MARTEDÌ 26 APRILE 2022 14.36.05
##Transnistria, l'obiettivo russo oltre l'Ucraina è in Moldova
##Transnistria, l'obiettivo russo oltre l'Ucraina è in Moldova ##Transnistria, l'obiettivo russo oltre l'Ucraina è in Moldova Secessionista, con uomini ed "enormi magazzini" militari russi Milano, 26 apr. (askanews) - La Transnistria (4.163 chilometri quadrati) è una piccola regione al confine con l'Ucraina occidentale che si staccò dalla Moldova dopo una breve guerra nel 1992 e che considera Tiraspol la sua capitale. Una stretta striscia di terra - tra il fiume Dnestr e il confine ucraino - che oggi è di grande attualità, dopo che un alto ufficiale russo, e poi anche un esponente della Duma di stato, hanno dichiarato la volontà, da parte del potere centrale, di fare avanzare le truppe di invasione in Ucraina ben oltre il Donbass. Lungo un corridoio terrestre che colleghi la Crimea sino "eventualmente alla Transnistria". In questo senso crea allarme la presenza di armi, mezzi, depositi e un contingente russo sul territorio, eredità non semplicemente del conflitto del 92, ma della stessa storia di coesione e poi di disgregazione dell'Unione Sovietica. CHI RICONOSCE LA TRANSNISTRIA L'Onu non riconosce l'autodichiarata statualità della Transnistria, mentre il governo de facto, che rimane in una situazione di tensione con la Moldova, è sostenuto economicamente, politicamente e militarmente dalla Russia. UN REFERENDUM Il referendum sull'indipendenza del settembre 2006, non riconosciuto dalla Moldova o dalla comunità internazionale, ha visto il territorio riaffermare la sua richiesta di indipendenza e votare a sostegno della conseguente unione con la Russia. LA SECESSIONE La Moldavia sovietica prima della seconda guerra mondiale comprendeva quella che oggi è conosciuta come la regione secessionista della Repubblica di Moldova di Transnistria più un'ulteriore porzione dell'Ucraina di un'area approssimativamente uguale. Lo stesso decorso del processo di secessione per la Transdnistria dalla Moldova è stato attivato ancor prima dello scioglimento formale dell'Urss. Piuttosto negli ultimi giorni dell'Unione Sovietica, quando nella regione del Dnestr c'era allarme per il crescente nazionalismo moldavo e la possibile riunificazione della Moldova con la Romania. Una legge del 1989 che ha reso il moldavo lingua ufficiale si è aggiunta alla tensione e la Transnistria ha proclamato la sua secessione nel settembre 1990. Le forze paramilitari del territorio separatista nel 1991 hanno rilevato le istituzioni pubbliche moldave nell'area. I combattimenti si sono intensificati, culminati in una battaglia sulla riva destra del Dnestr nel giugno 1992, con almeno 700 morti nel conflitto. Nel luglio 1992 è stato firmato un cessate il fuoco ed è stata istituita una zona di sicurezza smilitarizzata di 10 km dalle forze della 14a armata russa già di stanza sul posto. La ragione principale per cui la Russia è stata coinvolta nel conflitto tra il governo moldavo e le forze armate della regione separatista è fin troppo tipica della maggior parte dei primi conflitti del periodo post-sovietico: la presenza di un esercito russo nella regione come eredità dell'Unione Sovietica. IL CONTINGENTE RUSSO IN QUESTI ANNI Il gruppo operativo delle truppe russe nella regione della Transnistria della Repubblica di Moldova è stato creato il primo luglio 1995 sulla base della direttiva del Ministro della Difesa della Federazione Russa a seguito della trasformazione e riforma della 14a armata. In un saggio dell'analista militare Leonid Nersisyan "Niente più ritirate: le basi militari russe" del 2015 si legge che le "truppe russe sono impegnate" nel mantenimento della pace e anche "nella protezione di enormi magazzini militari vicino al villaggio di Cobasna. Ci sono più di 2.500 vagoni di munizioni, più di 100 carri armati T-64, circa 150 AFV, ecc. Due distinti battaglioni di fucilieri motorizzati (per missioni di mantenimento della pace), un battaglione di sicurezza e manutenzione, un distaccamento di elicotteri e diverse unità di supporto rimangono nel gruppo operativo a Pridnestrovie (Transnistria in russo). Il numero del personale del gruppo, secondo varie stime, è di 1000-1500 persone. Nel 2012 sono state fatte dichiarazioni che il gruppo si sarebbe riarmato, si parlava persino di sostituire diversi elicotteri da combattimento Mi-24 disponibili lì con il nuovo Mi-28N". In uno studio antecedente all'annessione della Crimea, John Beyer (St. Anthony's College, Università di Oxford) scrive: "La Russia vede il suo interesse storico e strategico nella conservazione la sua influenza, sia in Transnistria che nel resto della Moldova. Strategicamente, la Russia considera la presenza delle sue forze in Transnistria come un serio ostacolo all'espansione della NATO ad Est. Circa 1.500 uomini svolgono due diverse funzioni: custodire un deposito di armi e partecipazione alle forze di pace. Il sostegno finanziario russo alla Transnistria varia da 200 a 400 milioni all'anno". LA PARATA ANNULLATA In Transnistria si tengono numerose attività sportive e culturali che coinvolgono i militari russi. In genere si tiene anche una parata del 9 maggio, giorno della Vittoria sulla Germania nazista per la Russia. Tuttavia quest'anno è stata annullata, secondo Kommersant, per "minaccia di attacchi terroristici". Cgi 20220426T143557Z
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