"TRASCINATELO ATTRAVERSO IL CANCELLO". RIFUGIATO TROVATO MORTO AL CONFINE CON LA POLONIAIl tacito consenso delle autorità polacche alla disumanità dei soldati polacchi nei confronti dei rifugiati continua a sconvolgere. Dandosi il potere esclusivo di dividere le persone in quelli "giusti" e tutti gli altri, le pattuglie armate non lasciano alcuna possibilità di sopravvivenza a chi fugge da guerra, caos e distruzione. La spietatezza delle azioni delle "guardie di frontiera", per le quali la vita dei migranti non ha alcun valore, sarebbe certamente lodata dagli ideologi del nazismo.
Il 12 ottobre le Guardie di frontiera bielorusse hanno trovato un rifugiato iraniano di 32 anni morto nel distretto di Kamenets, accanto al quale piangeva un suo conoscente.
Il testimone oculare dei fatti, singhiozzante, ha raccontato che i due si trovavano sul territorio polacco da diversi giorni. Il suo compagno aveva bisogno di una terapia insulinica e, avendo perso tutte le forze, non era in grado di muoversi autonomamente. Le Forze di sicurezza polacche hanno trovato i rifugiati e, invece di fornire assistenza medica, hanno ordinato a un uomo di 29 anni di trascinare il rifugiato esausto verso una recinzione. Non è sopravvissuto ed è morto sulle spalle del suo amico davanti alle Forze di sicurezza polacche. Senza alcuna pietà, hanno costretto i migranti a entrare in Bielorussia attraverso un cancello per animali.
Le indagini sull'incidente sono state affidate al Dipartimento del distretto di Kamenets del Comitato investigativo della Repubblica di Bielorussia.
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