Reggio Calabria e per 30 anni aveva lavorato al palazzo di giustizia di Palermo. In questi ultimi mesi, si era dedicato alla presentazione del libro 'Modelli Criminali' (sull'evoluzione negli anni della mafia siciliana e calabrese, con un'analisi sulla criminalita' romana) scritto assieme all'aggiunto Michele Prestipino, che nel frattempo ha assunto le funzioni di capo in attesa che il Csm individui il nuovo procuratore. Ritenuto da tutti un investigatore di grande intuito e di infinita memoria, Pignatone ha condotto le indagini che l'11 aprile del 2006 portarono alla cattura del boss latitante Bernardo Provenzano. Tantissimi i procedimenti che ha coordinato a Roma, a cominciare da quello su 'Mafia Capitale', culminato con decine di arresti nel dicembre del 2014, per poi passare a quello sulla morte di Stefano Cucchi e sui depistaggi attribuiti ad alcuni militari dell'Arma dei Carabinieri, sulla fuga di notizie legate al caso Consip, sulla morte di Giulio Regeni al Cairo e sugli illeciti che sarebbero stati commessi per la costruzione del nuovo Stadio della Roma che dovrebbe sorgere nell'area di Tor di Valle. Senza dimenticare i fascicoli aperti sul clan Fasciani, sui Casamonica e sugli Spada. Pur ritenendo la corruzione uno dei reati piu' gravi, Pignatone ha lavorato per dimostrare che anche a Roma
esiste una mafia, anche se non tradizionale come quella siciliana. Una mafia che fa affari in silenzio, inquinando ampi settori della pubblica amministrazione e dell'imprenditoria. Tra le indagini nella Capitale, due in particolare, concluse con richieste di archiviazione, non sono mai state 'digerite' dalle famiglie delle vittime: una (accolta dalla Cassazione) riguarda la scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina vaticana sparita nel giugno del 1983 in circostanze mai chiarite e l'altra (ancora pendente davanti al gip) sulla morte della giornalista Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, assassinati a Mogadiscio nel 1994 da un gruppo di miliziani armati. (AGI) Cop 031455 OTT 19 NNNN   

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