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venerdì 26 maggio 2023

La Storia e le storielle. (da Enrico Corti)

 


La Storia e le storielle.

Con l’avvento della TV e più ancora recentemente, assistiamo a un profluvio di documentari riguardanti le residenze di nobili e aristocratici vissute nei secoli scorsi; visitare i sontuosi palazzi Barbierini e Borghese a Roma; Diamanti a Ferrara; dei Normanni a Palermo; Ducale a Venezia; Serbelloni a Milano; ecc.; fanno ovviamente bene agli occhi. il tutto è molto interessante, salvo il significato storico che si vuole inculcare nell’opinione pubblica.

         Dalla Preistoria sappiamo che l’uomo di Neanderthal ha vissuto da 300.000 a 30.000 anni fa; che ha scoperto il rito religioso solo in funzione della morte; all’incirca nello steso tardivo periodo è esistito l’Homo Sapiens, dalle braccia funzionali per la creatività, ed è stato l’inventore della migrazione risalendo dall’Africa all’Europa. Sbiancata la pelle, gli immacolati hanno coniato il termine razza per distinguersi dai neri loro progenitori; la razza bianca è stata chiamata anche Ariana, Yanchey o Italica.

         Dal 2.000 al 1.000 A. C. vissero i Maya e gli Aztechi hanno abitato il Sud America, la prima civiltà famosa per la conoscenza della scrittura; dell’astronomia; della matematica; dell’architettura e dell’arte.

         Ciò che accomuna i popoli della preistoria è la loro scomparsa dovuta a cataclismi climatici; ciò è la conferma che la grande maggioranza dei governanti attuali del pianeta non conosce la preistoria; o meglio ancora; come i resistenti ucraini sono strenui difensori del sistema del libero profitto. Pertanto sarà molto difficile un’intesa vera internazionale sull’ambiente; è molto più redditizio elettoralmente criminalizzare i giovani amanti della vernice come strumento contestatore.

         Nel IV° secolo A. C. i greci inventarono le Città Stato come strumenti di partecipazione; ora si inneggia alla patria/paese per negarla la partecipazione nell’eguaglianza.

         Ieri la Rai ha scientemente trasmesso sullo sconosciuto canale 805 Rai Storia il documentario su Don Lorenzo Milani parroco di Barbiana; questo perché il sacerdote cattolico ha inteso criticare il potere come forma sostenendo “l’obbedienza non può essere acquiescenza, ma dev’essere consapevole adesione critica “.

Già ottant’anni fa sul potere il saggista inglese George Orwell (quindi un’occidentale) ha scritto; “per adattarsi al dogma del presente potere, ogni libro sarà riscritto, ogni immagine, statua o edificio saranno rinominati; ogni data sarà modificata; ogni traccia della storia vera sarà distorta, piegata o cancellata “.

Nella sue lettere, “come Gramsci che ha scritto “lettere dal carcere“, Don Milani ha scritto il sistema socialista rappresenta il più alto tentativo dell’umanità di dare, anche su questa terra, giustizia e uguaglianza ai poveri“.

La narrazione della preistoria è una documentazione sugli usi, i costumi e le condizioni sociali dei quei popoli; al contrario esibendo i palazzi dei ricchi la Rai non fa che gettare fumo negli occhi degli utenti per piegare la storia e far intendere che la storia vera è quella dei ricchi anche se non è la storia di tutti; anzi; alle genti comuni viene persino negata l’esistenza nella storia stessa.

Enrico Corti

26 maggio 2023

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