MARTEDÌ 09 GENNAIO 2024 09.53.30
DIFESA. TUMORE DA URANIO IMPOVERITO, IL SOTTUFFICIALE: UMILIATO DA VERTICI,
SARO' FEDELE A BANDIERA
DIR0595 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT DIFESA. TUMORE DA URANIO IMPOVERITO, IL
SOTTUFFICIALE: UMILIATO DA VERTICI, SARO' FEDELE A BANDIERA "MIEI
COMANDANTI MI HANNO SOSTENUTO. IO VITTIMA DEL DOVERE, MA DALL'ALTO MURO DI
GOMMA" (DIRE) Roma, 9 gen. - "L'uranio impoverito è uno scarto del
procedimento nucleare. Ha un peso specifico tre volte superiore all'acciaio, ha
un potere cinetico importante, buca corazze di veicoli blindati e strutture di
cemento armato. E' filiforme, prende fuoco e sviluppa temperature dai 3 ai
6mila gradi nel corpo. Dopo aver perforato quello che trova, crea un aerosol di
micron che si disperdono nell'aria, nel sottosuolo, nelle falde acquifere ed
entra nel derma. Va in circolo nel sangue e quelle microparticelle si
raggruppano e creano un'infiammazione che non può essere risolta dal nostro
corpo naturalmente: parte l'inversione cellulare e nasce così la neoplasia".
Gianluca (nome di fantasia) sottufficiale dell'Esercito, ha 40 anni quando a
settembre del 2017 riceve quella diagnosi che gli arriva addosso proprio come
quel proiettile che buca e fonde quello che trova, senza fermarsi di fronte ad
alcuna barriera: "Hai un liposarcoma mixoide di II grado" gli viene
detto, e cambia tutto. Un TUMORE molto raro che nasce e cresce nel corpo di
Gianluca che insieme a tanti altri militari come lui è andato in Kosovo in
missione, in quelle terre e aree che al tempo, tra il 1997 e il 1998, sono
state appena lasciate dagli americani e dai loro armamenti. Oggi è stato
finalmente riconosciuto vittima del dovere, ma la storia è tutt'altro che
conclusa: la commissione medica gli ha riconosciuto una percentuale bassissima
del danno avuto dalla malattia. IL KOSOVO LASCIATO DAGLI AMERICANI ALLE NOSTRE
TRUPPE - Alla Dire ha raccontato la sua vicenda che intanto al Tar del Friuli
Venezia Giulia, dopo anni di ostracismo e negazione dai vertici di Forza
Armata, come ha denunciato nel suo racconto, ha visto finalmente riconosciuto
il nesso di causalità tra la patologia e l'esposizione all'uranio impoverito.
Gianluca ha chiesto di essere riconosciuto come "vittima del dovere"
anche a nome di tutti i suoi compagni in uniforme che si sono ammalati e che
nel frattempo sono morti. Un tema che ha visto nascere commissioni d'inchiesta
poi naufragate, ora una nuova voluta dal ministro della Difesa Guido Crosetto,
e che vide impegnata l'ex ministra Elisabetta Trenta e che secondo alcuni le
costò il dicastero. I sindacati militari, il Sum in particolare sul caso di
Gianluca, si sono esposti e chiedono verità contro quello che per questi
militari che si sono ammalati è "il muro di gomma dei vertici militari e
politici". La vita del maresciallo è stata sin da subito tutta operativa e
in Kosovo, oggi che la malattia è alle spalle, ha scelto di tornare ancora, e
da luglio 2023 opera nella municipalità di Pristina, una zona non contaminata
da uranio. Tra qualche giorno sarà proprio il sindaco di Pristina, in una
cerimonia, a consegnargli le simboliche 'chiavi della città' come peacekeeper
tornato nella terra che gli è costata quasi la vita. STORIA DI GIANLUCA -
Gianluca si arruola nel 1987 e sono tantissime le missioni che lo vedono
impegnato in teatro operativo: nel 1998 in Bosnia Erzegovina, nel 1999 e 2000
in Kosovo, nel 2001 sempre in Kosovo nella zona di Decani. Poi nel 2004 in Iraq
con Antica Babilonia dove tornerà in altre successive missioni e nel 2007 in
Libano, dove anche qui sarà impegnato in altre tre spedizioni. "Ad agosto
2017 di ritorno da un campo di esercitazione- ha iniziato il suo racconto- noto
una tumefazione al polpaccio, sotto pelle e dura, grande come una noce. Non
avevo alcun sintomo, né dolore. La biopsia che viene fatta ad Aviano conferma
la presenza di cellule tumorali. La chirurgia mi ha tolto 330 grammi di tessuto
muscolare, con 72 punti di sutura. Il TUMORE di 3,4 cm era inglobato nel
muscolo e iniziava ad essere preoccupante. Un TUMORE raro che - come riportato
dal centro di ricerca nazionale Airc - colpisce 1 individuo su 800mila, l'1%
dei tumori rari". "Ho fatto un ciclo di 35 sedute di radioterapia
molto forte- ha ricordato ancora- e ho seguito un follow up ogni 3 mesi nei
primi 2 anni e poi ogni 6 mesi. Sono passati 6 anni e grazie alla scienza e
alla fortuna sono qui e continuo ad essere vivo dopo aver passato il periodo
più difficile della mia vita". Gianluca quando riceve la diagnosi ha tre
figli piccoli, una moglie e una carriera che fino ad allora ha riempito di
orgoglio ed entusiasmo la sua vita. Vuole capire perché gli sia accaduto,
perché questo TUMORE sembra colpire di più i reduci delle Forze Armate e inizia
a documentarsi, a leggere moltissimo, "fino a fare un corso come
istruttore sulla materia Cbrn per andare più a fondo e capire
meglio".(SEGUE) (Sim/ Dire) 09:52 09-01-24 NNNN
MARTEDÌ 09 GENNAIO 2024 09.53.30
DIFESA. TUMORE DA URANIO IMPOVERITO, IL SOTTUFFICIALE: UMILIATO DA VERTICI,
SARO' FEDELE A BANDIERA -2-
DIR0596 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT DIFESA. TUMORE DA URANIO IMPOVERITO, IL
SOTTUFFICIALE: UMILIATO DA VERTICI, SARO' FEDELE A BANDIERA -2- (DIRE) Roma, 9
gen. - "Nella compagnia di cui facevo parte nel 1999, nel Reggimento
Ariete, circa 8 colleghi sono deceduti per svariate forme tumorali, da sangue a
solidi. Altri si sono ammalati. All'inizio pensavo alle cure, a restare vivo.
Poi ho fatto ricerche fino a quando- ha raccontato- mia cugina oncologa mi ha
aperto gli occhi e mi ha detto che il mio TUMORE o era stato radioindotto o
veniva da agenti patogeni esterni. Mi indirizzarono ad eseguire indagini presso
la cattedra di mineralogia del Professore Pasquale Acquafredda dell'università
di Bari. Ad Aviano erano stati stoccati 8 frammenti del mio TUMORE".
Gianluca vuole sapere tutta la verità: "Ho fatto prelevare 3 campioni
istologici del TUMORE stoccati a meno 80 gradi e con un trasporto speciale li
ho fatti avere al professore per un'indagine microscopica d'avanguardia".
Arriva così il tassello mancante: "Vengono rilevate tracce micro e
nanometriche nei tessuti di concentrazioni altissime di cromo esavalente,
tungsteno, rame, zinco, vari calciti e dolomiti. Questi metalli pesanti si sono
legati tra loro e infatti il referto parlava di alta concentrazione di leghe
metalliche". IL MURO DI GOMMA - Ma quella verità svelata dal microscopio
di cui il maresciallo si sente finalmente forte e meno disorientato sembra
diventare invisibile negli uffici della sanità militare. Il sottufficiale
inizia a sentire ostracismo, silenzio, si accorge di essere ignorato o peggio ancora
dimenticato. "La prima visita medico legale all'ospedale militare di
Padova è scandalosa", ha denunciato. "Mi hanno assegnato l'11% di
invalidità permanente, seguendo una tabella scaduta nel 2006 per le vittime del
dovere e le vittime uranio connesse. Il mio medico legale aveva chiesto il 46%,
un iter ora rivalutato dopo il Tar". Inizia così per lui e per altri come
lui il peggior momento di solitudine. "Quello che ci viene insegnato in
Esercito e in cui crediamo fortemente è la fratellanza. Il motto è non
abbandonare nessuno e nessuno resti indietro. Siamo uno dei migliori Eserciti
al mondo per questo, tra i più apprezzati in ambito internazionale. Non posso
credere che mamma Esercito rinneghi chi si sacrifica per la bandiera- ha detto-
lasciandoci nel totale mutismo, solitudine, abbandono. E' stato brutto e mi ha
fatto riflettere tantissimo". "Quando il distretto di medicina
militare di Padova, dopo che avevo presentato richiesta per il riconoscimento
della causa di servizio, mi rispose che il nesso di causalità con l'uranio
impoverito non era confermato mi sono sentito umiliato come malato e come
figlio della bandiera. Abbiamo fatto notare al presidente del Tar le ragioni
insensate del diniego. Su una relazione c'era un copia incolla sul liposarcoma
mixoide dal sito dell'Airc e nessuna menzione ai teatri", ha
sottolineato.(SEGUE) (Sim/ Dire) 09:52 09-01-24 NNNN
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DIFESA. TUMORE DA URANIO IMPOVERITO, IL SOTTUFFICIALE: UMILIATO DA VERTICI,
SARO' FEDELE A BANDIERA -3-
DIR0597 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT DIFESA. TUMORE DA URANIO IMPOVERITO, IL
SOTTUFFICIALE: UMILIATO DA VERTICI, SARO' FEDELE A BANDIERA -3- (DIRE) Roma, 9
gen. - Continua: L'AVVOCATO E LA SENTENZA 'SCUOLA' DELLA CASSAZIONE -
L'avvocato Andrea Bava che ha seguito la battaglia giudiziaria di Gianluca fino
ad arrivare a questa vittoria decisiva del Tar, e che segue migliaia di
militari che si sono ammalati, con una sentenza di Cassazione che fa ormai
giurisprudenza ha ribaltato i termini della questione tracciando una strada
nuova e una speranza per questi militari. "Prima- ha spiegato raggiunto
dalla Dire- per essere riconosciuti vittima del dovere e avere una causa di
servizio anche con relativo miglioramento pensionistico (con un indennizzo
economico ben diverso dal risarcimento ed equiparabile alle vittime di
terrorismo) si doveva dimostrare il nesso tra la patologia e il rischio di
servizio, ormai si è ribaltato l'onore della prova. L'amministrazione si
schermava con il Comitato di Verifica che annullava tutto per carenza di
documentazione. Nel tempo con le missioni in teatro, i poligoni, lo stoccaggio
nei teatri contaminati, i tanti ammalati, l'orientamento è cambiato: se non si
trova una causa alternativa alla malattia allora spetta la causa di servizio e
questo ha cambiato le regole del gioco". L'ordinanza di Cassazione di cui
parla il legale e che fa giurisprudenza è la 7409 del 2023, sul caso del
Maggiore dell'Esercito "che aveva personalmente curato lo smantellamento
di 498 mezzi corazzati giunti contaminati dal teatro operativo bellico della ex
Jugoslavia- come si legge nel testo- dovendo ritenersi provato il contatto
prolungato con blindati muniti di apparecchiature comportanti emissioni
radioattive ed usati in contesti operativi ove era avvenuto l'uso massiccio di
munizioni ad uranio impoverito". "Soprattutto nelle prime missioni
nel nord del Kosovo tra il 1997 e il 1998- ha raccontato Gianluca rifacendosi a
fonte aperte- siamo stati esposti ad agenti nocivi e senza protezioni. In
quella zona sono stati sparati ordigni per 28mila tonnellate e missili da
crociera. La coalizione che aveva impiegato uranio (inglesi e americani)
avevano fornito mappe con documenti ufficiali agli alleati sulle zone
bombardate con uranio impoverito e intimato la massima cautela di non
dispiegarsi in quelle zone né sostare", ed è questa la colpa che non può
dimenticare. "Il paradosso è che i vertici politici e militari hanno fatto
il contrario: l'Esercito italiano a rotazione per almeno 7/8 anni ha occupato
quelle aree: Pec, colpita da missile Tomahawk armato con un penetratore a
uranio; e ancora la zona di Banja alla periferia est di Pec, in una struttura
dove si erano accampate le Tigri di Arkan dell'esercito paralimitare serbo
colpito massivamente da vettori americani con cannoni da 30 mm, i primi
disseminatori di uranio. Noi prendevamo quelle aree: 8mila miliari si sono
ammalati e 400 sono morti, la maggior parte in quei primi contingenti. E' una
strage silenziosa- e quando lo dice Gianluca ha un nodo nella voce- a me la patologia
si è sviluppata dopo tanti anni, non sapremo quando scenderà questo
picco". Dopo il Tar "come vittima del dovere dovrei avere un
indennizzo mensile più alcune agevolazioni come esenzione di tasse, tutele per
i figli, medicine gratuite, ma in Italia abbiamo vittime di serie a e di serie
B: chiediamo che le vittime del dovere siano equiparate e a quelle del
terrorismo. Oggi c'è una grandissima disparità, oltre ad avere indennizzi più
alti hanno contributi figurativi per andare in pensione prima". La battaglia
giudiziaria è stata fatta di continue prove, strettoie, dinieghi. "Dopo la
sentenza del primo ricorso al Tar e dopo 6 mesi il presidente accettava
l'impugnazione e rimetteva il giudizio al Comitato di verifica e vigilanza
chiedendo motivazioni più circostanziate. Venivo quindi rimbalzato al Comitato
per la seconda volta- ha ricordato Gianluca- e veniva dato un nuovo parere
negativo. Dicevano che non mi ero ammalato in operazioni perché svolgevo un
ordinario servizio, cercavano di screditare la mia specificità operativa,
ricordavano che ero stato in territorio libanese dove notoriamente non è usato
munizionamento a uranio, e oltre a non esser vero, prima dove ero stato? Il
Comitato di verifica è composto da esperti, ufficiali superiori, medici: menti
che producono carta straccia".(SEGUE) (Sim/ Dire) 09:52 09-01-24 NNNN
MARTEDÌ 09 GENNAIO 2024 09.53.30
DIFESA. TUMORE DA URANIO IMPOVERITO, IL SOTTUFFICIALE: UMILIATO DA VERTICI,
SARO' FEDELE A BANDIERA -4-
DIR0598 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT DIFESA. TUMORE DA URANIO IMPOVERITO, IL
SOTTUFFICIALE: UMILIATO DA VERTICI, SARO' FEDELE A BANDIERA -4- (DIRE) Roma, 9
gen. - "Un malato oncologico attraversa il periodo peggiore della sua vita
e nel più grande momento di bisogno di tuo figlio che ha combattuto per te cosa
fai? Lo rinneghi. Io sono stato miracolato perché il mio TUMORE era in una zona
periferica e si era incapsulato nel fascio muscolare. Ma quando parlo con altri
ragazzi che si sono ammalati, messi in congedo, buttati su un letto con una
pensione da 700 euro a sostenere cure importanti e alcuni all'estero per
tentarle tutte, questo ostruzionismo fa ancora più male. Fino a un decennio fa
si cercava di silenziare il militare malato a non denunciare- ha ribadito
Gianluca- poi grazie alla stampa e ad alcune condanne le cose sono cambiate.
Nessun organo militare mi ha detto di 'non denunciare', anzi i miei comandanti
mi hanno detto vai avanti perchè anche loro avevano fatto teatri come me e
avevano visto le patologie oncologiche si stavano diffondendo. Ho avuto
appoggio dai comandanti di reparto e nelle mie relazioni di servizio non hanno
omesso nulla. L'ostruzionismo è venuto da organi superiori". Il solco
giuridico, come ha sottolineato l'avvocato Bava, è ormai tracciato anche se la
strada della verità secondo Gianluca non sarà mai accessibile del tutto.
"Nessuno potrà ammettere un'omissione o leggerezza, nessun vertice
politico... guardate cosa è avvenuto alla ministra Trenta", da qui
purtroppo la sua poca fiducia, dopo le 4 commissioni straordinarie, per quella
ministeriale con membri esterni voluta da Crosetto. IN MEMORIA DI CHI NON CE
L'HA FATTA - Gianluca ha in mente i volti dei suoi compagni che non ci sono
più, li chiama "reduci, figli di mamma Italia, morti in un letto rinnegati
da un vergognoso muro di gomma di vertici politici e militari che non hanno
saputo gestire una situazione cosi delicata. Amo la mia uniforme e non ne
riuscirei fare a meno. Una settimana dopo la radio sono entrato in servizio di
nuovo e ho quasi fatto a botte con l' ufficiale medico perché a casa non volevo
stare. Il mio primo sentimento era di paura, ma non avevo paura di morire,
avevo paura di lasciare la mia famiglia. Io volevo solo indossare i miei
anfibi, le patch e andare a lavoro con miei ragazzi. Si parlava di me come resistente,
ma come si fa ad essere resistente a tua madre? Io so che sarò fedele alla
bandiera fino all ultimo mio respiro", è questa la promessa di Gianluca
per tutti coloro che non sono sopravvissuti, per i tanti che per paura di
perdere il lavoro hanno tenuto il segreto mentre un TUMORE gli portava via il
corpo e la gioventù. (Sim/ Dire) 09:52 09-01-24 NNNN
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