Ai Signori responsabili di Facebook
Gli idioti e gli imbecilli.
Rispondendo il 16 c. m. ad una mia educata annotazione su una sua pubblicazione su Facebook, una utente oggetto (certa Franca Maria Tegliucci) ha ritenuto il mio scritto “raccapricciante“ solo perché di parere diverso dal suo. Per rincarare la dose, scriveva pubblicamente poi al suo amico Stefano Zonin la sua desolazione, constatando che il sottoscritto “è un idiota al pari di milioni di italiani“.
Come fanno di norma i vigliacchi trincerandosi dietro l’anonimato e la irreperibilità sono ormai diversi gli utenti che impunemente insultano personalmente e pesantemente altri utenti.
Come scriveva Umberto Eco, “i social danno diritto di parola anche a degli imbecilli“. Per evitare la sua dequalificazione; è lo stesso gruppo dirigente che deve assicurarsi che ciò non avvenga.
Per garantire ad ogni utente il rispetto della propria dignità, ma anche per preservare qualità al Social, non credo che basti affidarsi a degli evanescenti algoritmi; ritengo che la Società deve invece assumersi fisicamente e direttamente la responsabilità politica/sociale/organizzativa del problema.
Enrico Corti -18 aprile 2023-
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