BERNIE SANDERS, IL FINTO SOCIALISTA CHE APPOGGIA SEMPRE L'IMPERIALISMO USA
La
grande capacità di Bernie Sanders è sempre stata quella di presentarsi
agli occhi di molti elettori americani (ma più ancora europei) come un
uomo nuovo al di fuori dell'establishment, ad onta della sua non certo
tenera età e della sua lunga carriera politica. Ancora più sorprendente
che venga acclamato dal popolo dei progressisti come il candidato
anti-guerra per eccellenza. Eppure, durante gli otto anni di governo
Obama, Sanders ha sempre appoggiato i tentativi di rovesciamento del
regime in Libia, anche se, a giochi fatti, ha cercato di smarcarsi
accusando Hillary Clinton (la quale, però, ebbe buon gioco nel
ricordargli come avesse votato al Senato). Ha sostenuto a lungo la balla
dell'attacco con gas nervino da parte di Assad. All'epoca dello strike
in Siria da parte di Trump il suo voto non fu tra quelli contrari. Si è
sempre detto non pregiudizialmente contrario a un attacco preventivo
contro Iran e Corea del Nord. Ed è da sempre un russofobo e un
antiputiniano di ferro.
Anche in questa intervista non si
smentisce. Più NATO, più armi all'Ucraina, più governance mondiale per
combattere il clima, combattere le future pandemie e, naturalmente,
fronteggiare Cina e Russia. C'è poco da fare, ormai quello che va sotto
il nome di "sinistra" nel mondo occidentale è questa roba qui.
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