LUNEDÌ 20 FEBBRAIO 2023 14.32.22
Salute: neurotecnologia migliora mobilita' braccio dopo ictus =
Salute: neurotecnologia migliora mobilita' braccio dopo ictus = (AGI) - Roma, 20 feb. - (NOTIZIA SOTTO EMBARGO ORE 17:00) Una neurotecnologia che stimola il midollo spinale e' riuscita a migliorare istantaneamente la mobilita' del braccio e della mano di persone colpite da ictus moderato o grave, consentendo loro di svolgere piu' facilmente le normali attivita' quotidiane. Questo e' quanto emerge dai risultati di uno studio dei ricercatori dell'Universita' di Pittsburgh, USA, e della Carnegie Mellon University, USA, pubblicato oggi su "Nature Medicine". Un paio di sottili elettrodi metallici simili a fili di spaghetti impiantati lungo il collo attivano determinati circuiti neurali consentendo ai pazienti colpiti da ictus di aprire e chiudere completamente il pugno, sollevare il braccio sopra la testa o usare una forchetta e un coltello. "Abbiamo scoperto che la stimolazione elettrica di specifiche regioni del midollo spinale consente ai pazienti di muovere il braccio come non sarebbe loro possibile senza la stimolazione. Forse ancora piu' interessante: abbiamo scoperto che dopo alcune settimane di utilizzo, alcuni di questi miglioramenti persistono anche quando la stimolazione viene interrotta", ha affermato il co-autore senior Marco Capogrosso. "Grazie ad anni di ricerca preclinica, abbiamo sviluppato un protocollo di stimolazione pratico e facile da usare adattando le tecnologie cliniche esistenti". Attualmente, nessun trattamento e' efficace per il trattamento della paralisi nella cosiddetta fase cronica dell'ictus, che inizia circa sei mesi dopo l'ictus stesso. La nuova tecnologia, affermano i ricercatori, ha il potenziale per offrire speranza alle persone che vivono con menomazioni che altrimenti sarebbero considerate permanenti. (AGI)Red/Pgi (Segue) 201432 FEB 23 NNNN
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Salute: neurotecnologia migliora mobilita' braccio dopo ictus (2)=
Salute: neurotecnologia migliora mobilita' braccio dopo ictus (2)= (AGI) - Roma, 20 feb. - "La creazione di soluzioni di neuroriabilitazione efficaci per le persone affette da compromissione del movimento dopo l'ictus sta diventando sempre piu' urgente", ha affermato la coautrice senior Elvira Pirondini, "Anche i lievi deficit derivanti da un ictus possono isolare le persone dalla vita sociale e professionale e diventare molto debilitanti, con menomazioni motorie del braccio e della mano che sono particolarmente faticose e impediscono le semplici attivita' quotidiane, come scrivere, mangiare e vestirsi". La tecnologia di stimolazione del midollo spinale utilizza una serie di elettrodi posizionati sulla superficie del midollo spinale per fornire impulsi elettrici che attivano le cellule nervose all'interno del midollo spinale stesso. Dopo anni di ampi studi preclinici che hanno coinvolto la modellazione al computer e test sugli animali, i ricercatori sono stati autorizzati a testare questa terapia ottimizzata sugli esseri umani. "I nervi sensoriali del braccio e della mano inviano segnali ai motoneuroni nel midollo spinale che controllano i muscoli dell'arto", ha detto il co-autore senior Douglas Weber. "Stimolando questi nervi sensoriali, possiamo amplificare l'attivita' dei muscoli che sono stati indeboliti dall'ictus. E' importante sottolineare che il paziente mantiene il pieno controllo dei propri movimenti: la stimolazione e' assistiva e rafforza l'attivazione muscolare solo quando i pazienti cercano di muoversi." In una serie di test adattati ai singoli pazienti, la stimolazione ha consentito ai partecipanti di svolgere compiti di diversa complessita', dallo spostamento di un cilindro di metallo cavo all'afferrare oggetti domestici comuni, come una lattina di zuppa, e aprire una serratura. Le valutazioni cliniche hanno mostrato che la stimolazione mirata alle radici del nervo cervicale migliora immediatamente la forza, la gamma di movimento e la funzione del braccio e della mano. Inaspettatamente, gli effetti della stimolazione sembrano essere piu' duraturi di quanto inizialmente pensato dagli scienziati e persistono anche dopo che il dispositivo e' stato rimosso, suggerendo che potrebbe essere utilizzato sia come metodo di assistenza che di recupero dell'arto superiore. Infatti, gli effetti immediati della stimolazione consentono la somministrazione di un intenso allenamento fisico che, a sua volta, potrebbe portare a miglioramenti a lungo termine ancora piu' forti in assenza della stimolazione. La startup Reach Neuro, fondata dall'Universita' di Pittsburgh e dalla Carnegie Mellon University, sta lavorando per tradurre la terapia in una applicazione concreta per uso clinico. (AGI)Red/Pgi 201432 FEB 23 NNNN
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