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sabato 25 gennaio 2020

Caporalato: sindacalisti Cgil, aggrediti in campagne Viterbo


SABATO 25 GENNAIO 2020 17.34.52


Caporalato: sindacalisti Cgil, aggrediti in campagne Viterbo

ZCZC3325/SXB XCI18041_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Caporalato: sindacalisti Cgil, aggrediti in campagne Viterbo (v. "Caporalato: Ognibene (LeU).." delle ore 13:09) (ANSA) - ROMA, 25 GEN - "Una vera e propria aggressione, un'intimidazione in piena regola, con toni e atteggiamenti minacciosi, sia nei nostri confronti che nei confronti del giornalista Daniele Camilli. Questo e' successo ieri sera. Nelle campagne di Castel d'Asso. Questo succede a Viterbo quando si difendono i diritti dei lavoratori, i diritti dei braccianti agricoli, la liberta' di stampa". Lo affermano Marco Nati e Massimiliano Venanzi segretario generale il primo, segretario organizzativo il secondo della Flai-Cgil di Viterbo, la Federazione lavoratori agroindustria. "Ieri sera - spiegano Nati e Venanzi - avevamo organizzato un volantinaggio direttamente nelle campagne di Castel d'Asso, a ridosso delle grandi proprieta' terriere. Per informare i braccianti dei loro diritti, nello specifico del diritto alla disoccupazione agricola. Nelle campagne viterbesi ci sono soprattutto lavoratori migranti, che la sera tornano a casa, al buio, con le biciclette. Spesso senza fari e senza alcun segno di riconoscimento. Con il rischio costante di essere investiti". Tant'e' vero che l'idea della Flai Cgil era quella "di dare i volantini e assieme ad essi - spiegano Nati e Venanzi - anche scalda colli, giubbini catarinfrangenti, cappelli e guanti. Informazione, ma anche solidarieta' con chi ogni giorno si fa 10 ore di lavoro. E per andare e tornare dal lavoro, due ore di bicicletta". A un certo punto i fatti. "Abbiamo iniziato il volantinaggio - raccontano Nati e Venanzi -. Con noi c'erano anche due agenti della Digos, avvertita qualche giorno prima dell'iniziativa. A un certo punto arrivano tre macchine da cui scendono diverse persone che ci aggrediscono subito verbalmente, cogliendo di sorpresa anche la Polizia. Dicendoci con atteggiamenti minacciosi, e senza neanche qualificarsi e dire chi fossero, che ce ne saremmo dovuti andare, perche' stavamo su una proprieta' privata". Secondo il racconto dei due sindacalisti, il giornalista Camilli e' stato pesantemente insultato per i suoi reportage sulla condizione bracciantile nella Tuscia.(ANSA). VR-COM 25-GEN-20 17:34 NNNN

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