LUNEDÌ 29 MARZO 2021 13.23.45
Covid: studio, danni cardiaci, ma perche' trascurate cure =
(AGI) - Milano, 29 mar. - L'infezione da covid nelle sue forme piu' gravi, coinvolge contemporaneamente piu' apparati, come anche quello cardiovascolare, dove i danni possono essere molto gravi. Ma il peggioramento sembra dovuto piu' al fatto che si siano ridotte le cure nel periodo di pandemia piuttosto che per un'azione diretta del covid. Il suo coinvolgimento infatti non e' ancora chiaro e compreso. Giacomo Ruzzenenti, Valentina Giani, Marco Biolcati, Filippo Leidi, Massimiliano Monticelli, Alessandro Maloberti e Cristina Giannattasio del Cardiocenter di Niguarda, sostenuto dalla fondazione De Gasperis, si sono occupati di fare una revisione della letteratura in merito al danno cardiaco acuto e benche' inizialmente sembrasse che il virus potesse determinare un grave danno miocardico diretto, sono stati pubblicati recentemente alcuni lavori a sfavore di questa ipotesi. (AGI)Car (Segue) 291322 MAR 21 NNNN
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Covid: studio, danni cardiaci, ma perche' trascurate cure (3)=
(AGI) - Milano, 29 mar. - Per quanto riguarda i pazienti cardiologici, i dati dimostrano una drastica riduzione delle ospedalizzazioni per malattie cardiovascolari nei mesi di Marzo e di Aprile 2020. Secondo le indagini condotte da diverse Societa' scientifiche e da alcuni centri, in quel periodo e' stato registrato un calo degli accessi in Pronto Soccorso per dolore toracico e dei ricoveri per sindrome coronarica acuta che ha raggiunto il 50% in meno rispetto al 2019. Questo non significa che durante il primo lockdown l'incidenza dell'infarto sulla popolazione fosse diminuita, bensi' che la paura del coronavirus avesse interrotto il normale flusso di azioni che - partendo dal soccorso tempestivo attivato al momento della chiamata sul territorio o della presentazione in ospedale - di norma permettono di gestire in maniera ottimale un paziente critico. La conseguenza immediata e' stata un peggioramento della prognosi, testimoniato dai dati sul numero di arresti cardiaci extraospedaieri che, in Lombardia, sono aumentati del 58% nei primi 40 giorni di pandemia rispetto allo stesso periodo del 2019. In quel periodo e' incrementato il numero dei cosiddetti "late presenters", ovvero coloro che giungono all'attenzione medica a piu' di 48-72 ore dall'inizio dei sintomi. Questa titubanza ha comportato l'aumento dell'incidenza delle complicanze dell'infarto a breve termine (rottura di parete, aneurisma ventricolare, rottura di corda tendinea della valvola mitrale) a medio e a lungo termine (insufficienza cardiaca su base ischemica). (AGI)Car 291322 MAR 21 NNNN
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