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lunedì 17 gennaio 2022

COVID, CARTABELLOTTA (GIMBE): E' IL PICCO? NI, OLTRE 300 MORTI GIORNO NUMERO ENORME

 

LUNEDÌ 17 GENNAIO 2022 10.11.19

COVID, CARTABELLOTTA (GIMBE): E' IL PICCO? NI, OLTRE 300 MORTI GIORNO NUMERO ENORME

9CO1248366 4 CRO ITA R01 COVID, CARTABELLOTTA (GIMBE): E' IL PICCO? NI, OLTRE 300 MORTI GIORNO NUMERO ENORME (9Colonne) Roma, 17 gen - "Si vedono segnali importanti di rallentamento dell'epidemia in Italia. Alla domanda se siamo arrivati al picco, la risposta potrebbe essere ni. Il tasso di positività dei tamponi molecolari è sceso, mentre quello degli antigenici è stabile intorno al 15%. Questo è conseguenza del fatto che abbiamo situazioni differenziate da Regione a Regione, alcune potrebbero aver già raggiunto il picco. Ovviamente aspettiamo che questo rallentamento si consolidi, anche perché in tanti sono tornati al lavoro e a scuola da pochi giorni dopo le feste di Natale". Lo afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a Radio Cusano Campus. Sulla situazione degli ospedali: "In questo momento stiamo continuando a vedere che rispetto al numero dei casi, oltre 2 milioni di attualmente positivi, la situazione ospedaliera sembra essere sostanzialmente sotto controllo. Gli ingressi in terapia intensiva sembra stiano flettendo, i tassi di occupazione ospedaliera si mantengono stabili. La situazione come al solito è molto variabile da Regione a Regione. Purtroppo la curva dei decessi è in ripida salita e sarà l'ultima a scendere. Ci siamo un po' assuefatti e se ne guarda meno, ma oltre 300 morti al giorno è un numero enorme. Oggi i decessi riguardano prevalentemente persone non vaccinate, l'efficacia del vaccino sulla malattia grave è assolutamente indiscutibile e di enorme in patto". Sulla distinzione nel bollettino COVID tra positivi asintomatici e malati: "Siccome in ospedale vengono effettuati i tamponi all'ingresso, è evidente che ci sono persone ricoverate per COVID e altre che hanno tampone positivo ma vengono ricoverati per altri motivi. La proposta è di fare una differenziazione. Dobbiamo però ricordare che la malattia COVID è multisistemica, quindi definire lo status asintomatico è molto complesso, specialmente nei pazienti che hanno molte malattie. Se uno entra in ospedale da positivo asintomatico, la positività al Sars Cov 2 può far sì che contagi gli altri malati. Da un punto di vista pratico non capisco come possano essere gestiti questi pazienti asintomatici senza un aumento del personale e una diversa organizzazione degli ospedali. Ho l'impressione che sia una discussione di lana caprina, che non ha un impatto reale sull'occupazione degli ospedali. Se il problema è il sistema delle regioni a colori allora eliminiamolo e ogni Regione si prenda la totale responsabilità della gestione". (red) 171011 GEN 22 

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