LUNEDÌ 29 MARZO 2021 14.04.44
Covid: interazione virus-cellula legata ad alto tasso infezione =
(AGI) - Roma, 29 mar. - E' stata identificata un'interazione precedentemente sconosciuta che avviene tra le cellule umane e la proteina spike di Sars.Cov-2, che potrebbe contribuire a spiegare l'alto tasso di infezione della malattia da nuovo coronavirus. A darne annuncio in un numero speciale del Biophysical Journal gli scienziati della Lehigh University, che hanno utilizzato la spettroscopia e una serie di simulazioni di dinamica molecolare per analizzare le interazioni tra l'agente patogeno e le cellule dell'organismo. "Il nostro obiettivo - afferma Frank Zhang della Lehigh University - era quello di caratterizzare SARS-CoV-2 e studiare le interazioni tra proteine durante le prime fasi di adesione all'organismo, allo scopo di fornire maggiori informazioni sui meccanismi che rendono possibile la diffusione dell'infezione". Lavori precedenti hanno dimostrato che la proteina spike del nuovo coronavirus instaura un legame piu' forte con i recettori dell'enzima ACE-2 rispetto ad altri coronavirus noti, come SARS-CoV-1. Il team ha identificato un'interazione precedentemente sconosciuta tra i gruppi di zuccheri attaccati alla superficie del recettore ACE-2, chiamati glicani, e la proteina spike del virus, il che potrebbe spiegare in parte il piu' alto tasso di infezione di Covid-19 rispetto all'epidemia di SARS 2002-2004. "Siamo rimasti sorpresi - commenta Wonpil Im, docente di Bioingegneria presso la Lehigh University - di scoprire che l'interazione specifica tra i glicani ACE-2 e la proteina spike SARS-CoV-2 potrebbe rappresentare la ragione della difficolta' di separazione del virus dalle cellule". I ricercatori hanno utilizzato l'innovativa tecnica di rilevamento della singola molecola, misurando la forza di distacco tra proteina spike e recettore ACE-2. "Dopo aver rimosso con cura tutti i glicani - spiegano gli scienziati - la forza di interazione era simile a quella tipica di altri coronavirus. Cio' suggerisce che questa interazione potrebbe rappresentare un fattore in grado di contribuire alla facilita' di trasmissione di Covid-19". "La nostra speranza - conclude Zhang - e' che questa informazione possa essere utile per identificare, prevenire e trattare la malattia, nonche' per le vaccinazioni contro Covid-19". (AGI)Red/Pgi 291403 MAR 21 NNNN
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