GIOVEDÌ 03 MARZO 2022 13.01.31
##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere
##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere ##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere Embargo di fatto su greggio già in atto, stop gas problema per Ue Roma, 3 mar. (askanews) - Da quando i leader occidentali hanno iniziato a minacciare la Russia di Vladimir Putin di sanzioni gravissime per l'invasione dell'Ucraina, hanno sempre chiarito che avrebbero cercato di evitare l'interruzione delle forniture energetiche, vitali per le economie occidentali tanto quanto per quella russa. Ma con l'intensificarsi dei bombardamenti di Mosca sulle città ucraine, l'idea di prendere di mira le esportazioni di petrolio e gas russi non è più tabù. Il Canada, acquirente minimale di energia russa, ha bloccato le importazioni di greggio e negli Stati Uniti il presidente Joe Biden è sottoposto a crescenti pressioni politiche da parte sia di democratici sia di repubblicani per bandire il petrolio russo. "Niente è escluso", ha detto Biden ieri, ma la sua portavoce Jen Psaki ha sottolineato i rischi legati a un bando delle importazioni di petrolio e greggio russi. "Il presidente non vuole mandare a rotoli i mercati o causare impatti importanti sugli americani con un aumento dei prezzi dell'energia" ha detto ieri. (Segue) Bea 20220303T130125Z
GIOVEDÌ 03 MARZO 2022 13.01.39
##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere -2-
##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere -2- ##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere -2- Roma, 3 mar. (askanews) - Finora l'Occidente è stato attento a mettere al riparo il comparto energetico dai colpi delle sanzioni. Quando Washington ha annunciato la scorsa settimana che avrebbe vietato alle maggiori banche russe, Sberbank e VTB, di elaborare pagamenti negli Stati Uniti ha escluso il terzo più grande istituto del paese, Gazprombank, con cui opera l'omonima compagnia energetica. Gazprombank e Sberbank sono assenti dall'elenco delle sette Banche che Bruxelles vuole bandire dal sistema di messaggistica internazionale Swift. Nella realtà però molte banche, raffinerie e armatori occidentali stanno "auto-sanzionando" Mosca, comportandosi come se il petrolio russo fosse già off limits. "Il petrolio russo è di fatto diventato tossico" ha detto un banchiere al Financial Times. Alcuni dei maggiori acquirenti di greggio russo hanno annullato spedizioni e ordini mentre le banche, le assicurazioni e gli armatori rifiutano contratti russi. Secondo la società di consulenza Energy Aspects, circa il 70 per cento del greggio russo "fatica a trovare acquirenti". A conferma, il greggio degli Urali, che alimenta le raffinerie dell'Europa nord-occidentale e del Mediterraneo, ieri si scambiava con uno sconto record di 18 dollari al barile. (Segue) Bea 20220303T130132Z
GIOVEDÌ 03 MARZO 2022 13.05.35
Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere
Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere Embargo di fatto su greggio già in atto, stop gas problema per Ue Roma, 3 mar. (askanews) - Da quando i leader occidentali hanno iniziato a minacciare la Russia di Vladimir Putin di sanzioni gravissime per l'invasione dell'Ucraina, hanno sempre chiarito che avrebbero cercato di evitare l'interruzione delle forniture energetiche, vitali per le economie occidentali tanto quanto per quella russa. Ma con l'intensificarsi dei bombardamenti di Mosca sulle città ucraine, l'idea di prendere di mira le esportazioni di petrolio e gas russi non è più tabù. Il Canada, acquirente minimale di energia russa, ha bloccato le importazioni di greggio e negli Stati Uniti il presidente Joe Biden è sottoposto a crescenti pressioni politiche da parte sia di democratici sia di repubblicani per bandire il petrolio russo. "Niente è escluso", ha detto Biden ieri, ma la sua portavoce Jen Psaki ha sottolineato i rischi legati a un bando delle importazioni di petrolio e greggio russi. "Il presidente non vuole mandare a rotoli i mercati o causare impatti importanti sugli americani con un aumento dei prezzi dell'energia" ha detto ieri. Finora l'Occidente è stato attento a mettere al riparo il comparto energetico dai colpi delle sanzioni. Quando Washington ha annunciato la scorsa settimana che avrebbe vietato alle maggiori banche russe, Sberbank e VTB, di elaborare pagamenti negli Stati Uniti ha escluso il terzo più grande istituto del paese, Gazprombank, con cui opera l'omonima compagnia energetica. Gazprombank e Sberbank sono assenti dall'elenco delle sette Banche che Bruxelles vuole bandire dal sistema di messaggistica internazionale Swift. Nella realtà però molte banche, raffinerie e armatori occidentali stanno "auto-sanzionando" Mosca, comportandosi come se il petrolio russo fosse già off limits. "Il petrolio russo è di fatto diventato tossico" ha detto un banchiere al Financial Times. Alcuni dei maggiori acquirenti di greggio russo hanno annullato spedizioni e ordini mentre le banche, le assicurazioni e gli armatori rifiutano contratti russi. Secondo la società di consulenza Energy Aspects, circa il 70 per cento del greggio russo "fatica a trovare acquirenti". A conferma, il greggio degli Urali, che alimenta le raffinerie dell'Europa nord-occidentale e del Mediterraneo, ieri si scambiava con uno sconto record di 18 dollari al barile. I ricavi dal petrolio e dal gas sono vitali per la Russia, il maggior esportatore di energia al mondo. Ogni giorno consegna circa 5 milioni di barili, la metà in Europa, e altri 2,7 milionidi barili di prodotti petroliferi. Nel 2021 Mosca ha incassato dall'export energetico 235 miliardi di dollari, la metà del totale dell'export, secondo i dati dell'Institute of International Finance. Le sanzioni sul petrolio russo comprometterebbero questa fonte di reddito, anche se Mosca continuasse a vendere carichi di greggio alla Cina e ad altri paesi più morbidi di quelli occidentali sull'invasione dell'Ucraina. Putin e il leader cinese Xi Jinping hanno annunciato nuovi accordi su petrolio e gas per 118 miliardi di dollari quando si sono incontrati alle Olimpiadi invernali di Pechino, poche settimane prima dell'inizio dell'invasione russa in Ucraina. Ma alcuni analisti notano che se due terzi degli acquirenti di greggio russo già boicottano informalmente la Russia, un embargo formale avrebbe un impatto immediato limitato, ma creerebbe preoccupazioni sul mercato che farebbero salire ancora i prezzi del petrolio. Christyan Malek, responsabile della strategia energetica di JPMorgan, ha detto al Financial Times che, anche senza sanzioni, la mancanza di acquirenti potrebbe costringere la Russia a tagliare la produzione di petrolio una volta riempiti gli stoccaggi. Questo potrebbe avere conseguenze gravi per la capacità produttiva russa: spesso non è facile riattivare la produzione dei pozzi petroliferi chiusi. Se un embargo sul petrolio russo non avrebbe effetti gravi sugli Usa, che secondo S&P Global Platt's da inizio anno importa solo 13.500 barili di greggio al giorno, il problema avrebbe tutt'altro spessore per l'Europa dove la Russia fornisce il 10% dei prodotti raffinati e oltre 20% del greggio. "Il motivo principale per non farlo ora è non mettere gli europei in una situazione in cui sentono obbligati ad adeguarsi" ha affermato un rappresentante dell'industria statunitense. Mateusz Morawiecki, primo ministro polacco, ha chiesto a Bruxelles di vietare carbone, petrolio e gas dalla Russia, ma è in minoranza. I diplomatici a Bruxelles hanno affermato che ci sono state solo discussioni informali su un potenziale embargo petrolifero. Un embargo sul gas avrebbe impatti immediati, ma è altamente improbabile. La Russia invia in Europa gas per un valore di circa 450 milioni di dollari ogni giorno ai prezzi attuali, attraverso tre grandi oleodotti che convogliano quantità corrispondenti a circa un terzo della domanda europea, secondo gli analisti di Rystad Energy. A differenza di quanto accaduto per il petrolio, gli acquirenti europei hanno continuato a ordinare gas russo e a sfruttare al massimo i contratti di lungo termine con Gazprom, attualmente meno costosi degli acquisti sul mercato spot. "I flussi sono in aumento, quindi il gas a lungo termine trova ancora una destinazione" ha detto al Ft Tom Marzec-Manser, responsabile dell'analisi dei gas presso ICIS, una società di consulenza. Le aziende con contratti a breve termine più flessibili, tuttavia, hanno già iniziato a cercare fonti di approvvigionamento alternative, ha aggiunto. Il risultato è un'impennata della domanda che ha contribuito a un balzo dei prezzi del gas naturale in Europa, con un picco vicino ai 200 euro al megawattora stamani. L'UE intende ridurre la sua dipendenza dal petrolio e dal gas russo accelerando la ricerca di forniture alternative e sviluppando più rapidamente le rinnovabili. L'Europa ha aumentato le importazioni di gas naturale liquefatto e ha riempito alcuni depositi di gas. Ma non esiste una fonte alternativa di gas abbastanza grande da sostituire i flussi russi nel breve termine. "Non c'è gas in eccesso a differenza di quanto accade per il petrolio" ha spiegato Malek. "Non c'è un'Arabia Saudita del gas". Emre Peker, direttore per l'Europa di Eurasia Group, afferma che un embargo europeo è un passo troppo grade per un'uropa che teme di pagare ancora di pi il suo gas. "So che la questione è stata discussa, ma non è un passo immediato che l'UE è disposta a compiere. Ci sarebbe un grande impatto economico sull'UE". Bea 20220303T130521Z
GIOVEDÌ 03 MARZO 2022 13.01.46
##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere -4-
##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere -4- ##Ucraina, stop a petrolio e gas russi? Ecco cosa potrebbe accadere -4- Roma, 3 mar. (askanews) - Un embargo sul gas avrebbe impatti immediati, ma è altamente improbabile. La Russia invia in Europa gas per un valore di circa 450 milioni di dollari ogni giorno ai prezzi attuali, attraverso tre grandi oleodotti che convogliano quantità corrispondenti a circa un terzo della domanda europea, secondo gli analisti di Rystad Energy. A differenza di quanto accaduto per il petrolio, gli acquirenti europei hanno continuato a ordinare gas russo e a sfruttare al massimo i contratti di lungo termine con Gazprom, attualmente meno costosi degli acquisti sul mercato spot. "I flussi sono in aumento, quindi il gas a lungo termine trova ancora una destinazione" ha detto al Ft Tom Marzec-Manser, responsabile dell'analisi dei gas presso ICIS, una società di consulenza. Le aziende con contratti a breve termine più flessibili, tuttavia, hanno già iniziato a cercare fonti di approvvigionamento alternative, ha aggiunto. Il risultato è un'impennata della domanda che ha contribuito a un balzo dei prezzi del gas naturale in Europa, con un picco vicino ai 200 euro al megawattora stamani. L'UE intende ridurre la sua dipendenza dal petrolio e dal gas russo accelerando la ricerca di forniture alternative e sviluppando più rapidamente le rinnovabili. L'Europa ha aumentato le importazioni di gas naturale liquefatto e ha riempito alcuni depositi di gas. Ma non esiste una fonte alternativa di gas abbastanza grande da sostituire i flussi russi nel breve termine. "Non c'è gas in eccesso a differenza di quanto accade per il petrolio" ha spiegato Malek. "Non c'è un'Arabia Saudita del gas". Emre Peker, direttore per l'Europa di Eurasia Group, afferma che un embargo europeo è un passo troppo grade per un'uropa che teme di pagare ancora di pi il suo gas. "So che la questione è stata discussa, ma non è un passo immediato che l'UE è disposta a compiere. Ci sarebbe un grande impatto economico sull'UE". Bea 20220303T130139Z
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