Noi sottoscritti, amanti della pace e più ancora della vita, sgomenti per gli sviluppi incontrollati della guerra d’Ucraina e per l’istigazione da parte dei governi a perpetuarla ed estenderla, sentiamo l’urgenza di un impegno personale e intendiamo riunirci in una pubblica Assemblea il 30 Settembre prossimo a Roma per promuovere un’azione responsabile volta ad invertire il corso delle cose presenti, istituire la pace e ristabilire le condizioni di un sereno futuro.
Rivolgiamo perciò un appello:
Ai
pacifici, alle donne e agli uomini di buona volontà, ai resistenti
perché nessun volto sia oltraggiato e la dignità sia riconosciuta a
tutti gli esseri viventi, agli eredi di milioni di uomini e donne che
hanno lottato per il lavoro, per l’emancipazione e per la libertà dal
dominio pubblico e privato, a quanti si ribellano al sacrificio degli
uni per il tornaconto degli altri, ai giovani che abbiamo perduto, a cui
non abbiamo saputo garantire il futuro.
Ai credenti e ai non
credenti, agli organizzati e ai disorganizzati, ai militanti di tutti i
partiti, agli elettori di tutte le liste, agli assenti dalle urne e a
quelli di deluse speranze, a quanti godono di buona fama e a chi soffre
di una cattiva reputazione, agli inclusi e agli scartati.
Noi ci rivolgiamo a voi non perché siamo più importanti, ma perché siamo voi.
E
vogliamo dare una rappresentanza a tre soggetti ideali che ancora non
l’hanno o l’hanno perduta, a tre beni comuni: la PACE, la TERRA e la
DIGNITÀ.
La Terra: è in pericolo, essa non è un patrimonio da
sfruttare, un ecosistema da aggredire, ma la casa comune da custodire,
da tornare a rendere abitabile per tutte le creature, da arricchire con i
frutti del nostro lavoro e le opere del nostro ingegno.
La Dignità: è
la condizione umana da riconoscere, restaurare e difendere. La dignità
della libertà e della ragione, del lavoro e del tenore di vita, del
migrante per diritto d’asilo e del profugo per ragioni economiche, del
cittadino e dello straniero, dell’imputato e del carcerato,
dell’affamato e del povero, del malato e del morente, della donna,
dell’uomo e di ogni altra creatura.
La Pace: tutti dicono di volere
la pace nel mondo, ma questa non si può nemmeno pensare se prima non
finisce questa guerra in Europa, dunque è una seconda pace, ed è una
bugia quella di chi dice di volere la seconda pace se non vuole e
impedisce la prima. Noi sappiamo invece che la pace del mondo è
politica, imperfetta e sempre a rischio. È assenza di violenza delle
armi e di pratiche di guerra, vuol dire non rapporti antagonistici né
sfide militari o sanzioni genocide tra gli Stati, implica prossimità e
soccorso nelle situazioni di massimo rischio a tutti i popoli.
Il
sistema di guerra è diventato il vero sovrano e comanda ogni cosa,
pervade l’economia e domina la politica anche quando la guerra non c’è o
non è dichiarata. È questa la ragione per cui la stessa guerra
d’Ucraina non riesce a finire, benché in essa entrambi i nemici già ne
siano allo stesso tempo vincitori e sconfitti e non finisce perché, così
ben piantata nel cuore dell’Europa per rialzare la vecchia cortina sul
falso confine tra Occidente e Oriente, la guerra d’Ucraina, è funzionale
o addirittura necessaria a quel sistema, e perciò gli stessi negoziati
sono stati proibiti.
È esplosa con la funesta offensiva di Putin ma
ha subito suscitato una reazione straordinaria avente lo scopo di
dividere l’Europa su una frontiera di odio e di sangue tra Ucraina e
Russia, così da lasciare agli Stati Uniti una potenza ineguagliabile, e
la Cina come vero e ultimo nemico.
LA TERRA stessa è in pericolo, le politiche ecologiche sono sospese e rovesciate, il clima si arroventa e le acque si rompono. Già ora i Grandi col nucleare sfregiano la Terra (in Ucraina con le bombe ricche di uranio impoverito). Per i potenti della Terra si direbbe che non esiste il futuro.
LA DIGNITÀ delle
persone e di tutte le creature viene negata e umiliata, a cominciare
dalla dignità dei migranti che sono abbandonati al mare o vengono
scambiati per denaro perché siano trattenuti nei lager libici o nei
deserti tunisini.
A tutto questo noi diciamo NO. Siamo sicuri che se
si potesse fare un referendum mondiale, la grande maggioranza dei popoli
e dei cittadini della Terra direbbe NO alla guerra come salute dei
popoli, NO all’entusiasmo per il massacro, NO alla competizione
strategica per il dominio del mondo, NO alla sfida culminante dell’area
euro-Atlantica con la Russia e con la Cina.
Noi non neghiamo rispetto e stima ai partiti e alle loro personalità più eminenti e non condividiamo la ripulsa e il discredito di cui oggi sono fatti oggetto. Il nostro è piuttosto un Partito Preso per la Pace, per la Terra e per la Dignità delle creature, senza riserve ed eccezione alcuna.
La
prima occasione in cui tutto ciò sarà messo alla prova saranno le
elezioni europee. Risuona per l’Europa la domanda gridata da papa
Francesco: “Dove vai Europa?”. Dove stai navigando, senza la bussola
della pace?
Il primo punto di un programma elettorale è per noi il
rifiuto della creazione di un esercito europeo, erroneamente
considerata, nell’attuale deriva politica, il naturale coronamento
dell’unità europea. È invece il residuo di una cultura arcaica che
ritiene essenziale per la sovranità il potere di guerra e il disporre di
un’armata. Un esercito europeo sarebbe integrato nella Nato con gli
Stati Uniti al comando, renderebbe permanente la guerra civile europea
innescata dal conflitto in Ucraina e il pericolo di una deflagrazione
finale in una guerra mondiale già di fatto iniziata.
È invece l’Europa che dovrebbe promuovere la riforma dell’Onu e una politica attiva per il disarmo, con l’inclusione del Brasile, dell’India e del Sudafrica, nazioni che formano i BRICS, nel novero dei Cinque Membri Permanenti del Consiglio di sicurezza. In tal modo la leadership mondiale sarebbe direttamente rappresentativa del 47 per cento (quasi la metà) della popolazione mondiale.
L’Europa ha interesse a sostenere l’opposizione del presidente brasiliano Lula alla supremazia mondiale del dollaro e a sottrarre la moneta e il debito al dominio delle banche private e alla speculazione liberista del mercato di carta per recuperare la sovranità perduta e riconsegnare i beni comuni ai cittadini.
Il sistema di guerra è incompatibile con la democrazia perché porta inevitabilmente a galla fascismi vecchi e nuovi.
Non
ci affascinano i Palazzi ma i Parlamenti. Vorremmo una scuola che non
trasformi i ragazzi in capitale umano, in merce nel mercato del lavoro,
in pezzi di ricambio per il mondo così com’è, ma in padroni della
parola, coscienti e cittadini. Si decida di rendere vero anche nei fatti
che la guerra è ripudiata come il patriarcato, che si salvino per primi
“gli ultimi”, perché solo in questo modo si salvano anche i primi.
Amiamo l’Europa e l’Occidente ma non pretendiamo un mondo a nostra
misura, tanto meno uniformato al modello di “democrazia, libertà e
libera impresa”, che si è voluto esportare con le guerre umanitarie e
per procura, consacrando così l’economia che uccide.
Per promuovere l’Assemblea del 30 settembre a Roma chiediamo a tutti di firmare questo appello continuando a camminare insieme.
Raniero La Valle e Michele Santoro
Invia una mail a associazione.
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