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mercoledì 31 maggio 2023

Il Dollaro e i suoi Sudditi Altare o Polvere? (di Enrico Corti)

 






Il Dollaro e i suoi Sudditi

Altare o Polvere?

In una intervista rilasciata a Youtube, il Colonnello americano Douglas MacGregor; già istruttore presso l’Accademy West Point di New York, prende lo spunto della guerra in Ucrainaper un approfondimento sui perché del conflitto, sul contesto più ampio in cui avviene e delle sue possibili conseguenze.

Segnalatami da Michele Tedesco, l’intervista mi da modo di aprire una riflessione, alla quale ovviamente aggiungo del mio; con l’intento di rendere più elementarmente comprensibile la stessa, sintetizzo il tema rielaborandolo.

         Innanzitutto ritengo paradossale che simile approfondimento sia fatto da un militare; è probabilmente questo lo specchio della mancanza di autonomia e onestà intellettuale dei moderni politici di carriera; appunto sudditi.

         MacGregor denuncia che i media occidentali raccontano il falso dipingendo un’Ucraina che attacca in modo devastante la Russia con l’abbattimento di sei missili supersonici Kinzhal, invitando per questo l’opinione pubblica a non preoccupatevi perché Zelensky ha tutto sotto controllo; il pericolo viene solo dalla Russia in quanto potenza atomica. In realtà la Russia ha colpito tutti gli obiettivi da lei fissati.

Il Colonnello osserva che i suddetti missili volano a 25-35.000 piedi al secondo; pertanto nessuno può abbatterli; questo comprova lo stile propagandistico menzognero adottato dagli Usa, del governo ucraino e della stampa occidentale. La strategia degli attacchi russi va invece considerata nella sua ampiezza strategica, con attacchi concentrati quasi interamente sui punti di stoccaggio e di deposito delle armi inviate dall’occidente distruggendole.

Pensare che l’Ucraina sia in grado di fermare i russi è ridicolo. La loro difesa è stata distrutta rendendo il paese vulnerabile agli attacchi aerei. Le perdite ucraine sono state così pesanti tanto dal dover completamente ricostruite le forze armate ripartendo da zero.

Le poche invasioni ucraine del territorio russo da parte di una forza di operazioni speciale con l’abbattimento di pochi aerei ed elicotteri russi, sono solo serviti per propagandare un’impossibile vittoria; da ciò l’impegno degli inviati televisi ad enumerare i bambini morti per rimuovere i sostanziali approfondimenti, comportandosi da veri agit-prop per la guerra. Per questo sottacciono la verità sulle migliaia di morti e feriti ucraini e russi; in questo modo l’Occidente è plagiato dalla propaganda.

In questa ottica, anche “l’occupazione“ di terreni agricoli o di boschi abbandonati (lontani 30 Km. dalle linee russe) vengono ipocriticamente presentati come grandi vittorie; soprattutto se gli “occupanti“ sono i Battaglioni nazisti Azov.

A dispetto della propaganda, i russi sanno esattamente dove si trovano tutti i gli armamenti e le nuove concentrazioni di blindati provenienti da Stati Uniti e Europa; per questo vengono fatti saltare in aria non appena arrivano. Secondo la stessa agenzia Usa “Libertarian Institute” gli armamenti dati all’Ucraina devono servire per colpire “il cuore della Russia“; Ancora un volta il termine libertà viene usato come grimaldello per scoperchiare e sovvertire i nemici.

Dopo l’attacco ucraino al Cremlino, Zelensky non è più tornato in Ucraina ed è più il tempo che passa all’estero di quello che vive con i piedi sulla terra del suo paese; ha forse preso coscienza che nella realtà troppi ucraini sono morti; quindi ora ha enormi problemi a trascinare le persone al fronte per combattere. Ostentando lo stemma simbolo dell'organizzazione ucraina nazista Pravyj Sektor; partito nazionalista fondato a Vienna dagli anticomunisti negli anni 1960/70 per combattere l’Urss e responsabile degli omicidi di centinaia di militanti di sinistra. Tra i fondatori c’è stato Stepan Bandera; ideatore delle Bande naziste Azov sino alla sua misteriosa morte per avvelenamento.

         Questo simbolo Zelensky lo ha esibito anche in Italia negli incontri con Bergoglio e Mattarella; poteva farlo con la camerata Giorgia Meloni; con il Papa e il Presidente della Repubblica doveva evitarlo.

Per la guerra costantemente invocata da Zelensky in nome della resistenza e della libertà, con conseguente invasione russa per il non rispetto del referendum del 2014, che ha visto il 92% della popolazione del Donbass d’etnia russa rivendicare solamente uno status speciale territoriale pur restando in Ucraina, quale risultato ha prodotto che nel 2022 l’Ucraina contava 34,5 milioni di abitanti; ora sono sui 18 milioni.

L’aspettativa di vita degli ucraini si si è abbassata significativamente anche per la cattiva leadership che forzatamente devono subire; repressiva; dispotica e corrotta. spogliati dallo sciovinismo nazionalistico, guardandosi intorno la gente si chiede; perché difendere questo bacato sistema che ci ha così malridotti? Il disastro è storico; chiunque abbia veramente a cuore il popolo ucraino non può inneggiare alla guerra in nome di una libertà negata, ma chiedere di negoziare per la pace.

Ma Usa e Nato, con la servitù mediatica, vogliono nascondere che la guerra è al servizio dei poteri finanziari. A giugno si terrà a San Pietroburgo un Forum con la partecipazione di 81 nazioni; lo scopo è quello di consolidare il sostegno per la nascita di una nuova moneta nel mondo non occidentale. In altre parole, uscire dal sistema finanziario dominato dal dollaro statunitense.

Diversi Paesi partecipanti sono in possessori di titoli di Stato americani ora dagli interessi alti; quindi questi titoli in mano straniera sono diventati pericolosi per gli Usa. Per di più il sistema finanziario è regolato dal mercato dell’oro; attualmente per gran parte nelle casse di Cina, Russia, India e Arabia Saudita

In questo quadro, i paesi possessori d’oro, ma anche di dollari in quanto detentori di azioni di società Usa, stanno osservando il crollo finanziario degli Stati Uniti; vedi il recente  più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti. Tutto ciò fa intendere che la crisi non è temporanea ma sistematica che, aggiunta all’inflazione, può causare il default. Ciò premesso, conoscendo l’indole aggressiva del capitalismo c’è comunque da temere che gli Usa si fermeranno solo quando il loro tenore di vita scenderà dalle stelle alle stalle; che in parte sta accadendo.

Ritornando alla guerra in Ucraina; mentre il nuovo fronte degli 81 paesi può esercitare la pazienza attendista; gli Usa potrebbero non essere più in grado d’utilizzare il fantoccio Zelensky nello scontro con Russia e Cina; in questo già avvisati da strateghi militari che ammoniscono che un lago senza affluenti (l’Ucraina) è destinato a prosciugarsi.

         I tour elemosinanti del fantoccio potrebbe far intendere che lui stesso si è accorto del rischio che corre; altro che grande controffensiva. Quel che è più probabile è una imminente sconfitta dell’Ucraina; perché gli Usa aiuteranno questo paese solo sinché possono; per poco ancora a parere di MacGregor, perché i russi inchioderanno sulla croce gli avversari; prima finanziariamente; poi forse anche militarmente.

Basta vedere la recessione prevista per il 2024. Si deve avere il coraggio di stabilire un legame diretto tra le sanzioni economiche imposte alla Russia e l'affama mento dei popoli americani e europei a causa di ciò che si sta facendo per l’Ucraina; le classi medie sono state prima impoverite poi decimate; il potere d’acquisto per le classi lavoratici è complessivamente diminuito del 10%.

Enrico Corti

31 maggio 2023

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