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martedì 27 settembre 2022

Salute: studio,colesterolo killer silenzioso, 40% lo sottovaluta =

 

MARTEDÌ 27 SETTEMBRE 2022 17.27.58

Salute: studio,colesterolo killer silenzioso, 40% lo sottovaluta =

Salute: studio,colesterolo killer silenzioso, 40% lo sottovaluta = (AGI) - Roma, 27 set. - Silenzioso, invisibile e sottovalutato. Il colesterolo e' oggi tra i principali responsabili delle oltre 18,6 milioni di vittime per patologie cardiovascolari nel mondo, che in Italia rappresentano il 34,8% dei decessi totali. Ma queste malattie sono ancora sottovalutate, con meno di un italiano su due che riesce a distinguere il colesterolo 'buono' da quello 'cattivo'. A scattare l'allarmante fotografia e' l'indagine SWG per Sanofi presentata oggi a Milano in occasione dell'incontro 'La prevenzione che sta a cuore. Malattie cardiovascolari e colesterolo nei pazienti ad alto rischio: agire prima, in modo intensivo e efficace, per ridurre la mortalita''. Oltre il 40% degli intervistati sottovaluta i rischi legati ad alti livelli di colesterolo, mentre circa 1 su 3 ritiene che il rischio di mortalita' legato all'ipercolesterolemia debba preoccupare solo chi ha problemi cardiaci pregressi. E ancora, meno di 1 su 2 (il 43% del campione) sa che e' il colesterolo Ldl ad essere dannoso per la nostra Salute. L'obiettivo della ricerca, condotta su un campione di oltre 1.200 soggetti di eta' compresa tra i 45 e i 74 anni, e' stato quello di analizzare la conoscenza delle malattie cardiovascolari e la percezione circa le conseguenze dell'ipercolesterolemia, per offrire spunti di riflessione e stimoli concreti a pochi giorni dalla Giornata mondiale del Cuore prevista per il 29 settembre. "Siamo nel 2022, ma la conoscenza delle malattie cardiovascolari in Italia non e' brillante, anzi" commenta Emanuela Folco, presidente della Fondazione italiana per il Cuore (FIPC). "Nel nostro Paese, oltre 1 decesso su 3 e' imputabile alle patologie cardiovascolari. Sono la prima causa di morte sia per gli uomini, con 98mila decessi l'anno (31,7% del totale), che per le donne, con 127mila decessi l'anno (37,7% del totale)". Secondo Folco, i numeri sulla mortalita' delle donne rappresentano "un dato molto importante, perche' la donna spesso non e' consapevole di essere a rischio di malattie cardiovascolari perche', per una definizione che ci portiamo dietro da anni, queste malattie sono malattie maschili. Ma questo non e' vero. Le donne muoiono con una differenza di circa 10 anni rispetto agli uomini, ma muoiono per malattie cardiovascolari e non per tumore al seno. Questo ce lo dicono i numeri dell'Iss". (AGI)Com/Sim (Segue) 271727 SET 22 NNNN

MARTEDÌ 27 SETTEMBRE 2022 17.28.02

Salute: studio,colesterolo killer silenzioso, 40% lo sottovaluta (2)=

Salute: studio,colesterolo killer silenzioso, 40% lo sottovaluta (2)= (AGI) - Roma, 27 set. - Ma la difficolta' nel combattere le malattie cardiovascolari, prosegue ancora Folco, sta anche nella loro "particolarita'" di essere "malattie silenti", ovvero che "si sviluppano e noi non ce ne accorgiamo, a meno che non si facciano gli esami periodici. Non ci fanno paura, ma questo e' drammatico perche' i numeri sono drammatici". La chiave per combattere queste patologie 'silenziose' e' quindi la prevenzione. Ma se il 92% degli intervistati si dice convinto che i problemi cardiocircolatori possano essere evitati, a questa convinzione non corrispondono azioni concrete. Solo per il 17% del campione, infatti, e' opportuno eseguire periodicamente visite di controllo, mentre solamente il 31% si e' sottoposto ad una valutazione del rischio cardiovascolare negli ultimi 12 mesi. A non poter pero' sottrarsi a controlli regolari sono, piu' degli altri, i pazienti ad alto rischio cardiovascolare che rappresentano, in base alle linee guida internazionali, la vera e urgente priorita' nell'ambito degli interventi preventivi. "Il tema della prevenzione e' di grande importanza per tutti noi, ma diventa cruciale quando si parla di paziente ad alto rischio cardiovascolare - commenta Ciro Indolfi, presidente della Societa' italiana di Cardiologia - chi e' stato colpito da un evento cardiovascolare, infatti, corre un rischio elevato di andare incontro ad un nuovo infarto o ictus negli anni successivi. Eventi che potrebbero essere sensibilmente ridotti se venissero sempre piu' implementate le strategie di prevenzione secondaria". Indolfi spiega quindi che "proprio nella direzione di un trattamento precoce e rapido va l'abbassamento delle soglie di colesterolo Ldl per l'accesso ai nuovi farmaci anti-colesterolo PCSK9, recentemente pubblicate in Gazzetta Ufficiale da AIFA. Evidenze scientifiche dimostrano come il colesterolo Ldl sia causa delle patologie cardiovascolari, non un fattore di rischio, e come la sua riduzione rappresenti uno degli obiettivi principali per limitare eventi cardiovascolari quali l'infarto miocardico e contrastare la mortalita'". Il presidente della Societa' italiana di Cardiologia aggiunge quindi che "le linee guida della Societa' europea di Cardiologia suggeriscono in prevenzione secondaria livelli di colesterolo Ldl inferiori a 55 mg/dl e, in alcuni pazienti particolarmente a rischio, livelli di Ldl-C ancora piu' bassi e inferiori a 40 mg/dl. Questi obiettivi cosi' ambiziosi possono essere oggi raggiunti grazie a nuovi farmaci come gli anticorpi monoclonali, che sono inibitori della proteina PCSK9, capaci di ridurre del 60% il livello di colesterolo cosiddetto cattivo, dimostrando un chiaro beneficio clinico nei pazienti con elevato rischio cardiovascolare". (AGI)Com/Sim (Segue) 271727 SET 22 NNNN

MARTEDÌ 27 SETTEMBRE 2022 17.28.05

Salute: studio,colesterolo killer silenzioso, 40% lo sottovaluta (3)=

Salute: studio,colesterolo killer silenzioso, 40% lo sottovaluta (3)= (AGI) - Roma, 27 set. - Il paziente ad alto rischio cardiovascolare ha subi'to uno o piu' eventi cardiovascolari ed e' un paziente cronico che come tale va trattato. Sebbene sia spesso in terapia con farmaci orali come le statine e ezetimibe, continua a registrare alti livelli di colesterolo LDL. Per questo la sua gestione rappresenta oggi una delle principali complessita' per i Sistemi Sanitari Nazionali. "La cosa piu' importante e' trattare dal punto di vista terapeutico e farmacologico il profilo lipidico - spiega Giuseppe Di Tano, presidente Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO) Lombardia - la misura dell'adeguatezza del trattamento ce le danno le LDL, un parametro silente dal punto di vista sintomatico ma facilmente riproducibile e oggettivo, che permette al medico di famiglia o al cardiologo di essere molto incisivi". "Se le statine, che sono i farmaci piu' correntemente utilizzati, non riescono a garantire un livello di Ldl adeguato, bisogna aggiungere un altro farmaco. La ricerca- aggiunge ancora Di Tano - sta aiutando perche' rispetto alla cura dell'ipercolesterolemia adesso abbiamo farmaci molto aggressivi e molto efficaci, perche' agiscono su dei parametri molto fini e quindi permettono di raggiungere dei livelli piu' bassi di Ldl, a fronte di effetti collaterali piu' bassi". Ma se la ricerca va avanti, sulla percezione dell'ipercolesterolemia che c'e' ancora tanto da fare. Secondo la ricerca, infatti, il 20% degli italiani non conosce neppure i rischi derivanti da alti livelli di colesterolo, mentre per il 42% il controllo del livello del colesterolo dipende solamente dalla dieta alimentare e dall'attivita' fisica, trascurando quindi l'efficacia terapeutica. Ma questa condizione cronica ha un impatto anche sulla vita del paziente: sale fino all'80%, infatti, la percentuale di persone con colesterolo alto che dichiara di aver cambiato le proprie abitudini, con maggior riguardo alla vita familiare (24%) e perfino lavorativa (11%). "In Sanofi siamo quotidianamente impegnati nello studio di soluzioni terapeutiche innovative e programmi per il miglioramento della qualita' di vita e della sopravvivenza dei pazienti con malattie cardiovascolari - dichiara Andrea Rizzi, Medical Head General Medicines di Sanofi Italia - e' un impegno concreto che si esplicita anche in un contributo in termini di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, pazienti e caregiver, su come vada alzato il livello di attenzione relativo all'impatto che questo tipo di malattie hanno sulla nostra societa' e sul sistema sanitario nazionale". (AGI)Com/Sim 271727 SET 22 NNNN

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