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sabato 9 luglio 2022

**SANITA': CRISANTI, 'INDICE CONTAGIO VIRUS MARBURG BASSO, IMPATTO LIMITATO'** =

 

SABATO 09 LUGLIO 2022 17.25.29

**SANITA': CRISANTI, 'INDICE CONTAGIO VIRUS MARBURG BASSO, IMPATTO LIMITATO'** =

ADN0635 7 CRO 0 ADN CRO NAZ **SANITA': CRISANTI, 'INDICE CONTAGIO VIRUS MARBURG BASSO, IMPATTO LIMITATO'** = Milano, 9 lug. (Adnkronos Salute) - I due casi di febbre emorragica da virus Marburg rilevati in Ghana, per la prima volta in questo Paese, "sono probabilmente persone che si sono infettate e hanno riportato l'infezione a casa. Non è frequentissimo, poiché il virus di Marburg è un virus piuttosto raro e ha un indice di trasmissione bassissimo. Capita a volte. Ma l'impatto sarà limitato". A spiegarlo all'Adnkronos Salute è il virologo Andrea Crisanti. Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare spiega che questo impatto limitato è legato alle caratteristiche del virus. "Il Marburg - illustra inoltre - ha una letalità del 30-35%. Ebola pure aveva una letalità del 40% circa ed è un virus che ha un indice di trasmissione bassissimo. Non dà grossi problemi epidemiologici", riflette. Come spiegato ieri dall'Organizzazione mondiale della sanità, il virus di Marburg viene trasmesso alle persone dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di persone, o da superfici e materiali infetti. I tassi di mortalità dei casi sono variati dal 24% all'88% nei focolai passati, a seconda del ceppo del virus e della gestione dei casi. Sebbene non ci siano vaccini o trattamenti antivirali approvati per il trattamento del virus, le cure di supporto - la reidratazione con fluidi orali o endovenosi - e il trattamento di sintomi specifici migliorano la sopravvivenza. Una gamma di potenziali trattamenti, inclusi emoderivati, terapie immunitarie e terapie farmacologiche sono in corso di valutazione. Oggi c'è sicuramente un'attenzione maggiore sui virus, ammette Crisanti, che fa anche un esempio: "Parlando per esempio del vaiolo delle scimmie, oggi sotto i riflettori, nel 2006 c'è stata un'epidemia in America e non ne ha parlato nessuno, anche se non era così estesa come quella attuale", conclude. (Lus/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 09-LUG-22 17:25 NNNN

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