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giovedì 22 ottobre 2020

GIOVEDÌ 22 OTTOBRE 2020 09.32.08 R. STAMPA / CORONAVIRUS, GALLI: FARE PRESTO O TRA 15 GIORNI SI CHIUDE 9CO1115457 4 CRO ITA R01 R. STAMPA / CORONAVIRUS, GALLI: FARE PRESTO O TRA 15 GIORNI SI CHIUDE (9Colonne) Roma, 22 ott - Un lockdown di due settimane per abbassare drasticamente la curva dei contagi? "Non escludo che tra quindici giorni possiamo essere a questo, ma lo sta dicendo lei, non io. Noi come infettivologi abbiamo chiesto di fare presto, sono sconcertato dal vedere che qualcuno sembra che stia frenando anche in Lombardia". Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, in una intervista al Messaggero. Quindi evidenzia che "tra quello che succedeva in marzo e quello che succede adesso ci sono differenze, abbiamo i tamponi rapidi antigenici e, a breve, la possibilità di fare i test salivari per il ritrovamento del virus" ma "quando i nuovi infetti sono migliaia non c'è sistema di rilevazione che funzioni sui cosiddetti 'contatti'. Le faccio solo un esempio: il caso di Mers che capitò in un ospedale sud-coreano, cinque anni fa. Una sola persona ne infettò 186 e fece sì che si dovessero seguire 16 mila contatti. E la Mers è meno efficiente nel diffondersi di Sars-CoV-2. Quando i contatti da seguire diventano decine di migliaia è impossibile arrivare ovunque. E non c'è sistema sanitario al mondo in grado di farlo. Forse solo la Cina". Ma quindi cosa possiamo fare visto che qui si parla di 15mila casi al giorno? "Dobbiamo lavorare a rete, tentare di coinvolgere in questo genere di attività le aziende, gli uffici pubblici, le scuole. Non accontentandoci di una situazione che ha già mostrato la corda con migliaia di persone in fila per i tamponi. Altrimenti, se non riusciamo a organizzarci, si va per forza per scorciatoie. E la scorciatoia più semplice è sempre il lockdwon. Io però sto paventando questa possibilità, non la sto caldeggiando, voglio essere chiaro. Ma quando non riesci a fare altro, allora chiudi". E sottolinea: "Bisogna delimitare i focolai in due modi. Uno: riducendo le occasioni di infezione, limitando così le possibilità di contagio. La parola coprifuoco è molto brutta ma è un provvedimento razionale da questo punto di vista. Secondo modo: dobbiamo ricorrere all'allargamento a rete dell'accertamento il più precoce possibile delle nuove infezioni". (red) 220932 OTT 20

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