VENERDÌ 08 MAGGIO 2020 08.49.13
LA SITUAZIONE / NAVIGLI AFFOLLATI MA IL VIRUS È ATTIVO OVUNQUE (1)
9CO1065967 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / NAVIGLI AFFOLLATI MA IL VIRUS È ATTIVO OVUNQUE (1) (9Colonne) Roma, 8 mag - Come non fosse accaduto nulla. Come se questa mattina non si contassero nel mondo quasi 270mila morti a causa della pandemia da coronavirus e soprattutto come se di questi quasi 15mila non fossero deceduti in Lombardia. No, a guardare i video e le fotografie che ormai un po' ovunque rimbalzano sui media e sui social, l'impressione è che a Milano, dove si registrano 8.766 contagi censiti in città e quasi 21mila a livello provinciale, non sia davvero accaduto nulla. Parchi e NAVIGLI pieni di gente, per lo più incurante dei gesti barriera raccomandati in continuazione dalle autorità sanitarie. Le mascherine? Nel migliore dei casi abbassate sul collo. Quasi sempre, del tutto assenti. A guardare quelle immagini, ritraenti giovani raggruppati e famiglie a spasso, il primo pensiero può essere di sollievo, la prova che finalmente il mondo stia tornando alla normalità dopo la lunga quarantena che in molti casi ha rappresentato un dramma anche per quanti hanno scampato l'infezione, soprattutto a causa della recessione economica in cui sta facendo precipitare il Paese. Ma il senso di conforto dura poco, giusto il tempo di realizzare che quei video e quelle foto più che una lieta e affollata giornata di sole ritraggono un innesco, ci mettono davanti agli occhi la miccia accesa di una bomba a effetto ritardato la cui deflagrazione potrebbe causare ancora più danni di quella esplosa questo inverno a Codogno, tanto che questa mattina è lo stesso professor Massimo Galli, primario di Malattie infettive del Sacco di Milano, a lanciare l'allarme in un'intervista a Repubblica, sottolineando che nel capoluogo troppi infetti sono già usciti di casa. Seppur prevedibile, la modalità in molti casi errata con la quale in molti - sia a Milano che altrove - hanno interpretato le misure di deconfinamento previste dalla Fase 2 non può essere però giustificabile, soprattutto perché la gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti. (SEGUE) 080849 MAG 20
VENERDÌ 08 MAGGIO 2020 08.49.40
LA SITUAZIONE / NAVIGLI AFFOLLATI MA IL VIRUS È ATTIVO OVUNQUE (2)
9CO1065968 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / NAVIGLI AFFOLLATI MA IL VIRUS È ATTIVO OVUNQUE (2) (9Colonne) Roma, 8 mag - Come già accennato, dalla sua apparizione in Cina a dicembre, l'epidemia da coronavirus ha provocato un numero impressionante di morti: quelle certificate risultano essere al momento 269.584 ma quelle reali sono molte di più in quanto, soprattutto nei Paesi che non possono contare su un forte sistema sanitario, la maggior parte dei decessi provocati dal Covid non viene censita. In particolare, "con un totale di 1,6 milioni di contagi e quasi 150.000 decessi, la Regione europea rappresenta il 45% dei casi e il 60% dei decessi globali associati a Covid-19" ha spiegato ieri Hans Kluge, direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità. Il Paese più colpito restano comunque gli Stati Uniti, dove nelle ultime 24 si è assistito a una nuova strage, con ben 2.448 nuove vittime, un bilancio drammaticamente in crescita rispetto a quello già alto del giorno precedente, di 2.073. Complessivamente, negli Usa a causa del Covid hanno ormai perso la vita 75.670 persone e si registrano oltre 1,2 milioni di contagi. Nella sola New York, dall'inizio della settimana sono morte a causa del coronavirus quasi 700 persone, di cui 232 nella giornata di mercoledì ha spiegato il governatore Andrew Cuomo ribadendo come il calo delle vittime sia molto lento. Lunedì i decessi erano stati 230, martedì 232. E il coronavirus non risparmia neppure la Casa Bianca dove un membro dello staff presidenziale è risultato positivo: si tratta di un effettivo della marina militare che funge da "valletto" di Trump, occupandosi principalmente del suo guardaroba, dunque una persona a stretto contatto con i membri della famiglia presidenziale. A scansare ogni dubbio sulla salute del "boss", è giunta però in breve la notizia che sia il presidente che il suo vive Mike Pence sono risultati negativi al test. (SEGUE) 080849 MAG 20
VENERDÌ 08 MAGGIO 2020 08.50.02
LA SITUAZIONE / NAVIGLI AFFOLLATI MA IL VIRUS È ATTIVO OVUNQUE (3)
9CO1065969 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / NAVIGLI AFFOLLATI MA IL VIRUS È ATTIVO OVUNQUE (3) (9Colonne) Roma, 8 mag - Non va meglio in America Latina, a cominciare dal Brasile dove nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 610 morti, come ha reso noto il ministero della Salute, precisando che il totale delle vittime è di 9.146. I nuovi contagi sono 9.888, per un totale di 135.106. In Ecuador, addirittura un terzo dei 2,7 milioni di abitanti della martoriata città di Guayaquil - divenuta uno dei luoghi simbolo della tragedia della pandemia a livello mondiale per le agghiaccianti immagini dei cadaveri abbandonati nelle strade e dei mucchi di corpi accatastati nei magazzini in attesa di essere "smaltiti" - avrebbe contratto il coronavirus. Ad affermarlo è stata su Twitter la sindaca della capitale economica del Paese, Cynthia Viteri. "Abbiamo effettuato uno studio statistico per conoscere la situazione epidemica nella città - ha detto la prima cittadina -. Su base scientifica, è stato evidenziato che il 33% degli abitanti sono stati infettati dal Covid-19". La principale preoccupazione della Viteri e degli altri membri del Comune è adesso di "preservare il 67,3% della popolazione di Guayaquil che non è stata contaminata perché non cada vittima del virus". Lo studio si è basato su un totale di 1.543 test che hanno un'affidabilità del 95%, ha precisato la sindaca, che ha dichiarato di essere stata lei stessa colpita dal Covid, ma di essersi ormai rimessa. Il problema che si presenta nella grande città portuale è di notevole complessità, dato che si tratta di isolare circa mezzo milione di persone che se andassero liberamente in giro propagherebbero il virus. L'Ecuador è uno dei Paesi sudamericani più colpiti dal Covid con 30.298 casi ufficialmente confermati e 1.654 morti censiti. È però evidente la discrepanza tra queste cifre e la realtà, molto più grave, della situazione. Sono del resto le stesse autorità sanitarie ad ammettere che almeno ulteriori 1.705 morti andrebbero imputate al Covid. Covid che galoppa anche in Perù da dove è giunta la notizia della positività al test del ministro dell'Agricoltura Jorge Montenegro che ha di conseguenza cominciato una fase di isolamento domiciliare a Lima. Un comunicato ministeriale indica che Montenegro ha ottenuto il risultato del tampone mercoledì e, "dopo averne conosciuto l'esito, già si è posto in isolamento sociale seguendo le raccomandazioni dei medici per una pronta guarigione". Secondo l'ultimo rapporto delle autorità sanitarie in Perù i contagiati confermati sono 58.526, di cui 1.627 morti. (deg) 080850 MAG 20
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