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mercoledì 8 settembre 2021

R. STAMPA / COVID, FAUCI: ITALIA COME SITUAZIONE USA, SI' A VACCINI OBBLIGATORI

 

MERCOLEDÌ 08 SETTEMBRE 2021 08.49.50


R. STAMPA / COVID, FAUCI: ITALIA COME SITUAZIONE USA, SI' A VACCINI OBBLIGATORI

9CO1209158 4 CRO ITA R01 R. STAMPA / COVID, FAUCI: ITALIA COME SITUAZIONE USA, SI' A VACCINI OBBLIGATORI (9Colonne) Roma, 8 set - "Ora negli Usa e nel mondo la variante Delta è predominante: abbiamo lo sguardo rivolto anche alla Mu e alle sue mutazioni, ma rappresenta meno dello 0,5%. Speriamo di tenere la Delta sotto controllo, visto che i vaccini funzionano molto bene: il problema negli Usa è che, mentre una buona fetta di persone è stata vaccinata, 75 milioni di individui, che potrebbero esserlo, non lo sono. Quando anche queste persone saranno vaccinate, avremo una migliore gestione della situazione" e l'Italia è "nella stessa condizione degli Usa. È necessario vaccinare il maggior numero possibile di individui" e "se sarete veloci, in autunno si potrà tenere tutto sotto controllo". Lo afferma l'immunologo Anthony Fauci in una intervista a La Stampa. Il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e consigliere medico capo di Biden - protagonista di una videointervista in programma venerdì al Teatro Carignano di Torino per il Festival di Salute -interrogato sulla sua stima di un ritorno alla normalità non prima della primavera del 2022, precisa: "Dipende. L'Europa è un'area avanzata e l'Italia seguirà una linea simile a quella Usa: se ci sarà un'alta percentuale di vaccinati, ci si avvicinerà gradualmente a una forma di normalità. Quando, invece, si guarda a nazioni più povere, dove l'accesso ai vaccini non è paragonabile al nostro, è chiaro che ci vorrà un periodo più lungo" ed il virus "spero che scompaia, però non ne sono così sicuro" e la pandemia "ho molti dubbi che la si possa eradicare, ma credo che la potremo domare con i vaccini. Ci potranno essere ancora manifestazioni sporadiche e tuttavia nulla a che vedere con le minacce alla salute pubblica che viviamo ora. Negli Usa siamo ancora nel mezzo della pandemia e solo nell'ultima settimana abbiamo registrato 160 mila infezioni al giorno: è una situazione grave. Dobbiamo scendere molto rispetto a questa soglia". E i vaccini, aggiunge, "credo che dovrebbero essere obbligatori: non necessariamente per disposizione del governo centrale, ma di sicuro a livello locale. Scuole e università e i luoghi del business dovrebbero richiedere che chi lavora in quegli ambienti sia vaccinato. È l'unico modo per controllare il virus. È ovvio che non tutti vogliono vaccinarsi, ma dobbiamo renderli consapevoli che solo così possono lavorare e operare". È favorevole poi a vaccinare tutti gli studenti, anche sotto i 18 anni: "Sì. E negli Usa si fa già" e "stiamo eseguendo gli studi clinici per determinare la sicurezza nei bambini di 11 e in quelli più piccoli, fino a sei". Sulla terza dose poi afferma: "È una buona idea. Abbiamo visto negli Usa, e in Israele, dove i programmi sono più avanzati, che dopo alcuni mesi l'efficacia dei vaccini diminuisce, sia nel caso di sintomi leggeri sia nel caso di quelli più gravi che necessitano di un ricovero. E questo soprattutto nel caso della variante Delta. Basandoci sui dati, prevediamo, entro settembre, di iniziare a distribuire negli Usa la terza dose di Pfizer, Moderna o JohnsoneJohnson". Interrogato sull'origine del COVID-19 infine afferma: "C'è stata un'indagine dell'intelligence Usa. Sebbene i risultati non siano definitivi, si è abbastanza sicuri che non si sia trattato di un test di guerra batteriologica o che il virus sia stato biologicamente ingegnerizzato. Le informazioni prevalenti suggeriscono un episodio di tipo naturale: un salto di specie, dall'animale all'uomo". (red) 080849 SET 21 

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