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mercoledì 26 febbraio 2020

>>>ANSA/ Coronavirus: 15 positivi a Alassio, rabbia nell'albergo


MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2020 20.13.36

>>>ANSA/ Coronavirus: 15 positivi a Alassio, rabbia nell'albergo

ZCZC1640/SXA OGE76644_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB >>>ANSA/ Coronavirus: 15 positivi a Alassio, rabbia nell'albergo Presto partenza, chi torna a casa chi va in struttura militare (dell'inviata Chiara Carenini) (ANSA) - ALASSIO (SAVONA), 26 FEB - Il termometro all'hotel Bel Sit di Alassio, dove sono sostanzialmente 'reclusi' in quarantena obbligata 130 turisti e il personale dell'albergo, segna temperatura elevata dopo la notizia che oltre alla signora del lodigiano trovata positiva al coronavirus ci sono altri 14 ospiti dell'hotel trovati positivi e trasferiti nel reparto infettivi del Policlinico San Martino di Genova. In albergo, reclusi nelle loro stanze tre metri per tre, oltre alla comitiva proveniente dal Lodigiano ci sono pure alcuni dal bergamasco e una trentina arrivati da Asti tre giorni fa. Per loro, stessa sorte: tutti chiusi in stanza, tutti in attesa di tornarsene a casa. Verranno presto liberati: alcuni smaltiranno la quarantena a casa, altri finiranno in una struttura militare in Liguria. Ma intanto l'albergo alassino, circondato con le balaustre di alluminio che si usano allo stadio per evitare i contatti tra tifoserie, e' una polveriera. Fuori, oltre la strada, una macchina della Guardia di finanza a vigilare che nessuno entri o esca, fatta eccezione per i volontari del gruppo cinofilo di Alassio che devono andare a prendere Poldino, un chihuahua in custodia attenuata di proprieta' di una signora milanese. Il cagnetto ha le sue imprescindibili necessita', come ha urlato ieri la signora tentando di 'evadere' dall'hotel. "Qui sta succedendo come al Grande Fratello - ha detto il vicesindaco Angelo Galtieri - le persone costrette a coabitare in ristrettezza sviluppano situazioni emotive molto forti che portano a gesti insensati". In effetti l'essere confinati in una stanza anche se con vista mare puo' provocare tensioni. Tensioni che si sono esplicitate oggi con il getto del cibo portato dalla protezione civile fuori dalla porta dell'hotel. C'e' chi dice che sia stata la proprietaria esasperata dalla clausura: quando ha visto i contenitori per 140 persone lasciato nella hall e non avendo personale per distribuirlo, ha preferito con un gesto spontaneo rimandare al mittente buona parte delle pipe al pesto. C'e' invece chi sostiene che siano stati i reclusi che non hanno gradito il cibo precotto e per giunta freddo. "La situazione e' esplosiva - ha detto una signora dal balcone - non potremo andare avanti cosi per molto". Insomma, l'aria si taglia a fette dentro l'hotel blindato dai medici tanto che nel pomeriggio quattro dottori dell'Asl 2 tra cui uno psichiatra, hanno fatto visita ai reclusi per cercare di portare un po' di sollievo. Alassio intanto pare non aver alcuna paura: nessun capannello sotto l'hotel per vedere affacciarsi i forzati del soggiorno ma tutti a rimboccarsi le maniche. C'e' chi offre di far avere giornali, chi le colazioni e la merenda. Per il resto, nessuna mascherina in giro. "Siamo orgogliosi di come sta reagendo la citta' - ha detto ancora il vicesindaco - sono convinto che ne usciremo presto". "E sara' meglio - ha detto Mauro da Asti, arrivato per la prima volta a Alassio tre giorni fa e subito recluso -. Non va benissimo. Ma ci hanno detto che ci porteranno a casa presto. Che dire, speriamo". (ANSA). CH 26-FEB-20 20:12 NNNN 

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