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sabato 27 luglio 2024

Elezioni democratiche per ricchi in Usa (a cura di Enrico Corti)

 

da Enrico Corti

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Corti - Pirola

11:40 (2 ore fa)
a Ccn: me

Elezioni democratiche per ricchi in Usa

In pochi giorni dopo la sua candidatura presidenziale, la “democratica“ Kamala Harris ha raccolto da sostenitori privati 250 milioni di dollari; Donald Trump ne aveva già raccolti 431 di milioni, in gran parte “di merito“ ricevuti dopo la sentenza del tribunale in cui era imputato per 34 reati e condannato; 88,5 dei quali già scialacquati in spese legai per le sue “oneste corruttive“ attività finanziarie.

Con 45 milioni di dollari tra i finanziatori di Trump c’è Elon Musk (dal conto in banca di 241 miliardi di dollari e con un patrimonio personale di 195 miliardi), accompagnato dai miliardari Harris, Soros e molti altri.

Secondo l’Agenzia “Mondo“, per il “Center for Responsive Politics“ il budget complessivo di spesa per la campagna elettorale presidenziale Usa sarà di 14 miliardi di dollari. In Italia Berlusconi docet.

         La proprietà di beni e di dollari è l’indice base su cui si costruisce la democrazia americana; corroborata da pilotati e semisegreti sondaggi con campioni di comodo perché formati a prescindere di quali ceti e categorie sono presenti tra gli intervistati.

         In sostituzione delle dovute discussioni democratiche assembleari e di approfondimenti collettivi, negli Usa la partecipazione popolare è caratterizzata da comizi alle plebi; sono sostituiti le cosiddette “primarie sono partecipate dai “primi della classe“; pensate solo per eleggere i delegati alle Convention che nei ristretti dei “salotti“ scelgono il candidato per essere nominato capo; per cui tifare calcisticamente a prescindere dei programmi.

         Da ciò la spiega su Giorgia Meloni; costante produttrice di disastri nazionali ed europei senza che questi siano accompagnati da un significativo calo di popolarità.

Questo infausto metodo non è democrazia; ma “denaro-crazia“ ma  purtroppo sta prendendo piede anche in Italia; di fatti sostenuto da un sistema mediatico-informativo tutto proteso a illustrare con spensieratezza il vortice dei milioni delle elezioni americane; senza mai affondare culturalmente il dito nella inarrestabile piaga della democrazia governata non dalla sana politica, ma dai padroni della finanza e dell’economia.

Già il filosofo greco Silone ideatore della democrazia, l’aveva concepita tale se rappresentativa di tre classi sociali e non più di quelle generazionali; poi Platone in “La Repubblica“ scrisse nitidamente che “i ricchi devono essere estromessi dalla gestione della cosa pubblica“; nella “democrazia moderna“ succede proprio il contrario“.

Nel Manifesto del 1848 di Marx e Engels ci avvisavano che “il sistema di governo liberale è come il comitato d’affari della borghesia padronale”; per questo il pensiero è strutturalmente combattuto materialisticamente dalla società conservatrice; ideologicamente contraria alla partecipazione popolare non populista nella politica.

In Europa e in Italia siamo tornati indietro; in Usa soni fermi dal 1823; chiunque sia il Presidente eletto non farà mai un torto a Elon Musk e compagnia cantando; con l’aggravante dell’imperialismo guerrafondaio internazionale.

Enrico Corti

27 luglio 2024

 

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