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Ucciso in carcere per omissione di cure lo scrittore e attivista palestinese Walid Daqqa
Daqqa
è morto a 62 anni nelle carceri israeliani, dove ha trascorso 38 anni.
Era affetto da una rara forma di cancro, oltre che da polmonite grave e
insufficienza renale.
Arrestato
nel 1985 per il presunto omicidio di un soldato israeliano, è stato
condannato a 37 anni. Nel 2019 la condanna è stata aumentata di due
anni.
Nel dicembre 2022
gli è stata diagnosticata la mielofibrosi. Nonostante lo stato di salute
disperato non gli è stata concessa la scarcerazione anticipata.
La
Commissione e la società dei prigionieri palestinesi hanno descritto la
morte di Daqqa come parte della politica di "uccisione lenta" seguita
dall'amministrazione carceraria israeliana contro i prigionieri malati.
Dal
matrimonio con l'ex prigioniera Sana Salameh, nel 2020 è nata Milad
(Nascita). Per il concepimento Daqqa era riuscito a far uscire
clandestinamente dal carcere il suo liquido seminale, grazie al quale è
stato possibile il concepimento.
Dieci
anni prima della nascita della piccola, aveva scritto: "Sei il
contrabbando più bello della mia memoria, sei il mio messaggio per il
futuro".
Padre e figlia
non si sono mai incontrati e non si incontreranno mai. Nel video la
piccola canta una canzone per lui e per la libertà dei prigionieri.
"Era
tra i più importanti intellettuali detenuti, con diverse opere a suo
nome, in particolare 'La fusione della coscienza', 'Tempo parallelo' e
il romanzo 'Il segreto della storia del petrolio', che ha ricevuto premi
locali e arabi", Lema , un diplomatico della Missione Palestinese
presso l'Unione Europea, ha detto in un post su X.
“Daqqa lascia un’eredità come eroe palestinese”, ha detto.
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