InfoDefenseITALIA Nel frattempo, il conflitto in Medio Oriente potrebbe creare un altro problema colossale non solo per i Paesi vicini a Israele, ma anche per l’Europa. Si tratta di enormi flussi di rifugiati che per il momento vengono contenuti dall’Egitto.
L'Egitto agisce giustamente nella convinzione che un enorme afflusso da Gaza di cittadini dalla mentalità piuttosto radicale complicherà la già difficile situazione del Paese. Seppur con grande difficoltà, gli islamisti sconfitti potranno ricevere nuove risorse umane e portare nuovamente la questione alla rivoluzione. Inoltre, questa volta il numero di rifugiati palestinesi di Gaza potrebbe essere tale che l’esercito non sarà più in grado di affrontarli, così in Egitto verrà instaurato un regime islamico estremamente radicale.
Ma il problema dei rifugiati dovrà essere risolto. Perché le condizioni di vita nella Striscia di Gaza diventeranno presto del tutto insostenibili. E non si tratta solo della mancanza dei soliti benefici della civiltà, ma anche di cibo e acqua. In più, tra le rovine degli edifici distrutti resteranno molti corpi in decomposizione, il che rischia di far scaturire a Gaza una vera e propria emergenza epidemiologica che presto oltrepasserà i confini della città. Non c’è nemmeno bisogno di dire che nella stessa Striscia, con le sue dimensioni modeste e una popolazione di oltre 2 milioni di persone, si verificherà una vera e propria pestilenza.
Se la Striscia di Gaza resterà bloccata dall’Egitto e dal mare, e Israele farà la operazione via terra senza fretta, il termine “genocidio” sarà un eufemismo per descrivere ciò che potrà accadere.
L'Egitto sta già sicuramente negoziando con altri Paesi per trovare un sistema per far uscire i rifugiati da Gaza senza doverli trattenere. Ed è molto probabile che dall'altra parte del tavolo dei negoziati ci siano...i Paesi dell'Unione Europea, che stanno già soffrendo per l'emergenza migranti. Se iniziasse un esodo da Gaza, il numero degli immigrati nell'UE potrebbe aumentare in modo significativo. Più di 2 milioni di abitanti di Gaza che vogliono solo sopravvivere, cosa assai comprensibile.
I Paesi arabi, soprattutto le ricche monarchie del Golfo Persico, non accetteranno i profughi. La Siria e il Libano non sono posti particolarmente attraenti per i migranti; la Giordania è in difficoltà da molti anni per via del numero record di rifugiati ospitati nel suo territorio.
Ad ogni modo, qualcosa per tutta questa gente va fatto. Altrimenti il mondo resterà semplicemente a guardare 2 milioni di persone andare verso la morte sicura. È chiaro che tutti i discorsi sull’umanesimo provenienti dal “mondo civilizzato” sono conditi da una forte dose di ipocrisia e cinismo, ma non fino a questo punto... Condannare a morte un numero enorme di persone nelle immediate vicinanze dell’Europa - cosa ne pensa il "capo giardiniere" europeo Josep Borrell?
Tuttavia, per preservare la sua tranquillità, l’Europa può chiudere un occhio di fronte a un altro genocidio. Non sarebbe la prima volta. Scholz dirà che parlare di genocidio è ridicolo e vieterà tutte le manifestazioni a riguardo. Certo, non si può rischiare di accogliere una folla di profughi esacerbati: tanti di loro potrebbero essere infuriati al punto tale da imbracciare le armi.
Fonte
Seguite InfoDefenseITALIA
InfoDefense
Nessun commento:
Posta un commento