Translate

domenica 4 giugno 2023

TUMORI: CANCRO POLMONE IN STADIO PRECOCE, CON NUOVA TERAPIA 88% PAZIENTI VIVO A 5 ANNI

 

DOMENICA 04 GIUGNO 2023 16.03.12

TUMORI: CANCRO POLMONE IN STADIO PRECOCE, CON NUOVA TERAPIA 88% PAZIENTI VIVO A 5 ANNI =

ADN0382 7 CRO 0 ADN CRO NAZ TUMORI: CANCRO POLMONE IN STADIO PRECOCE, CON NUOVA TERAPIA 88% PAZIENTI VIVO A 5 ANNI = Al Congresso Asco di Chicago presentati datI di uno studio su efficacia farmaco osimertinib di AstraZeneca Roma, 4 giu. (Adnkronos Salute) - Nuova terapia per il cancro al polmone con mutazione Egfr in stadio precoce ha raggiunto una sopravvivenza senza precedenti nella malattia con l'88% dei pazienti vivo a cinque anni. I risultati positivi dello studio di fase III Adaura hanno mostrato che osimertinib, questo il nome del farmaco sviluppato da AstraZeneca, ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale rispetto a placebo, nel trattamento adiuvante del carcinoma polmonare non a piccole cellule (Nsclc) in stadio precoce (IB, II e III A) che presenta mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (Egfr), a seguito di resezione radicale. Sono questi i risultati illustrati oggi al Congresso annuale 2023 della Società americana di oncologia clinica (Asco) e pubblicati contemporaneamente sulla rivista The New England Journal of Medicine. Osimertinib - si legge in una nota - ha ridotto il rischio di morte del 51% rispetto a placebo, sia nella popolazione dell'analisi primaria (stadio II-IIIA) che nella popolazione complessiva dello studio (Stadio IB-IIIA). Nella popolazione dell'analisi primaria, l'85% dei pazienti trattati con osimertinib è vivo a cinque anni rispetto al 73% dei pazienti trattati con placebo. Nella popolazione complessiva dello studio, l'88% dei pazienti trattati con osimertinib è vivo a cinque anni, rispetto al 78% di quelli trattati con placebo. La sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta sia nel braccio sperimentale che nel gruppo di controllo. I pazienti trattati con placebo che hanno sviluppato malattia metastatica hanno avuto l'opportunità di ricevere osimertinib come trattamento successivo. ''Negli stadi precoci di malattia l'intento del trattamento è curativo - spiega Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano e Principal Investigator dello studio Adaura per l'Italia - La tradizionale chemioterapia non riesce a impattare in maniera significativa sulla diminuzione del rischio di recidiva di malattia locale o a distanza in percentuali superiori al 5%. Questi nuovi risultati dello studio Adaura dimostrano che quasi il 90% dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio iniziale trattati con osimertinib è vivo a 5 anni, con una riduzione del rischio di morte del 51%. La rilevanza di questi dati è senza precedenti: osimertinib è il primo inibitore tirosino-chinasico dell'Egfr a dimostrare un beneficio in sopravvivenza complessiva nel setting adiuvante nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule Egfr mutato e sottoposti a chirurgia radicale. Risultati ancora più importanti se consideriamo che, nella malattia operabile, la sopravvivenza a 5 anni diminuisce dal 73% nello stadio IB fino al 41% nel IIIA. Il beneficio di osimertinib si estende a tutti i sottogruppi di pazienti. Infatti, negli stadi II-IIIA la sopravvivenza a 5 anni ha raggiunto l'85%. I risultati di Adaura rinforzano ulteriormente il beneficio di osimertinib quale standard di cura dopo la chirurgia nei pazienti con malattia in stadio precoce e positivi alla mutazione di Egfr''. (segue) (Com-Fil/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 04-GIU-23 16:03 NNNN

DOMENICA 04 GIUGNO 2023 16.03.12

TUMORI: CANCRO POLMONE IN STADIO PRECOCE, CON NUOVA TERAPIA 88% PAZIENTI VIVO A 5 ANNI (2) =

ADN0383 7 CRO 0 ADN CRO NAZ TUMORI: CANCRO POLMONE IN STADIO PRECOCE, CON NUOVA TERAPIA 88% PAZIENTI VIVO A 5 ANNI (2) = (Adnkronos Salute) - ''Nel 2022, in Italia, sono stati stimati quasi 44mila nuovi casi di carcinoma polmonare - afferma Saverio Cinieri, presidente Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) -. Circa il 30% dei pazienti colpiti dalla forma non a piccole cellule riceve una diagnosi di malattia abbastanza precocemente da poter essere sottoposto a intervento chirurgico con intento radicale. Ciononostante, la recidiva è ancora frequente nel tumore agli stadi iniziali. Per questa ragione accogliamo positivamente i risultati dello studio Adaura, a conferma ulteriore dei grandi progressi che sta compiendo la ricerca in oncologia. È importante il ruolo rivestito da terapie mirate ed efficaci come osimertinib che portano di fatto a un miglioramento del percorso terapeutico del paziente e aumentano le possibilità di sopravvivenza a lungo termine''. ''La chirurgia rimuove il carcinoma e taglia al livello macroscopico, ma non riesce a incidere su quello microscopico - sottolinea de Marinis -. Resta, cioè, un 'microscopico invisibile' rappresentato dalle micrometastasi, che si muovono nel sangue e nella linfa e incidono sulla ricaduta locale o a distanza della malattia nel tempo. Circa la metà dei pazienti con tumore di stadio I-II e tre quarti dei pazienti di stadio III presentano una recidiva a cinque anni dall'intervento. La disponibilità di osimertinib rende necessario eseguire, in tutti i pazienti operati, l'esame molecolare per verificare l'alterazione del gene Egfr, perché così possiamo individuare i pazienti candidabili alla terapia mirata''. (segue) (Com-Fil/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 04-GIU-23 16:03 NNNN

Nessun commento: