VENERDÌ 21 AGOSTO 2020 09.05.56
LA SITUAZIONE / 10 PAESI OLTRE 20MILA MORTI. "NEGLI USA NON 5, MA 60 MILIONI DI CONTAGI" (1)
9CO1097223 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / 10 PAESI OLTRE 20MILA MORTI. "NEGLI USA NON 5, MA 60 MILIONI DI CONTAGI" (1) (9Colonne) Roma, 21 ago - Continua a picchiare duro nella maggior parte del mondo la pandemia da nuovo coronavirus, giunta questa mattina a far contare, secondo l'autorevole osservatorio della Johns Hopkins University, 22.678.483 infezioni accertate dalla comparsa del morbo alla fine dello scorso anno nonché un totale di 793.698 vittime. È comunque un dato accertato che tali numeri siano da considerare al ribasso, in quanto una importante percentuale di CONTAGI, del tutto asintomatici, non viene intercettata dai diversi sistemi sanitari. Gli Stati Uniti restano il paese col bilancio più pesante sia di vittime che d'infezioni, anche se le aree del mondo dove il virus appare al momento più incontrollabile sono l'America Latina e l'Asia Meridionale. Si sta però facendo di giorno in giorno sempre più preoccupante anche la situazione in Europa, dove i CONTAGI sono costantemente in aumento, principalmente per l'abbandono di una parte della popolazione giovanile dei cosiddetti gesti barriera. Per quanto riguarda gli Usa, l'ultimo bollettino ha fatto registrare 44.023 nuove infezioni che ne hanno fatto salire il totale a 5.573.847, per 174.255 decessi, di cui 1.078 nella sola giornata di ieri. Si tratta di numeri tornati alti dopo una fase iniziale nella quale, dopo aver devastato New York e il New Jersey, il Covid-19 sembrava essere stato contingentato. (SEGUE) 210905 AGO 20 VENERDÌ 21 AGOSTO 2020 09.06.26
LA SITUAZIONE / 10 PAESI OLTRE 20MILA MORTI. "NEGLI USA NON 5, MA 60 MILIONI DI CONTAGI" (1)
9CO1097223 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / 10 PAESI OLTRE 20MILA MORTI. "NEGLI USA NON 5, MA 60 MILIONI DI CONTAGI" (1) (9Colonne) Roma, 21 ago - Continua a picchiare duro nella maggior parte del mondo la pandemia da nuovo coronavirus, giunta questa mattina a far contare, secondo l'autorevole osservatorio della Johns Hopkins University, 22.678.483 infezioni accertate dalla comparsa del morbo alla fine dello scorso anno nonché un totale di 793.698 vittime. È comunque un dato accertato che tali numeri siano da considerare al ribasso, in quanto una importante percentuale di CONTAGI, del tutto asintomatici, non viene intercettata dai diversi sistemi sanitari. Gli Stati Uniti restano il paese col bilancio più pesante sia di vittime che d'infezioni, anche se le aree del mondo dove il virus appare al momento più incontrollabile sono l'America Latina e l'Asia Meridionale. Si sta però facendo di giorno in giorno sempre più preoccupante anche la situazione in Europa, dove i CONTAGI sono costantemente in aumento, principalmente per l'abbandono di una parte della popolazione giovanile dei cosiddetti gesti barriera. Per quanto riguarda gli Usa, l'ultimo bollettino ha fatto registrare 44.023 nuove infezioni che ne hanno fatto salire il totale a 5.573.847, per 174.255 decessi, di cui 1.078 nella sola giornata di ieri. Si tratta di numeri tornati alti dopo una fase iniziale nella quale, dopo aver devastato New York e il New Jersey, il Covid-19 sembrava essere stato contingentato. (SEGUE) 210905 AGO 20 VENERDÌ 21 AGOSTO 2020 09.06.26
LA SITUAZIONE / 10 PAESI OLTRE I 20MILA MORTI. "NEGLI USA NON 5, MA 60 MILIONI DI CONTAGI" (2)
9CO1097225 4 CRO ITA R01 LA SITUAZIONE / 10 PAESI OLTRE I 20MILA MORTI. "NEGLI USA NON 5, MA 60 MILIONI DI CONTAGI" (2) (9Colonne) Roma, 21 ago - Sulla situazione dell'epidemia negli States ha fatto il punto il direttore del CDC (il centro federale per il controllo delle malattie) professor Robert Redfield, per il quale la mortalità dovuta alla malattia proveniente dall'Hubei dovrebbe iniziare a calare già entro la prossima settimana in alcune regioni degli Stati Uniti. L'ottimismo della specialista, come ha spiegato egli stesso, è riposto nell'evidenza che "molte persone stiano facendo di più per controllare il virus limitando i propri rapporti sociali, evitando gli assembramenti, indossando la mascherina e lavandosi spesso le mani". In ogni caso, ha sottolineato Redfield intervistato dal Journal of the American Medical Association, per "vedere gli effetti di questi comportamenti virtuosi occorrono tre o quattro settimane". Lo specialista ha comunque evidenziato che non tutte le regioni stanno migliorando, dicendosi particolarmente preoccupato per gli stati centrali della Federazione che stanno mostrando "dei chiari segnali che non possono che mettere in allarme, e non abbiamo certo bisogno di subire una terza ondata proprio nel cuore del paese". (SEGUE) 210906 AGO 20
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